Personalmente non amo i tour organizzati e le visite guidate. Anzi, non li posso proprio soffrire. Diciamo che se i turisti fossero tutti come me, molto probabilmente le guide turistiche farebbero la fame.
Ma se a Istanbul ho scelto di rivolgermi ad Adriana per visitare la città, l’ho fatto perché Adriana non è la solita guida turistica, anzi, non lo è proprio. Ed è questo il bello.
Ho conosciuto Adriana per caso in rete durante i giorni precedenti alla mia partenza per Istanbul, quando Piazza Taksim era in piena rivolta. Adriana in quei giorni teneva sul suo blog un diario aggiornatissimo sugli sviluppi della situazione in città. Subissata dalle domande insistenti di familiari e amici preoccupati per la imminente partenza – preoccupazioni del tutto ingiustificate – ho fatto leggere a tutti quello che Adriana raccontava live. Leggendo il suo blog ho scoperto che Adriana vive a Istanbul da qualche anno, ha trasformato la sua casa in un bed and breakfast – che non a caso si chiama La casa dell’Adry – e offre tour personalizzati per andare alla scoperta degli angoli più nascosti della città: ovvero pane per i miei denti!
Detto fatto: la domenica esco dall’ostello in anticipo e Adriana è già lì ad aspettarmi. Mentre le racconto quello che ho fatto e visto in città nei giorni precedenti, ci incamminiamo di gran passo (Adriana è piccolina ma è una vera forza della natura!) verso il Bazar delle Spezie. Da amante del tè quale sono non posso certo lasciare l’antica Bisanzio senza un’adeguata scorta del mio amato infuso. Adriana mi porta dove lei stessa si rifornisce di tè; mi fanno annusare tè profumatissimi e invitanti, di ogni genere: se amate il tè o le spezie, questo è il posto giusto per voi.
Dopo lo shopping del tè Adriana mi porta a scoprire una piccolo autentico gioiello, la moschea di Rüstem Paşa. Situata in una zona molto trafficata, questa moschea non è sullo stesso livello della strada ed è difficile da scorgere. Interamente ricoperta in maiolica, questa moschea è davvero un incanto. Entriamo anche a Yeni Cami, la moschea “nuova” anche se ha quattro secoli di età.
Ogni moschea è a sè, ognuna emana un fascino particolare, ognuna ha una sua storia, un suo passato che vale la pena conoscere. Lasciate le scarpe, copritevi e concedetevi una pausa di silenzio all’interno di una moschea. Abbiate rispetto, mantenete contegno e godetevi un’asi di pace. Parte dell’immenso fascino che Istanbul emana è legato anche alle sue moschee meravigliose.
Racconto ad Adriana della mia crociera sul Bosforo del giorno prima; lei mi dice che anche la crociera sul Corno d’Oro non è da meno, anzi. Lei la preferisce. Quindi affare fatto: andiamo al molo e da lì prendiamo il traghetto che attraversa il lembo d’acqua tra le due sponde europee della città fino ad arrivare a Eyup. Il cuore di questa zona della città è la moschea di Eyüp Sultan, uno dei centri religiosi più importanti della Turchia e addirittura la quarta moschea più importante di tutto il mondo islamico, dopo la Mecca, Medina e Gerusalemme. Il complesso sorge infatti dove si ritiene sia sepolto Ayoub al-Ansari, amico fidato del profeta Maometto.
Si respira un’aria di festa: c’è pieno di gente, bancarelle, venditori ambulanti. Qua e là tra la folla fanno capolino dei bambini (maschi) vestiti di tutto punto come dei principini: oggi è il giorno della loro circoncisione e vengono festeggiati. Incrociamo anche un corteo di macchine strombazzanti: un bimbo saluta dal finestrino come se fosse una star.
Visitiamo la moschea. Siamo fortunate , siamo arrivate nel momento giusto: la moschea si sta riempiendo ma la liturgia non è ancora iniziata. Ci lasciano salire alla balconata in alto, dove pregano le donne – ad assistere fino all’inizio delle preghiere. La folla è tanta, anche il cortile esterno si riempie in fretta di gente; vengono stesi i tappeti a terra per i fedeli.
Riscendiamo la collina attraversando l’Eyüp Sultan Mezarligi, il cimitero del Grande Eyüp dove sono seppelliti anche personaggi illustri. Dimenticavo: se non avete voglia di risalire a piedi la collina (ci vogliono circa 10-15 minuti), potete prendere la comoda funivia.
Rientriamo con il traghetto ridiscendendo il Corno d’Oro e ci concediamo un tè prima di salutarci. Andiamo in un bar-terrazza che offre una vista strepitosa sulla città. Adriana mi racconta della sua casa, del suo amore per Istanbul (oramai la conosce talmente bene che per lei non ha più segreti), di quello che mette a disposizione dei turisti. La giornata passata con lei è stata davvero memorabile: senza di lei non avrei mai potuto venire a conoscenza di certi angoli nascosti – veri e propri gioielli – non avrei saputo cosa significa vivere a Istanbul, non avrei potuto apprezzare appieno la sua cultura e la sua storia. Averla visitata con una persona che ci vive, la conosce bene e soprattutto l’adora (sì perché Adriana è profondamente innamorata di questa città), è stata davvero una scelta azzeccata che consiglio a tutti.
Grazie Adriana!