Ci sono posti in cui non hai voglia di tornare una seconda volta, perché ti sembra, facendo così, di sprecare del tempo prezioso che potresti invece dedicare ad altro e preferisci vedere qualcosa di nuovo. E poi ci sono posti, invece, in cui non potresti non tornare e magari ci torni apposta, anche se per farlo ti tocca fare una lunga deviazione. Siem Reap e i templi di Angkor sono uno di quei posti.
A febbraio, di ritorno in Cambogia, non potevo di certo non tornare ad Angkor, il luogo simbolo di tutto il paese, un pezzo straordinario di storia dell’umanità, uno dei siti archeologici più belli del mondo. Questa volta, tornandoci, avevo inoltre una promessa da rispettare, un patto che avevo fatto con me due anni prima.