Murrebuè, un puntino minuscolo in mezzo al nulla, dall’alto si vedono solo palme e spiaggia. Nient’altro. Solo il blu del mare, il giallo della spiaggia intervallato qua e là da qualche puntino di verde. Così mi era apparso su Google Maps la prima volta che l’avevo cercato, mossa dalla curiosità.
È in questo angolo di natura selvaggia, completamente fuori dalla civiltà, che mi ha portato il mio viaggio nel nord del Mozambico. Un paese immenso, sterminato e in gran parte dominato da una natura inviolata, un paese dove il turismo di massa non è ancora arrivato (e dove spero non arrivi mai, anche se la vedo dura), dove la lingua portoghese che si incontra con l’africanità rende tutto più dolce, più familiare.