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Bangkok inspirations: Bangkok raccontata dai blogger

Bangkok. Il mio prossimo (lungo) viaggio attraverso il Sud-est asiatico (parto il 12 novembre) partirà da lì. Era inevitabile. Un po’ per comodità logistica (Bangkok è in posizione tattica tra Thailandia, Laos, Cambogia e Myanmar), un po’ per convenienza (i prezzi dei voli sono molto abbordabili e i collegamenti ottimi), ma il vero motivo è un altro.

Bangkok (o meglio il suo mastodontico aeroporto) è stato il primo luogo del continente asiatico su cui ho messo piede, nel 2012. E visto che il primo incontro non è stato proprio dei più idilliaci (anzi), voglio ricominciare tutto proprio da lì e dare a Bangkok una seconda possibilità. Per spiegarsi meglio, per farsi conoscere, per raccontarmi qualcosa di lei e, perché no, per fare amicizia.

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Thailandia del nord: il mio possibile itinerario

Come qualcuno forse sa già, il 12 novembre parto per un viaggio che mi porterà per qualche mese tra Thailandia, Laos e Vietnam (e forse qualcos’altro). O forse sarebbe meglio dire “mi porterò” visto che viaggerò da sola, in completa autogestione e prevalentemente via terra, utilizzando i mezzi pubblici.

Alla partenza manca poco più di un paio di mesi quindi sono in pieno fermento da pianificazione di quello che potrebbe essere un possibile itinerario (a grandi linee perché prenoterò di volta in volta ed essendo in totale libertà potrò correggere il tiro quando vorrò).

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Il mio primo biglietto di sola andata per il Sud-Est Asiatico

Ci siamo, l’ho fatto. Fa strano inserire una sola data quando invece, di solito, si deve sempre fare a pugni con la data di rientro al lavoro cercando di strappare qualche ora in più, per prendere l’ultimo volo possibile, pur di godersi il viaggio fino all’ultima goccia. Questa volta no. Solo andata.

È con grande emozione che vi confesso di aver appena acquistato il mio primo biglietto aereo di sola andata. Per la prima volta in vita mia so quando parto (il 12 novembre) ma non esattamente quando torno (anche se torno, giuro che torno).

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Passaggio a sud-est: quando il Sud-est asiatico incontra il mare di Ponza

Ero a Ponza qualche settimana fa e stavo facendo snorkeling (dopo aver constatato che il diving non fa per me) quando, tutto a un tratto, vedo ancorata in fondo al mare una enorme fotografia che raffigura una coppia di chiara origine asiatica, o meglio sud-est asiatica.

Non potevo credere ai miei occhi! Lì per lì ho pensato ad un’allucinazione (cosa ci fa una foto del genere a Ponza?). L’emozione della sorpresa è stata forte: per me che amo la fotografia e amo il sud-est asiatico (oltre che il mare) imbattersi in una sorpresa del genere (e in un tipo di installazione mai vista fin’ora), mi ha fatto venire la pelle d’oca. Un’emozione bellissima.

Superato lo shock iniziale, l’ho voluta leggere come una bellissima coincidenza, per me, così attratta da quella parte di mondo e in procinto di tornarci presto.

Risalita a bordo della barca del Ponza Diving Center con cui stavo facendo l’escursione ho voluto subito saperne di più.

Quella foto si trattava di un assaggio di “Passaggio a SudEst“, la mostra fotografica sottomarina di Salvo Galano inaugurata in questi giorni sul fondale della baia di Frontone, a Ponza.

La mostra è costituita da 28 immagini, disposte in un percorso circolare, installate al di sotto del livello dell’acqua ad una profondità compresa tra i tre e i quattro metri e ancorate al fondale sabbioso. A pochi metri dalla spiaggia una boa segnala il centro del percorso visivo sommerso; a disposizione (gratuitamente) ci sono maschere per poter ammirare la mostra semplicemente nuotando, facendo snorkeling oppure da una barca.

Le acque incredibilmente cristalline della Baia del Frontone permettono di vedere in tutta la loro bellezza le fotografie. L’inclinazione dei raggi solari, diversa a seconda dell’ora del giorno, interviene a modificarne costantemente l’effetto visivo e lo spettacolo è affascinante.

Mesi di sperimentazione, studio delle correnti, ricerca dei materiali più adatti, disegni tecnici, messa in sicurezza delle opere, hanno reso possibile l’installazione di una mostra fotografica unica nel suo genere: la prima mostra fotografica subacquea.

Così, sul versante Sud Est di Ponza, si sviluppa il racconto di un altro Sud Est, quello asiatico, distante migliaia di miglia ma bagnato dallo stesso elemento, il mare. Questa mostra è dedicata proprio a lui e ai suoi estimatori.

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L’autore delle fotografie è Salvo Galano, fotografo ritrattista di origine ponzese, grande amante del mare e delle sue profondità, che racconta così il progetto:

“Chi nasce o ha le sue radici su di un’isola, grande o piccola che sia, sa che il mare e poi l’acqua in generale, sono elementi ancestrali che influenzano l’esistenza. Da Ponza sono sempre partito. Ho vissuto a Milano, a Londra, a New York, ho lavorato per aziende internazionali e testate importanti, continuando a viaggiare. Ma la spinta che mi ha portato per il mondo è stata uguale e contraria a quella potentissima che mi ha sempre fatto tornare a Ponza. È la sua bellezza, per me incomparabile, che metto alla prova quando parto, per poi, come ho detto… tornare. Sono un fotografo, un ritrattista e un nomade. Il ritratto è per me una ricerca, l’incontro tra spiriti diversi; un senza tetto di NYC, un pescatore ponzese dallo sguardo fulminante, o i contadini gentili del Sudest dell’Asia raccontano al mio obbiettivo sempre qualcosa da cui traggo insegnamento.Volevo così regalare a Ponza lo stupore che cerco altrove, la stessa umanità e fatica che trovo negli abitanti dei paesi lontani. Volevo portare altri colori, altre culture, altri animali. E volevo che fosse una mostra unica, dedicata a Ponza, pensata per Ponza. Ponza è mare, un mare cristallino che domina su tutto. E la mostra è diventata mare. Sono felice che Passaggio a Sudest sia ospitata in questo meraviglioso ed incredibile luogo espositivo: il mare di Ponza”.

Passaggio a Sudest
Mostra fotografica sottomarina di Salvo Galano
Ponza, versante di Sud Est – Acque della baia di Frontone
dal 18 giugno al 14 settembre 2014

 

Le foto sono tratte dalla Pagina Facebook di Passaggio a Sudest 

Preah Vihear, il Triangolo di Smeraldo. Al confine tra Cambogia, Laos e Thailandia

Lo chiamano “Triangolo di smeraldo” perché la zona è un intricato susseguirsi di foreste e montagne ammantate di verde, lì dove i confini di Cambogia, Laos e Thailandia si toccano. Siamo nella provincia di Preah Vihear, nell’estremo nord della Cambogia, in una zona remota e molto povera – fino a qualche anno fa non c’era una strada asfaltata – e non molto tranquilla.

Questa zona fu la roccaforte degli khmer rouge, gli spietati assassini invasati del regime del dittatore Pol Pot, fino alla loro caduta, nel 1998. Pol Pot e compagni restarono a lungo rintanati qui, tra le foreste, vicini al confine thailandese, pronto da utilizzare in caso di fuga.

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