Ci sono due piccole isole nel Golfo di Guinea, al largo delle coste dell’Africa centro-occidentale, con spiagge incontaminate e natura selvaggia, dove si dice sia possibile assaggiare il caffè e il cacao più buoni al mondo. Sono São Tomé e Príncipe, un piccolo arcipelago-stato ancora poco conosciuto ma giustamente annoverato dalla Lonely Planet tra le migliori mete poco note da non perdere.
Lo stato, ex colonia portoghese indipendente dal 1975, è formato dalle due isole maggiori da cui prende il nome, São Tomé e Príncipe (a 140 km di distanza l’una dall’altra), e da altre 7 isole minori. Quando i portoghesi vi arrivarono, nel XV secolo, erano completamente disabitate. Grazie alla loro origine vulcanica, queste isole dimostrarono subito di essere molto fertili e adatte a vari tipi di coltivazione (inizialmente soprattutto canna da zucchero); la loro posizione strategica le fece diventare un’ottima base di appoggio per gli scambi commerciali lungo la costa e – purtroppo – luogo di smistamento degli schiavi che venivano strappati alla madreterra africana per essere imbarcati alla volta delle colonie americane.
Nel XIX secolo l’introduzione della coltivazione del caffè e del cacao, furono un successo: all’inizio del 1900 São Tomé era il principale esportatore di cacao del mondo. Non ci sono industrie; qualche segnale di progresso sta venendo dal turismo, che si sta lentamente sviluppando.
Ma perché São Tomé e Príncipe sono una meta da non perdere?
Natura salvaggia e spiagge incontaminate
São Tomé e Príncipe offre una natura molto selvaggia fatta di foreste rigogliose, spiagge vergini e un mare cristallino. A differenza di altre zone d’Africa, qui c’è il problema della “riforestazione”: su queste isole la natura si sta rimpossessando dei propri diritti sull’uomo e stanno aumentando le foreste.
Tranquillità
São Tomé e Príncipe vive una situazione politica tranquilla (purtroppo come sappiamo in Africa non è sempre così) quindi non ci sono rischi particolari per i visitatori. La città di São Tomé è probabilmente la capitale più tranquilla dell’Africa. Potete andare tranquillamente a piedi alla scoperta del suo centro: in un paio d’ore potete visitare il vecchio Quartiere Santo Antonio, con le sue viuzze e i suoi antichi palazzi coloniali scrostati dal tempo e dalla salsedine; da visitare è anche la cattedrale, il Museo Nazionale all’interno del seicentesco Forte São Sebastião e il Maniero di Santo Agustinho Neto.
Mix di culture
São Tomé e Príncipe è uno dei pochi posti al mondo a non avere una popolazione indigena: i suoi abitanti sono infatti il risultato dell’incontro tra coloni portoghesi, discendenti degli schiavi e immigrati angolani, mozambicani e capoverdiani. Nonostante sia un piccolo stato le lingue ufficiali sono ben quattro: il portoghese e tre dialetti creoli (sãotomatese, principense e angolar.) Insomma, è il posto giusto per gli apolidi.
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Relax ma non troppo
Ok, le isole sono la meta perfetta per una vacanza all’insegna del relax (ci sono diversi resort di lusso), ma a São Tomé e Príncipe non mancano le cose da fare. Oltre ai resort di lusso è d’obbligo visitare le piantagioni e degustare caffè e cacao, ritenuti i migliori del mondo, e farsi accompagnare da una guida locale nella scalata del Pico São Tomé che dall’alto dei suoi 2.000 metri di altezza regala una vista impagabile su quelle che sono tra le foreste più incontaminate di tutta l’Africa.
São Tomé e Príncipe è raggiungibile da Lisbona tramite la compagnia aerea portoghese TAP. Che facciamo, ci andiamo?
Ciao, ho appena trovato il tuo interessantissimo blog (ti seguo anche sui social).
Che attrazioni mi consiglieresti da visitare a São Tomé capitale?
Grazie
L.
Ciao L.! Ma grazie, sono molto contenta ti piaccia il mio blog 🙂
Sicuramente la bellezza di São Tomé capitale è data dai suoi edifici coloniali, decadenti ma affascinanti, i suoi mercati, il forte di São Sebastião che oggi ospita un museo, la Chiesa dei Pescatori e il Palazzo Presidenziale. Fammi sapere come va!