Per molti “cammino” è sinonimo di Cammino di Santiago. Per me, invece, “cammino” ormai è sinonimo di Cammino di Oropa, il percorso guidato (da fare rigorosamente a piedi), alla scoperta del biellese, in parte lungo il tracciato della Via Francigena.
Il Cammino di Oropa l’ho scoperto l’anno scorso, su proposta di Sabrina ed Emilie di Viaggi e Miraggi Piemonte, un tour operator che promuove un’idea di turismo responsabile e valorizzazione del territorio locale.
L’esperienza è stata per me una piacevole sorpresa. Piacevolissimo soprattutto scoprire la dimensione del tutto unica e atipica del camminare (una modalità di spostamento a cui siamo poco abituati), la sua lentezza e il lato così naturale e dolce.
Così, quando quest’anno Emilie e Sabrina mi hanno chiesto di ripetere l’esperienza, con un nuovo cammino grazie al contributo di ATL Biella e Oasi Zegna, lungo altri tracciati ma sempre nel biellese, ho accettato subito. Ho preparato zaino e scarponcini da trekking e via, verso la meta!
Sono stati 3 giorni di cammino nel verde, tra le montagne e gli alpeggi della Valle Cervo, una stretta valle tra la Val Sesia e la Valle di Gressoney, partendo dal Santuario di Oropa, nostro cammino di arrivo nel cammino dell’anno scorso. A guidarci Mara, una guida escursionistica esperta del Biellese. Abbiamo quindi idealmente ripreso la strada proprio là dove l’avevamo lasciata, imboccando la Grande Traversata del Biellese in direzione Oasi Zegna.
Partiti sotto una pioggia battente e un cielo che più grigio di così non c’è, il cielo è andato via via rischiarandosi e il percorso un crescendo di meraviglie naturalistiche e paesaggistiche, a partire dalla nostra prima visita, quella al Giardino Botanico di Oropa, oasi del WWF. Il suo direttore ci ha dato una rapida indottrinatura sulle specie botaniche della valle, nozioni che ci sono tornate molto utili anche nei giorni successivi di cammino. Il Santuario di San Giovanni d’Andorno, in alta Valle Cervo, è stato il nostro capolinea della prima giornata. La struttura e l’accoglienza che abbiamo trovato sono state quelle di un gran hotel di prim’ordine.
I 13 km della prima giornata sono stati bissati anche nella seconda tappa, da San Giovanni a Bocchetto Sessera, sempre attraverso la Valle Cervo, con i suoi boschi verdissimi, le cascate e i corsi d’acqua. Il sentiero si è snodato in gran parte attraverso i boschi ma ci ha portato ad attraversare anche piccoli borghi, come quello di Quittengo, Orio Mosso, Rosazza. Piccoli borghi antichi in cui (scusate la frase fatta) sembra davvero che il tempo si sia fermato (oppure non sia mai esistito).
L’arrivo della nostra seconda tappa è stata una grande sorpresa: l’Alpeggio Moncerchio, nel cuore dell’Oasi Zegna, un progetto di tutela e valorizzazione del territorio montano ideato e finanziato da un’eccellenza tutta made in Biella, il Gruppo Ermenegildo Zegna. L’alpeggio è uno spettacolo: i prati ammantati di narcisi e genziane e le mucche beatamente al pascolo sono stati lo scenario che ci ha accolto al nostro risveglio (svegliarsi così è un vero toccasana per lo spirito).
A malincuore abbiamo salutato l’alpeggio Moncerchio per riprendere il cammino lungo un dolce sentiero attraverso una natura “severa” ma bellissima, sempre all’interno dell’Oasi Zegna. Nella terza e ultima tappa abbiamo fatto una sosta presso il Santuario della Brughiera, accolti da Don Dino. Da lì abbiamo raggiunto Trivero, importante centro della bassa valle e principale punto di accesso all’Oasi per chi arriva dalla pianura.
Trivero è un importante centro laniero, da sempre associato a un nome in particolare, quello di Zegna. Il celebre marchio è nato proprio qui, grazie alle idee illuminate del suo fondatore, Ermenegildo Zegna, imprenditore e mecenate. La fabbrica originaria ha sede qui, dove l’azienda venne creata nel 1910. Qui ha sede anche Casa Zegna, parte di Fondazione Zegna e archivio storico e museo della storia del grande marchio Zegna.
Il nostro cammino si è concluso proprio qui (e non poteva concludersi in modo migliore).