Noi viaggiatori seriali, che, a chi ci dice “Buona vacanza” teniamo sempre a sottolineare che “partiamo per un viaggio” e non “andiamo in vacanza”, ci troviamo spesso a combattere contro i luoghi comuni o i giudizi affrettati di chi non sa cosa significhi veramente per noi viaggiare.
Se c’è una cosa con cui lotto da sempre, è l’idea idiota per cui una persona che viaggia spesso sia una persona superficiale, uno scansafatiche e uno spendaccione (sul discorso economico ci tornerò in un prossimo post). Chi pensa questo forse non sa che per noi viaggiatori il viaggio può avere un valore salvifico e curativo, e che spesso, dietro quella che sembra una fuga da irresponsabili c’è invece un significato ben più profondo: il viaggio come rimedio al dolore.