Prendi un 4X4, la savana che si estende a perdita d’occhio fino all’orizzonte, parchi immensi da attraversare punteggiate da piante di acacia, i “big five” dietro l’angolo… et voilà: ecco la ricetta del safari perfetto. Sapete, non è sempre così, o quantomeno esistono anche altre varianti oltre al più classico dei safari, come il mio safari in barca nel Parco Nazionale del Liwonde, in Malawi, con Africa Wild Truck.
Il Liwonde National Park, 580 km2 di superficie, è la più grande riserva naturale del Malawi. Si trova nell’estremità meridionale del Lago Malawi, lungo il fiume Shire, che attraversa il Malawi meridionale per poi giungere in Mozambico. Lungo questi corsi d’acqua si avventurò, a metà ‘800, anche David Livingstone, esploratore e filantropo, il primo europeo a “scoprire” il Lago Malawi e le cascate Vittoria, che contribuì non poco a ricostruire la carta dell’Africa centrale e l’idrografia del continente.
L’idea di fare un safari in barca, una mezza giornata di navigazione lungo lo Shire, è stata una delle cose più elettrizzanti di questo mio viaggio in Malawi.
L’imbarco è a Liwonde City, in una giornata con un sole un po’ velato ma che ci fa intravedere un cielo dalle tonalità incredibili. A bordo ci lasciamo cullare dalle placide acque del fiume, salutiamo i pescatori che si avventurano tra i canneti, sempre con la macchina fotografica a portata di mano (Sto uscendo con il piatto del pranzo quando, davanti a me, vedo due coccodrilli contendersi il pasto: non si deve mai lasciare sola la macchina fotografica in safari, neanche per un attimo, neanche per il cibo!).
Dopo poco stiamo già facendo i primi incontri: elefanti, coccodrilli, ippopotami e uccelli di ogni tipo, tra cui l’aquila dal collo bianco, uccello nazionale del Malawi. Il Liwonde National Park, costituito specialmente da bacini di acque, paludi ma anche foreste di baobab e mopane (gli alberi farfalla), è il posto ideale per il bird-watching.
Questo è anche l’habitat di antilopi d’acqua, kudu, babbuini e impala. Negli ultimi anni sono stati rintrodotti anche esemplari di rinoceronte nero e sono stati avvistati gruppi di leoni (l’avvistamento dei felini è però molto difficile).
Sto uscendo con il piatto del pranzo quando, davanti a me, vedo due coccodrilli contendersi il pasto: che scena emozionante! (peccato però non essere riuscita a immortalarla).
Arriviamo al campo tendato a metà pomeriggio, giusto in tempo per fare un walking safari, un safari a piedi, con un ranger del parco. Percorso breve però perché è stagione delle piogge, il periodo meno consigliato per i safari a piedi. È quasi il tramonto e, passato il caldo, gli animali cominciano a uscire allo scoperto: sentiamo i versi degli ippopotami provenire dall’altra sponda del fiume.
Nel campo tendato, in una radura erbosa, non distante dal fiume, le nostre tende sono pronte: siamo in pochi quindi possiamo permetterci il lusso di dormire in tende singole, a tu per tu con la notte africana. Quando cala la notte (che in Africa avviene subito dopo il tramonto), la natura si sveglia e si riempie di rumori, di versi non meglio identificati, di fruscii e di voci, l’esatto opposto di quanto accade di giorno. La sera, in Africa, è un tripudio di emozioni a non finire e io, come sempre, non vedo l’ora che arrivi.
Dei miei due giorni passati nel Liwonde National Park il ricordo più bello è proprio legato alle due notti, in tenda, a cercare di riconoscere la provenienza dei rumori là fuori, e l’emozione di riconoscere il brucare nell’erba degli ippopotami e i passi pesanti degli elefanti, proprio lì, a due passi dalla mia tenda. La voce di Stefano, il nostro capo gruppo, mi rieccheggia ancora nelle orecchie: “Non muovetevi dalle tende. Restate assolutamente dove siete”. Un’emozione indescrivibile, una fortissima scarica di adrenalina, aumentata dal fatto di poterli solo sentire, ma non vedere.
Dormire in tenda, oltre a essere il modo più sicuro per tenersi alla larga da zanzare (tutto il Liwonde è zona malarica) e altri insetti, è un must per chi vuole vivere al massimo il contatto con l’Africa. La notte africana, con il suo cielo gravido di stelle (così pieno che sembra stia per esplodere), i suoi rumori, i suoi profumi, è di un fascino davvero difficile da far comprendere a chi non l’ha sperimentato prima. Sappiate solo che è qualcosa di letteralmente magico.
Cosa fare nel parco
Nel Liwonde National Park le attività da fare non mancano; è possibile fare safari a piedi (sempre accompagnati da ranger), in barca, in canoa o con i mezzi 4X4 del parco (ovviamente, non è possibile farlo con mezzi propri). Tutte le attività possono essere prenotate sul posto, non serve prenotazione in anticipo.
Dove dormire
È possibile dormire al Liwonde Safari Camp o al Bushman’s Baobabs (dove si mangia anche molto bene), entrambi lungo il fiume, che mettono a disposizione lodge privati, dormitori o campi tendati. Wilderness Safaris gestisce due strutture all’interno del parco: il Mvuu Camp, un campo tendato, e il Mvuu Lodge, entrambi lungo il fiume. In alternativa c’è il Njobvu Cultural Lodge, gestito da locali, in cui è possibile dormire nelle tradizionali capanne di fango (parte del ricavo va al sostegno economico di una nursery school).