Ci sono delle piccole città in Italia che inevitabilmente mi rubano il cuore. Sono piccole realtà meno blasonate, meno frequentate dai turisti, fuori dal classico circuito Roma-Firenze-Venezia, ma non per questo non degne di attenzione.
La mia ultima scoperta si chiama Arezzo, una città che mi ha letteralmente conquistata.
Pensavo di conoscere abbastanza bene la Toscana, avendola girata parecchio in lungo e in largo, ma poi mi sono accorta di non aver mai visitato la provincia di Arezzo. La mia conoscenza della Toscana non si può certo dir completa senza Arezzo. Approfittando del mio soggiorno a Cortona, ho voluto visitare la città. Il mio sesto senso mi diceva che meritava assolutamente una visita. E in effetti è stato così. Arezzo è una città piacevolissima, tranquilla e ariosa, che fa da scrigno a un patrimonio artistico notevolissimo.
Da Cortona si arriva ad Arezzo in venti minuti scarsi di treno. Dalla stazione raggiungere il centro è semplicissimo: basta seguire il corso che parte proprio davanti l’ingresso della stazione. In dieci minuti a piedi si è nel centro storico.
Arezzo è facile e comoda da girare a piedi, nonostante ci siano tantissime cose da vedere in città (cosa che non mi aspettavo). A partire da quello che è l’evento più noto: la Fiera Antiquaria, che si tiene ogni primo weekend del mese. Purtroppo per me è fine mese e quindi non potrò gustarmi la fiera, ma ne ho comunque un assaggio. Le vie del centro, soprattutto quelle immediatamente a ridosso di Piazza Grande, la piazza principale, sono un susseguirsi di botteghe di antiquariato e oggetti vintage. Impossibile non restarne ammaliati.
Piazza Grande ti si para davanti così, all’improvviso, e ti conquista subito. Irregolare e armonica al tempo stesso, la piazza, conosciuta anche come Piazza Vasari, è il cuore della città fin dal 1200, quando tutta la vita politica, mercantile, militare e religiosa passava da qui. La piazza è famosa perché fa da cornice, oltre alla Fiera Antiquaria, anche alla Giostra del Saracino, rievocazione storica di un torneo cavalleresco che si corre qui il penultimo sabato di giugno (in notturna) e la prima domenica di settembre (in diurna)
A nord della piazza ci sono le splendide Logge del Vasari, di epoca tardo-rinascimentale, a est il Palazzo della Fraternita dei Laici, il Palazzo del Tribunale e accanto l’abside della bellissima Pieve di Santa Maria (l’ingresso è dal lato opposto, in Corso Italia). La piazza è chiusa a est e sud da palazzi e case medievali come Palazzo Làppoli, Palazzo-torre dei Còfani e la Torre Fagiolana.
Passeggiando tra le viuzze del centro capita di scorgere qua e là targhe che ricordano personaggi illustri. Arezzo è infatti la città natale di Vasari, Petrarca, Pietro Aretino e ha visto il passaggio di una lunghissima lista di artisti, come il Masaccio, Piero della Francesca e Michelangelo. Dove si ritiene ci sia stata la casa natale di Petrarca è stato creato un museo a lui dedicato, a pochi passi dal Duomo (chiusa il giovedì, biglietto di ingresso 4 euro), con una ricca biblioteca e una piccola collezione di dipinti. Anche Casa Vasari, con le sue bellissime sale affrescate, l’archivio e il caratteristico orto-giardino è visitabile (chiusa il martedì, biglietto di ingresso 4 euro) e si trova in via XX Settembre, sempre nel centro storico.
Il patrimonio artistico di Arezzo è custodito all’interno delle sue splendide chiese che sono davvero numerose. Ce ne sono alcune che non possono non essere viste. Meravigliosa è la Pieve di Santa Maria, in pieno centro, proprio sul retro di Piazza Grande. La sua torre campanaria (detta “dei centi buchi”) svetta su tutta la città. Gli interni in stile romanico conservano opere del Lorenzetti (XIII secolo) oltre che le reliquie di San Donato, il patrono della città.
Altra chiesa imperdibile è la Basilica di San Francesco, in semplice stile gotico. La Cappella Bacci (ingresso dagli 8 euro) racchiude uno dei capolavori di tutta la pittura rinascimentale: il ciclo di affreschi della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca. Annesso è il Museo della Basilica di San Francesco.
Un’altra chiesa che cela un capolavoro di indescrivibile bellezza è la Chiesa di San Domenico (ingresso gratuito). Costruita nel 1275, un po’ defilata dal centro storico ma comunque facilmente raggiungibile, anch’essa in stile gotico, ha al suo interno niente meno che il Crocifisso ligneo di Cimabue (meraviglioso). Si trova tra l’altro in una piccola piazzetta di mattoni rossi davvero carina (non so se si è capito, ma io mi sono innamorata di questa chiesa). La chiesa più importante della città è oggi il Duomo, in stile gotico, che si trova sulla sommità della collina, non lontano dalla Fortezza Medicea (attualmente in restauro).
La zona della collina di San Donato è un altro angolo piacevolissimo della città. Tra il Duomo e la Fortezza c’è un grande parco, una grande oasi verde chiamata semplicemente “Prato“. Questo è il posto perfetto per concludere la visita alla città, per una pausa pranzo o un aperitivo (c’è anche un bar all’aperto) o per riposarsi nel verde. È un’area tranquilla, immersa tra alberi secolari, da cui si gode tra l’altro una bellissima visuale sulla campagna sottostante e la valle dell’Arno.
Da qui si ridiscende in pochi minuti verso il centro storico. Io prima di andare sono passata a riguardare per un’ultima volta Piazza Grande (che mi è piaciuta troppo) promettendomi che ci devo tornare presto. E la prossima volta sarà un primo weekend del mese, per la Fiera Antiquaria!