Per molti viaggiatori è la prima tappa di ogni viaggio in terra laotiana che si rispetti, per molti è un’isola felice, per alcuni è motivo di sdegno. Per molti il Laos è Luang Prabang (mi permetto di dissentire: non è esattamente così), per tutti è comunque una tappa irrinunciabile, un luogo mitico che sprizza fascino già dal suo nome: Luang Prabang.
Io ci sono arrivata con calma, dopo qualche giorno nel nord del Laos, tra nebbie mattutine, umidità nelle ossa, villaggi tribali e paesi dimenticati da Dio. Arrivare a Luang Prabang è stato per me un po’ come trovarsi di fronte Disneyworld o per dirla all’antica il paese dei balocchi: bakery e caffé a ogni angolo, file ordinate di bancomat, ristoranti simil-occidentali, una profusione interessante di guesthouse, hotel e agenzie di viaggio. Insomma, tutto quello che ogni turista spera di trovare.
Ho per voi due notizie: una bella e una cattiva.