Ci sono dei piccoli grandi sogni che hai nel cassetto da sempre che magari agli occhi dei più possono sembrare insignificanti, ma che importa, per te sono un’emozione grande. E quando arriva il bel giorno che ti trovi lì, dove avresti sempre voluto essere, con la curiosità a mille e con la voglia di carpirne tutti i segreti, sei felice come un bambino.
È quello che ho provato un paio di settimane fa assistendo per la prima volta alla vendemmia in Franciacorta, ospite (che onore!) niente di meno che di Berlucchi, una delle aziende vitivinicole italiane più illustri e leader di mercato per il metodo classico.
Nei giorni precedenti non avevo fatto altro che raccontarlo a tutti tanta era la mia emozione e ora lo voglio raccontare anche a voi, perché è stata una giornata davvero memorabile, in una location eccezionale.
Quando arriviamo in campagna, a Borgonato, a pochi passi dalla sede di Berlucchi, gli addetti alla raccolta dei grappoli sono già al lavoro da qualche ora. La raccolta viene fatta interamente a mano, con cura e devozione, cura e devozione che hanno portato anche al passaggio completo (questo è il secondo anno) alla coltivazione biologica, risultato non da poco. Ciò significa che nelle vigne di Berlucchi non si usano pesticidi o fertilizzanti chimici, ma si usano puramente accorgimenti naturali (come quello della “confusione sessuale” degli insetti).
I chicchi biondi sono belli tondeggianti e buonissimi (potevamo non provarli?), dolci e succosi. Raccolti in cassette i grappoli vengono caricati sui trattori e portati alle cantine, dove vengono smistati e portati nelle sale per la lavorazione.
Ogni giorno vengono lavorati circa 2.600 quintali di uva, ogni pressa lavora un ettaro. I mosti vengono poi raffreddati e condotti nella sala successiva dove vengono aggiunti i lieviti e avviata la fermentazione.
Il mosto ha un gusto dolce e delicato, è inodore (non ha ancora il profumatissimo sentore che avrà una volta che il vino è pronto) ma è comunque squisito.
Nell’aria si sente già profumo di vino. Nei silos i mosti vengono lasciati fermentare e riposare per periodi diversi a seconda della tipologia di prodotto. La curiosità di sapere come sarà quest’annata 2014 è altissima.
Lasciamo i mosti e la sala di fermentazione e concludiamo nel migliore dei modi: con una degustazione a Palazzo Lana Berlucchi, l’antica (e splendida) dimora della famiglia Berlucchi risalente ai primi anni del Cinquecento. Assolutamente splendida e ricca di oggetti d’arredo ottocenteschi, pezzi d’arte e un raffinato mobilio che sa di storie di altri tempi.
Per noi una selezione speciale, quella della linea Cellarius (brut, rosé e pas dosé), da degustare nello splendido porticato che si affaccia sul giardino, racchiuso tra due ali di edifici.
Cellarius è il Franciacorta Millesimato che racconta il valore del tempo: tempo alla vigna, perché dia il frutto ideale; tempo al cantiniere, che ne cura l’affinamento perché sia prolungato, ma non esasperato; tempo al’edonista consapevole, che può premiare, e premiarsi, con un Franciacorta un po’ speciale.
Una splendida occasione per visitare Berlucchi e le sue cantine è quella offerta il 20 e 21 settembre in occasione del Festival Franciacorta. In programma degustazioni, visite alle cantine ed eventi speciali. Tra questi Aperitivo Diffuso con Bruno Barbieri, il famoso chef giudice di MasterChef Italia, che renderà omaggio a Berlucchi ’61, il primo Franciacorta, nato proprio nel 1961, e una cena esclusiva presso il Salone delle Feste di Palazzo Lana Berlucchi.
Che invidia!! 😉
Pensa cosa ti sei persa! 😉 però potresti rimediare il prossimo weekend..