La Cambogia fu uno dei grandi amori di Tiziano Terzani, paese che raccontò e descrisse con acume in Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia (Longanesi) uscito postumo nel 2008.
Questo libro – che si apre con la prefazione di Angela Terzani Staude, moglie di Terzani – comprende i messaggi, i telegrammi, le corrispondenze inviate dallo stesso Terzani dalla Cambogia in guerra. In quegli anni Terzani collaborava con numerosi quotidiani sia italiani (Giorno, L’Espresso, Messaggero, Repubblica, Corriere della Sera) sia stranieri (divenne collaboratore fisso di Der Spiegel all’inizio degli anni ’70) come reporter.
Terzani visitò più volte la Cambogia tra il 1972 e il 1994, divenne amico del suo sovrano e denunciò le violenze degli khmer rossi. Fu tra i primi a fornire ai giornali europei informazioni sulla loro esistenza e sui loro atroci crimini. Rischiò di finire fucilato nella cittadina di Poipet, vicino al confine con la Thailandia, durante l’invasione dei guerriglieri di Pol Pot. La storia della Cambogia divenne per lui emblematica degli sviluppi storico-economici del Sud-est asiatico del XX secolo in mano alle grandi potenze internazionali (USA, Cina, URSS).
Terzani «s’innamora di Phnom Penh, la più bella delle tre capitali costruite dai francesi in Indocina», davanti al fiume Mekong «immenso e luminoso» e fa un reportage anche delle difficili condizioni di vita della popolazione. In un articolo per L’Espresso dell’agosto del ’73 scrive:
«Davanti all’albergo Le Phnom, sulla cui veranda si riposano gli ufficiali e i mercanti di questa Repubblica arricchiti dalla guerra, ho visto donne che scortecciano gli alberi per fare legna per cucinare… Ho visto cenare una famiglia di sei bambini. La madre ha ciucciato per prima una palla di riso che è poi passata di bocca in bocca».
L’anno successivo scrive:
“Il coprifuoco comincia alle sette e nemmeno i cani restano per le strade perché in queste settimane di assedio e di fame la gente ha finito per mangiarseli».
Meditate gente, meditate.
Mi sono diemnticata di aggiungere che all'interno del libro ci sono una cinquantina di foto scattate dallo stesso Terzani che integrano il suo prezioso reportage cambogiano.
Spero di leggere presto il tuo reportage sulla Cambodia!
Certo Daniela! appena mi riprendo dal jet-lag!!!!