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Claudia Moreschi

Piccoli lussi per coccolarsi in viaggio

Sia che stiate per partire zaino in spalla o trolley al seguito, per mare, monti, destinazioni esotiche o città europee, c’è sempre un problema con il quale si deve convivere: la mancanza di spazio. Bisogna perciò essere bravi a selezionare solo le cose essenziali e lasciare a casa gli oggetti inutili (a meno che viaggiate in business class con un limite di peso massimo di 30 kg, in quel caso potete sbizzarrirvi).

La notizia bella è che con l’esperienza in genere questa capacità migliora e con il tempo si può diventare bravini (io i miei “mai più senza” ormai li ho individuati da tempo). Ma non si può vivere sempre e solo di privazioni: ogni tanto si deve fare qualche strappo alla regola e portare con sé anche qualche piccolo genere di conforto, ovvero qualche oggetto che ci fa sentire a casa e che ci serve per viziarci anche mentre siamo in viaggio. Anche se viaggiamo low budget.

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Degustare tè (in silenzio) a Hoi An, Vietnam

Stavo gironzolando per Hoi An, una delle località più famose di tutto il Vietnam, quando a un certo punto mi imbatto in un salottino da tè che cattura immediatamente la mia attenzione. Una pausa per il tè è proprio quello di cui ho bisogno in quel momento, dopo aver passato le ultime ore a zonzo tra le vie della vecchia città sotto un sole cocente.

L’ambiente è bellissimo: i tavolini e le sedie in legno che sanno di antico, i drappeggi e le tovaglie curate, il bancone su cui fanno bella mostra i contenitori del tè e del caffè, le vetrinette con le tazze di porcellana antica. Mi sembra di percepire qualcosa di insolito.

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Tappa a Chiang Dao, tra natura e misticismo

Chiang Mai e Chiang Rai le avevo messe in conto, s’intende, ma questa Chiang Dao da che parte è saltata fuori? Bella domanda. Chiang Dao è uno di quei posti che appena ne ho letto sulla guida mi ha fatto subito simpatia. E come sempre succede in questi casi, una volta che avverto che la scintilla è scattata, so che devo andarci, ormai mi son fissata. Ero a Chiang Mai e avevo ancora qualche giorno a disposizione prima della scadenza del visto e prima di spostarmi verso il Laos, quindi potevo tranquillamente fare qualche tappa nella provincia di Chiang Mai. Mae-Hong Son? Pai? No, Chiang Dao.

Chiang Dao si trova 72 km a nord di Chiang Mai, immerso tra giungle e pareti calcaree, dove svetta un mitico doi, il Doi Chiang Dao, la montagna calcarea più alta della Thailandia, che ospita anche una grotta-santuario molto frequentata dai fedeli. Chiang Dao è il posto adatto per fare trekking, perdersi nel verde e concedersi una parentesi di relax dopo il dolce trambusto di Chiang Mai.

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Viaggiare è pericoloso? La lotta agli stereotipi

Si congratulano per la mia scelta, mi fanno mille apprezzamenti, vogliono sapere tutto del mio viaggio, conoscere gli aspetti più curiosi, ma prima o poi se ne escono con quella fatidica allusione che ormai ho imparato a riconoscere già prima che venga del tutto formulata: “Certo che stare tutti quei mesi in paesi così pericolosi..”.

Pericolosi? Nulla di più falso! Come vado ripetendo da quando sono tornata, io è qui in Italia che non mi sento sicura (con l’ansia crescente al pensiero dei ladri che hanno svaligiato le case dei vicini o la paura di attraversare una stazione la notte da sola), non di certo nel Sud-Est Asiatico. Eppure non li vedo convinti.

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