Siamo a quello che si potrebbe definire una specie di “molo”, tra barche e barchette più o meno sgangherate in attesa che ci dicano su quale salire. Aspettiamo trepidanti, ma in fondo non riusciamo a spazientirci del tutto, l’atmosfera rilassata di Sihanoukville ci ha contagiati.
Abbiamo scelto di fare un’escursione all’isola di Koh Russei – alias Bamboo Island – una meta molto classica per chi come noi si trova a trascorrere qualche giorno di mare a Sihanoukville, nel sud della Cambogia. Con circa 15 dollari a testa è possibile fare un day tour in barca all’isola, snorkeling nelle isolette intorno (Koh Kteah e Koh Preus), incluso il pranzo sulla spiaggia.
In una quarantina di minuti arriviamo all’isola, verdissima, interamente ricoperta da una fitta vegetazione. L’isola è semideserta: ci sono solo un paio di bar sulla spiaggia e un paio di strutture in cui è possibile dormire in bungalow per 10 dollari a persona, che scendono a 3 se ci si accontenta del dormitorio o a 2 dollari se si sceglie un’amaca. In tutto ci vivono appena una ventina di persone e l’isola si anima di giorno con l’arrivo delle barche dei turisti.
Ci fermiamo in un paio di punti al largo e vicino ad una fitta distesa di mangrovie per fare un bagno e per chi vuole fare snorkeling. In realtà la maschera non serve: il bagno è piacevolissimo, l’acqua è calda e pulita, ma non c’è niente di particolarmente interessante da vedere. Procediamo con la navigazione quindi!
Arrivati. Lo sbarco è un pò alla Robinson Crusoe: qui non ci sono nè porti nè pontili, si scende direttamente in acqua, vicini alla riva.
La mattinata la passiamo qui, in spiaggia. Il mare è bello e invitante, l’acqua pulita e calda, la spiaggia di sabbia dorata. Ci sono pure le sdraio e c’è un baretto proprio sulla spiaggia. L’ombrellone non serve perchè le fronde degli alberi regalano la loro ombra.
Chi mi conosce sa che io non riesco a stare in spiaggia tutto il giorno, dopo un paio di ore (passate soprattutto in acqua) devo andare in esplorazione. Quindi quando mi propongono di andare in fare un giro all’altro capo dell’isola, non posso che accettare. Dietro il bar parte un sentiero tra la sabbia che in una decina di minuti porta dall’altra parte dell’isola.
Ci inoltriamo tra la vegetazione, a tratti piuttosto fitta. Dopo pochi minuti il mio istinto selvaggio ha il sopravvento: mi tolto gli infradito e mi metto a camminare a piedi nudi, tra la sabbia e le foglie. Forse mi sto immedesimando troppo nei panni di Robinson Crusoe?
La parte più bella di Bamboo Island è proprio sul lato opposto rispetto a quello dove si attracca. La spiaggia è dorata e ampia, c’è un bar e ci sono dei bungalow. Io mi fiondo subito su quello che ho scoperto essere uno dei miei passatempi preferiti in Cambogia: l’amaca. Appena posso (e in Cambogia le occasioni non mancano visto che se ne trovano ovunque) mi concedo una pausa di relax e lettura nelle amache cambogiane. Questi cambogiani sì che sanno godersi la vita!
L’amaca fa parte del “kit” essenziale che ogni cambogiano ha sempre con sè. In ogni situazione, appena si presenta l’occasione, come per magia estraggono un’amaca che può diventare il luogo di siesta di un poliziotto o la culla per un bambino. Questa è una cosa splendida secondo me. Non che siano degli scansafatiche, semplicemente sanno approfittare di ogni possibile momento di relax.
Inutile dire che qui è relax assoluto. Anche i cani (ce ne sono un paio) sono chiaramente notevolmente rilassati, glielo si legge in faccia (o meglio sul muso). Ditemi voi:
Non sarebbe stato male passare una notte qui, in un bungalow sulla spiaggia. Prossima volta?
Prossima volta…ma è arrivata l'elettricità? 2 anni fa c'era solo un generatore…
Ciao Andrea, grazie per il tuo commento! C'è ancora solo il generatore (e solo fino a una certa ora logicamente) 🙂 Che belle cose!