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Claudia Moreschi

A Ekaterinburg sulle tracce degli Zar

Il nome attuale è Ekaterinburg, anche traslitterato come Yekaterinburg, il nome con cui è internazionalmente nota, in omaggio alla Caterina moglie di Pietro il Grande, suo fondatore, e alla santa patrona russa delle miniere (questa è una zona ricca di giacimenti minerari). Dal ’24 al ’91 era però Sverdlovsk, in onore dell’eroe bolscevico Jakov Sverdlov, nome con cui è ancora chiamata la provincia di cui è capoluogo e spesso ancora utilizzato dalle ferrovie russe. Insomma, la faccenda è complicata (come spesso in un viaggio in Russia), ma la tappa è quasi obbligata.

Per chi viaggia dall’Europa all’Asia lungo la mitica Transiberiana, Ekaterinburg è la prima città asiatica che si incontra (se siete fortunati e attenti 40 km a ovest prima di arrivare in città potreste vedere, accanto ai binari, lo storico monumento bianco che segna il “confine” tra i due continenti) e che vale una sosta.

Ekaterinburg occupa un posto importante nella storia russa: qui furono infatti fucilati lo zar Nicola II, la moglie e i figli (il luogo della loro uccisione è oggi un monumento) e qui nacque Boris Eltsin, primo presidente post URSS.

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Viaggio in Transilvania: itinerario di 5 giorni

C’è una regione in Europa che trasuda fascino già dal nome, perché quel nome rievoca misteri, leggende, invasioni barbariche e storie antichissime, che sanno di Medioevo e misticismo gotico: è la Transilvania, la regione posta nel cuore centro-occidentale della Romania.

Selvaggia e misteriosa, la Transilvania fu la terra del popolo dei Daci, poi conquistata dai Romani, occupata dai Sassoni, coloni di origine germanica, quindi Principato a lungo conteso tra Asburgo e Ottomani. Nel 1897 venne scelta dallo scrittore irlandese Bram Stoker come sfondo per il suo Dracula, un romanzo di grande successo, da cui sono derivate infinite altre opere letterarie e cinematografiche, che ha decretato la nascita del mito del Conte Dracula.

Insomma, della Transilvania è difficile non subirne il fascino, e difficile non provare la voglia di andare a scoprire questa terra misteriosa da vicino. Io l’ho fatto: ecco come è andata e come mi sono organizzata.

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I trucchi per imparare a orientarsi in viaggio

C’è a chi viene facile capire da che parte andare, anche in posti sconosciuti a 10.000 km da casa, e chi ha difficoltà a districarsi tra le vie della propria città. Orientarsi in effetti è una capacità che può risultare molto utile, se non addirittura essenziale, a ogni viaggiatore, ma non tutti ne sono dotati.

Da che cosa deriva la capacità di sapersi orientare? Come fare per sviluppare il senso dell’orientamento? E, soprattutto, esistono dei trucchi che ci possono venire in aiuto per orientarci in viaggio?

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I 6 posti più bizzarri del Sud-est asiatico

Il bello del viaggiare sta anche nell’effetto sorpresa, trovare luoghi tanto diversi da quelli a cui siamo abituati da spiazzarci totalmente e farci restare senza parole. Ciò può valere in positivo, ma anche in negativo: alcuni luoghi sono capaci di stregarci o terrorizzarci.

Altri ancora possono avere un effetto ancora diverso: a volte, viaggiando, può capitare di trovare posti bizzarri, ma tanto bizzarri da colpirci nel profondo. Luoghi su cui si può anche fare l’esercizio di astenersi dal giudizio (una delle grandi lezioni del viaggiare: imparare a essere imparziali). Luoghi di questo tipo nel Sud-est asiatico non mancano. Anzi.

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