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Storie di viaggiatrici: Peggy Guggenheim e l’amore per Venezia

Si è sempre dato per scontato che Venezia è la città ideale per una luna di miele ma non solo, ma è un grave errore: vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro (Peggy Guggenheim)

Ci sono dei luoghi che raccontano storie e che instillano la curiosità più vera, la voglia di conoscere a fondo i loro protagonisti. Storie da rispolverare, da leggere e scoprire, che ammaliano con il loro fascino e che trasmettono il carisma di chi li ha vissute (e create). Così è stato per me nella mia prima visita alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia.

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Una città che mi ha rubato il cuore: Arezzo

Ci sono delle piccole città in Italia che inevitabilmente mi rubano il cuore. Sono piccole realtà meno blasonate, meno frequentate dai turisti, fuori dal classico circuito Roma-Firenze-Venezia, ma non per questo non degne di attenzione.

La mia ultima scoperta si chiama Arezzo, una città che mi ha letteralmente conquistata.

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Passaggio a sud-est: quando il Sud-est asiatico incontra il mare di Ponza

Ero a Ponza qualche settimana fa e stavo facendo snorkeling (dopo aver constatato che il diving non fa per me) quando, tutto a un tratto, vedo ancorata in fondo al mare una enorme fotografia che raffigura una coppia di chiara origine asiatica, o meglio sud-est asiatica.

Non potevo credere ai miei occhi! Lì per lì ho pensato ad un’allucinazione (cosa ci fa una foto del genere a Ponza?). L’emozione della sorpresa è stata forte: per me che amo la fotografia e amo il sud-est asiatico (oltre che il mare) imbattersi in una sorpresa del genere (e in un tipo di installazione mai vista fin’ora), mi ha fatto venire la pelle d’oca. Un’emozione bellissima.

Superato lo shock iniziale, l’ho voluta leggere come una bellissima coincidenza, per me, così attratta da quella parte di mondo e in procinto di tornarci presto.

Risalita a bordo della barca del Ponza Diving Center con cui stavo facendo l’escursione ho voluto subito saperne di più.

Quella foto si trattava di un assaggio di “Passaggio a SudEst“, la mostra fotografica sottomarina di Salvo Galano inaugurata in questi giorni sul fondale della baia di Frontone, a Ponza.

La mostra è costituita da 28 immagini, disposte in un percorso circolare, installate al di sotto del livello dell’acqua ad una profondità compresa tra i tre e i quattro metri e ancorate al fondale sabbioso. A pochi metri dalla spiaggia una boa segnala il centro del percorso visivo sommerso; a disposizione (gratuitamente) ci sono maschere per poter ammirare la mostra semplicemente nuotando, facendo snorkeling oppure da una barca.

Le acque incredibilmente cristalline della Baia del Frontone permettono di vedere in tutta la loro bellezza le fotografie. L’inclinazione dei raggi solari, diversa a seconda dell’ora del giorno, interviene a modificarne costantemente l’effetto visivo e lo spettacolo è affascinante.

Mesi di sperimentazione, studio delle correnti, ricerca dei materiali più adatti, disegni tecnici, messa in sicurezza delle opere, hanno reso possibile l’installazione di una mostra fotografica unica nel suo genere: la prima mostra fotografica subacquea.

Così, sul versante Sud Est di Ponza, si sviluppa il racconto di un altro Sud Est, quello asiatico, distante migliaia di miglia ma bagnato dallo stesso elemento, il mare. Questa mostra è dedicata proprio a lui e ai suoi estimatori.

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L’autore delle fotografie è Salvo Galano, fotografo ritrattista di origine ponzese, grande amante del mare e delle sue profondità, che racconta così il progetto:

“Chi nasce o ha le sue radici su di un’isola, grande o piccola che sia, sa che il mare e poi l’acqua in generale, sono elementi ancestrali che influenzano l’esistenza. Da Ponza sono sempre partito. Ho vissuto a Milano, a Londra, a New York, ho lavorato per aziende internazionali e testate importanti, continuando a viaggiare. Ma la spinta che mi ha portato per il mondo è stata uguale e contraria a quella potentissima che mi ha sempre fatto tornare a Ponza. È la sua bellezza, per me incomparabile, che metto alla prova quando parto, per poi, come ho detto… tornare. Sono un fotografo, un ritrattista e un nomade. Il ritratto è per me una ricerca, l’incontro tra spiriti diversi; un senza tetto di NYC, un pescatore ponzese dallo sguardo fulminante, o i contadini gentili del Sudest dell’Asia raccontano al mio obbiettivo sempre qualcosa da cui traggo insegnamento.Volevo così regalare a Ponza lo stupore che cerco altrove, la stessa umanità e fatica che trovo negli abitanti dei paesi lontani. Volevo portare altri colori, altre culture, altri animali. E volevo che fosse una mostra unica, dedicata a Ponza, pensata per Ponza. Ponza è mare, un mare cristallino che domina su tutto. E la mostra è diventata mare. Sono felice che Passaggio a Sudest sia ospitata in questo meraviglioso ed incredibile luogo espositivo: il mare di Ponza”.

Passaggio a Sudest
Mostra fotografica sottomarina di Salvo Galano
Ponza, versante di Sud Est – Acque della baia di Frontone
dal 18 giugno al 14 settembre 2014

 

Le foto sono tratte dalla Pagina Facebook di Passaggio a Sudest 

Il Tour del Mistero: Bergamo tra storia e leggende

C’è una Bergamo misteriosa intorno a cui aleggiano leggende e misteri, ricordi e memorie storiche, che ancora oggi si possono scoprire. Leggende e storie che vale la pena scoprire e lasciarsi raccontare, a maggior ragione se si tratta della propria città.

Finalmente ho preso parte al Tour del Mistero, un percorso guidato a piedi, organizzato dal Gruppo Archeologico Bergamasco, attraverso le storie e le leggende di Bergamo Alta. Dico “finalmente” perché io non ci avevo ancora preso parte nonostante il Tour del Mistero esista dal 1992, ma ogni anno viene riproposto in veste nuova e con un diverso filo conduttore.

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Venezia insolita: il sestiere di Dorsoduro e la Giudecca, in un weekend speciale

Questo weekend ho conosciuto Venezia insolita, diversa da come l’avevo sempre vista. Nonostante un weekend affollato di turisti, mi sono ritrovata a camminare tra calli semi-deserte e campielli nascosti, mi sono imbattuta in piccoli angoli di pace e ho guardato alla città da un’altra prospettiva, scoprendo un Venezia nuova.

É successo in occasione della Festa del Redentore, la tradizionale festa (forse la più grande) che si tiene in città la terza domenica di luglio. La festa si concentra tra il sestiere (uno dei sei quartieri in cui è suddivisa Venezia) di Dorsoduro e la Giudecca per ricordare la costruzione, nel 1576, della Basilica del Santissimo Redentore, avvenuta come ex voto in seguito alla liberazione della città dalla peste.

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