Quante volte ho letto o sentito storie di persone che, arrivate a un certo punto della loro vita, insoddisfatte e sofferenti, cambiano vita. Lasciano il lavoro, se ne vanno per qualche mese (se non di più) all’estero, per rincorrere e – si spera – realizzare le proprie passioni. I propri sogni. Ovvero la cosa più preziosa che abbiamo.

Ecco, a me queste storie non mi hanno mai sorpresa, non mi hanno mai fatto esclamare “Caspita che coraggio!”, “Ma chi gliel’ha fatto fare?” o “Io non potrei mai farlo”.

Come mi ha detto un giorno qualcuno forse ci vuole più coraggio a restare. A restare imbrigliati in una situazione lavorativa che non ci piace, non ci soddisfa e ci tarpa le ali, in un paese in cui le prospettive future sono tutt’altro che rosee, in una vita “borghese” e scandita dalla routine e da quello che si deve fare perché si fa e perché lo fanno tutti, perché la società in un certo qual modo ce lo impone.

Ma anche no.

Sembra una frase fatta ma in fondo la vita è davvero solo una, non ne abbiamo altre di scorta. Una sola vita e il tempo che passa veloce. Tanto vale cercare di non sprecarla, di non buttare via i nostri sogni e le nostre passioni solo perché (per restare in tema di frasi fatte) non si deve mai lasciare la strada vecchia per quella nuova.

Io la penso all’esatto contrario. La vita è cambiamento, esperienza, è un costante divenire che ci porta cose brutte ma anche tante cose belle. Cambiare (in meglio si spera) è ciò che ci aiuta a sperimentare, a conoscere meglio noi stessi, gli altri e questo pazzo mondo in cui viviamo. Il cambiamento è la nostra linfa vitale, è proprio ciò che ci fa sentire vivi!

Ve lo confesso. Le storie delle persone che hanno cambiato vita a me hanno sempre elettrizzato. Ciò che ho sempre provato è una grande ammirazione, anche con un tocco di invidia, una forte scarica di adrenalina. Quando l’ho realizzato, quando mi sono accorta di queste mie piacevoli sensazioni, ho capito che forse un senso c’era. Forse, prima o poi, l’avrei fatto anche io. Un giorno, in futuro, prima o poi.

L’ho fatto. 

Da un mese ho lasciato il mio lavoro, il classico lavoro di ufficio, stretta tra quattro mura, che ormai mi andava troppo ma decisamente troppo stretto da tanto tempo. Ho detto basta. Ho deciso di lanciarmi in una nuova vita, costruirmi un lavoro tutto mio, da gestire come dico io e in libertà (chiamatemi “aspirante nomade digitale“). Non ho più uno stipendio fisso, non più nè tredicesima nè quattordicesima e compagnia bella, non ho più un ufficio fisso. Il mio ufficio da questo momento in poi può essere qualsiasi posto nel mondo che abbia una connessione wi-fi.

Forse non ho ancora del tutto realizzato quello che significa davvero questa mia nuova vita. Lo scoprirò un pò per volta. So solo che mi sento sollevata e serena, contenta e fiera della scelta che ho fatto. A volte penso che avrei potuto farlo anche prima, ma poi mi dico no, forse prima non ero pronta. Se l’avessi fatto prima non sarebbe stato il momento giusto. Il momento giusto è ora.

È una sensazione bellissima. Ho abbandonato l’ansia, lo stress e l’insoddisfazione della mia vita precedente. L’ho sempre detto e lo ripeto ancora (anche se qualcuno mi dirà che sono un’idealista): non è giusto che un lavoro che non ci piace, un capo che non ci rispetta, dei colleghi che ci odiano, ci facciano perdere il buon’umore e la salute. Il nostro benessere psico-fisico vale più di qualsiasi altra cosa.

Me lo posso permettere e lo faccio. Non ho figli, non ho legami, sono libera: questo è il momento giusto per farlo. Eccomi.

Cosa c’entra questo sfogo personale con il mio blog? Ho sentito il bisogno, ora che è passato qualche giorno dalla decisione presa, di condividere (questo mio blog è nato proprio per il bisogno di condividere) con chi mi legge e con i miei amici blogger (che so già mi capiranno benissimo) questa mia scelta.

Nei prossimi mesi spero prenda forma quel tanto agognato lungo viaggio che ho in mente da un po’ (e che finalmente mi potrò godere in tutta calma) e che non vedo l’ora di raccontare.

Intanto se vi serve una social media specialist.. io sono qui! 😉