In questi giorni sto leggendo Un viaggio chiamato vita di Banana Yoshimoto, che non è un romanzo – come avevo erroneamente pensato – ma una raccolta di saggi dedicati al viaggio. Il titolo mi aveva talmente incantata che non avevo potuto fare a meno di acquistarlo.
Inizio a leggerlo e mi accorgo che l’autrice dedica la maggior parte dei suoi scritti al paese che più in assoluto sembra attrarla: l‘Italia. Al momento sono contrariata: “Ma come? Toscana? Roma? Sicilia? Io voglio sentir parlare di mete esotiche e lontanissime, di Sol Levante e ciliegi in fiore!…”.
In realtà pensiamoci bene: l’Italia è pur sempre uno dei paesi più belli del mondo, molto probabilmente il paese più ricco al mondo di cultura, di attrazioni turistiche e di cose da vedere. Non dobbiamo dimenticarcelo.
Spesso noi italiani facciamo lo sbaglio si cercare mete lontane, letteralmente in capo al mondo, per poi non conoscere la realtà dietro casa, le città vicine alle nostre o i borghi medievali di cui è costellata la nostra penisola.
Nel mio scorso weekend ero a Padova, ospite della mia amica Fabiola, e ho avuto modo di scoprire qualche nuova perla “nostra” che non conoscevo. Oltre ad aver rivisitato Ferrara – città che mi piace moltissimo – ho scoperto Arquà, un piccolo borgo medievale sui Colli Euganei, in provincia di Padova. Non è molto lontano da Abano Terme e lo si raggiunge percorrendo una bella strada che fiancheggia campagne e vigneti.
Noi abbiamo fatto una bella passeggiata e poi ci siamo fermate per pranzo all’Osteria il Guerriero, dove si possono gustare piatti tipici (ma non solo), in un’atmosfera calda e accogliente. La proprietaria ci ha fatto accomodare nella saletta e ci ha acceso il camino. Il baccalà mantecato mi ha davvero entusiasmata (da provare assolutamente!).
La specialità di Arquà e della zona dei Colli Euganei sono le giuggiole, dei frutti particolari originari del Medio Oriente; in paese ci sono diversi negozi che vendono marmellate, biscotti e altri prodotti a base di giuggiole. In un’enoteca lì vicino è possibile degustare il famoso brodo di giuggiole – che è in realtà un liquore che si fa con le giuggiole appassite – ma essendo un lunedì era purtroppo chiusa.
Il borgo di Arquà è legato indissolubilmente al nome di Francesco Petrarca, che soggiornò qui negli ultimi anni della sua vita (la sua tomba si trova proprio qui). La sua casa è ora un museo ed è visitabile (ingresso 4 euro): la casa è stata ristrutturata più volte e contiene ancora lo studiolo del Petrarca e alcuni suoi oggetti personali.
PS: se decidete di andarci non andateci di lunedì (come abbiamo fatto noi) perchè la Casa-museo del Petrarca è chiusa e anche la maggior parte dei negozi.
Brava Cla! un bacioneeee
Grazie cara! un bacione a te