Le emozioni che si vivono alla vigilia di un viaggio sono forse tra le cose più belle del viaggio in sé. La trepidazione, l’entusiasmo, la frenesia dell’organizzazione e della pianificazione dei dettagli, le letture pre-viaggio, il racconto e i consigli di chi ci è già stato, le aspettative, i dubbi.
A volte neanche ci accorgiamo di quanto sia bella la fase che precede un viaggio e quando il viaggio è finito sentiamo solo una grande nostalgia di quell’attesa e di quelle emozioni galoppanti (e allora ci si butta a pensare a un nuovo viaggio).
Emozioni positive. Sì, il viaggio porta con sé un carico di emozioni positive.
Il mio prossimo viaggio si sta avvicinando a passi veloci. Quando decisi che era tempo di acquistare il mio biglietto aereo – solo un paio di mesi fa – la data della partenza mi sembrava molto in là nel tempo e mi ripetevo “Ma è ancora presto, parto a novembre…”. Adesso mi ritrovo che è già il primo di ottobre, io non ho pianificato più di tanto e alla mia partenza non manca ormai così tanto.
Aiuto!
Facciamo il punto delle situazione del mio stato d’animo. Come mi sento.
Punto primo: non so come mi sento, forse perché ancora non mi rendo conto di quello che sto per fare (ma spero che a un certo punto me ne accorgerò, o dovrò aspettare di mettere piede sull’aereo?).
Ci sono momenti in cui vivo sprazzi di lucidità e allora sento un gran fervore dentro e mi dico “Sì, ho fatto proprio la scelta giusta! ”. Ci sono delle mattine, invece, in cui mi sveglio e mi domando: “Ma chi me l’ha fatto fare?”. Insomma, qualche esitazione c’è, qualche dubbio e anche qualche timore : ce la farò a viaggiare tutto quel tempo da sola? Mi annoierò? Gli spostamenti saranno fattibili? Riuscirò ad adattarmi a tutto?.
Ma poi in genere passa. Mi basta trovarmi a raccontare a qualcuno le ragioni della mia scelta o il mio progetto di viaggio e subito mi carico. C’è chi si congratula con me ed è entusiasta, chi mi guarda con sospetto (della serie “questa è pazza”), chi è felice e chi non capisce la mia scelta (il mondo è bello perché è vario).Le persone mi dicono che quando ne parlo mi illumino in viso. Allora forse è la scelta giusta? Forse sì.
Di viaggi da sola ormai ne ho fatti un po’, ho scoperto che con me stessa mi trovo bene e che gli incontri che si fanno viaggiando da soli sono unici. Ma questa volta sarà diverso.
Questa volta ho scelto un viaggio “aperto” – so quando parto ma non esattamente quando torno – e quindi i confronti con i viaggi fatti finora non reggono. Allora forse è naturale che anche le emozioni pre-partenza siano qualcosa di diverso, che lo stato d’animo sia unico.
Sono pronta?
Forse sì, forse no. Ma forse, alla fine, non serve essere pronti.
Già, il coraggio, cos’è? A me era sempre parso la forza di superare la propria indicibile paura.
(Tiziano Terzani)