In viaggio, quando posso, non mi lascio sfuggire le occasioni di relax o i trattamenti benessere tipici del posto. Non intendo le spa dei grandi alberghi o dei resort di lusso (che non frequento), ma i trattamenti “benessere” propri di quella particolare cultura.
Viaggiando ho scoperto, ad esempio, che farsi fare un massaggio all’estero non è mai come farselo fare in Italia, che la sauna a cui siamo abituati a casa è diversa dalla sauna che si fa nei paesi nordici (che la sauna l’hanno inventata) o dal bagno turco nei paesi islamici. Inoltre, concedersi un trattamento benessere in un paese straniero può aiutare molto a capire parte della cultura di quel posto. Posto che vai, trattamento benessere che trovi! Ecco quelli che ho provato io in giro per il mondo-
Terme a Budapest
Con più di 100 sorgenti termali, Budapest è davvero la “città delle terme”. Non a caso i romani, che come si sa erano particolarmente amanti di bagni termali & co., crearono un insediamento (l’antica Aquincum) proprio qui. Nel 1500 arrivarono i turchi e con essi anche la consuetudine dei bagni turchi. Le terme più famose sono le Széchenyi, le terme municipali e il complesso termale più grande d’Europa, le Rudas (un antico bagno turco che risale al XVI secolo), il complesso Gellert, le Rác, le Lucáks e le Királi.
Durante il mio weekend a Budapest io ho scelto le Rudas perchè mi piaceva l’idea della loro origine ottomana: la struttura è piccola ed essenziale ed è frequentata anche dagli abitanti della città (ogni occasione è buona per mischiarmi ai locali). Sopra la vasca principale, ottagonale, la luce filtra dalla cupola in stile ottomano, e l’effetto è davvero suggestivo. Intorno ci sono altre vasche più piccole, con temperature diverse, una vasca di acqua fredda (ma veramente fredda!) e 3 saune: 50-70 e 90 gradi (nell’ultima sono riuscita a stare solo qualche istante). C’è una sala relax ed è possibile farsi massaggiare.
Massaggio balinese
A Bali ci sono talmente tante spa, nail-spa e centri benessere che è impossibile non cedere alla tentazione. Don’t worry, i prezzi sono molto accessibili, l’unico problema se mai è scegliere in quale andare. Ogni hotel e resort di lusso ha una sua spa privata, ma spesso è possibile accedervi anche se non si alloggia nell’hotel, come ho fatto io all’Amertha Bali Villas di Pemuteran, a nord di Bali. Le location della spa era strepitosa: vicina alla spiaggia, in un giardino verdissimo (come solo a Bali può essere), tra fontane, fiori e statue del buddha. Aggiungi la spiccata cerimoniosità dei balinesi e il mix è perfetto.
Molte spa si trovano fuori dai centri abitati, nella natura, spesso con vista sulle risaie. La cosa interessante è che offrono il pickup gratuito dall’hotel in cui si alloggia (offrono anche pacchetti di trattamenti per l’intera giornata, corsi di yoga, come il Bali Botanica). I trattamenti possibili sono diversi: massaggi, bagni aromatizzati e lulur, termine Javanese che significa “ricoprire la pelle”, che consiste in un trattamento esfoliante a base di erbe e spezie.
Sappiate però che il massaggio balinese non è rilassante nel modo in cui lo intendiamo noi europei; è un massaggio energico che si basa sulla digitopressione. A Lombok e sulle isole Gili troverete il “Lombok massage” che è anche più vigoroso.
Hammam a Marrakech
L’hammam è un antico rituale che appartiene alla cultura islamica, per cui la pulizia personale è un aspetto molto importante. Con “hammam” si intende anche il luogo dove si pratica questa pratica, tuttora in uso in tutto il Marocco. Nelle grandi città marocchine ci sono hammam per i turisti (più cari e con standard elevati) e hammam tradizionali, frequentati dai locali ma accessibili anche ai turisti (pagando solo pochi dirham). Negli hammam tradizionali, oltre ad accappatoio e ciabattine bisogna però portarsi il “kit” da hamma che comprende sapone nero, guanto e argilla.In entrambi ci sono orari diversi per uomini e donne.
Mentre ero a Marrakech scelto il Mille & une Nuits, un hammam a poca distanza da piazza Djema el Fanaa, che è un pò una via di mezzo tra un hammam tradizionale e uno turistico. Prima lezione che ho imparato: l’hammam marocchino non è un bagno turco! È molto, molto di più.
Mi dicono di entrare nella stanza di vapore, mi fanno restare per qualche minuto; poi le “addette” mi vengono a prendere e mi cospargono di un composto scuro (il famoso sapone nero), mi fanno sdraiare su un lettino in muratura, prendono il guanto e via di scrub. Avete sempre pensato che lo scrub va fatto con delicatezza e con calma? Scordatevelo! Il guanto passa sulla mia pelle come una grattuggia: trattengo il fiato e mi consolo solo con il pensiero che la mia pelle sarà liscissima quando uscirò da lì. Segue il secondo bagno di vapore, sempre per una decina di minuti, e poi l’applicazione dell’argilla su tutto il corpo. Un ultimo bagno di vapore e poi doccia. Chi vuole può farsi massaggiare (peccato non avere tempo!) e infine relax sui lettini e tè alla menta per tutti.
Sauna svedese
Quest’esperienza mi manca, ma la farò presto visto che a maggio sarò a Stoccolma e ho scelto un hotel con sauna. So già che sarà molto diversa da quella italiana, ma, curiosa come sono, non vedo l’ora di provarla.