La Giornata mondiale del turismo che si celebrerà il prossimo 27 settembre (www.unwto.org) avrà come tema il turismo eco-sostenibile. Non a caso. Il turismo responsabile ed ecosostenibile sta diventando infatti il tipo di viaggio preferito da un numero sempre crescente di viaggiatori (secondo la Fondazione Univerde addirittura dal 70% degli italiani).
Che sia una moda o una scelta consapevole non ci è dato saperlo, fatto sta che sta che il turismo “green” sta diventando un fenomeno sempre più rilevante. Si sceglie di stare a stretto contatto della natura, possibilmente in strutture eco-sostenibili rispettose dell’ambiente con un occhio di riguardo allo slow food, ai prodotti biologici e a chilometro zero. È sempre maggiore il numero degli agriturismi, degli alberghi eco-friendly, dei b&b; che propongono e valorizzano i prodotti del territorio. Anche all’interno delle città si sta riscoprendo il bisogno di creare spazi verdi, orti condivisi, coltivazioni da balcone; i roof garden sono sempre più di moda nelle grandi metropoli.
Il bisogno di riappropriarci del contatto con la natura rimanda ai nostri bisogni ancestrali: dopo tutto fino a qualche secolo fa – anche solo qualche decennio – la vita degli uomini era scandita dai ritmi delle stagioni, si viveva immersi nella natura, vivendo della terra e dei suoi prodotti. Evidentemente questo richiamo è troppo forte per il nostro inconscio che non può farne proprio a meno. Prevalgono i nostri istinti selvaggi di libertà e vita all’aria aperta, secondo i ritmi della natura e non delle macchine e dalla modernità.
Bastano pochi giorni di relax nel verde a contatto con una natura incontaminata a farci superare lo stress e la frenesia della vita moderna. La soluzione sta nel rendersi conto che in fondo non si tratta di una dicotomia: la natura non esclude la città, bastano piccoli gesti quotidiani per far integrare le due realtà. Le vacanze verdi possono insegnarci a vivere al meglio anche la routine cittadina.