“Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare nemmeno un giorno della tua vita”
[Confucio]
Questa frase, a una prima lettura, può lasciare un po’ perplessi. Il lavoro in genere è infatti sempre sinonimo di fatica, obbligo, dovere, impegno, peso, per alcuni persino di “prigionia”. Sembra quindi una contraddizione che qui il saggio Confucio definisca il lavoro ideale come un “non lavoro”.
In realtà non è un paradosso o un gioco di parole, ma è l’espressione di ciò che dovrebbe essere per ognuno di noi. Riuscire a fare in modo di scegliersi un lavoro che ci piace, che ci appassiona, che amiamo, ha il potere di non farci sentire sforzi o costrizioni ma solamente un grande piacere nel farlo. Ma come è possibile? È solo un’idea astratta o è davvero realizzabile? E – domanda fondamentale – come è realizzabile?