Non stavo nella pelle. La sveglia l’avevo puntata alle otto, ma alle sette ero già sveglia. Zaino pronto, chiuso e assestato la sera prima. Sono elettrizzata. Uno dei momenti che aspetto con più trepidazione da questo viaggio in Asia oggi si compie.
Prendo la direzione di Hua Lamphong, la principale stazione ferroviaria di Bangkok. Oggi saluto la Città degli Angeli per cominciare il mio viaggio verso il nord della Thailandia – prima tappa Ayutthaya – e lo faccio sperimentando uno dei miei mezzi di trasporto preferiti: il treno.
Ah quanto mi piace viaggiare in treno! Lo adoro. Comodo, beato, pacifico, il treno scorre veloce ma allo stesso tempo lento, mostrandoti il paesaggio che cambia, progressivamente davanti ai tuoi occhi. Percepisco qualcosa di poetico nel treno che neanche i costanti disservizi di Trenitalia hanno saputo scalfire.
Per questo mio viaggio ho deciso di spostarmi attraverso il Sud-Est Asiatico via terra e visto che in Thailandia il treno c’è (cosa che non si può dire del Laos purtroppo), sembra funzionare bene ed è economicissimo, non mi lascio di certo scappare l’ebbrezza di provare i treni thailandesi.
Tutto si svolge nel più semplice dei modi possibili: alla stazione di Bangkok l’addetto dello sportello parla un buon inglese, capisce quello che dico (e io capisco quello che dice lui). Il biglietto ordinario di terza classe per Ayutthaya costa 15 baht (circa 0,30 euro), il treno parte alle 11.20 dal binario 7, arrivo previsto 13.05.
(E intanto io penso “Chissà come sarà questo treno.. “)
Manca quasi un’ora alla partenza stabilita ed eccolo lì il treno che già arriva. Perfetto, posso salire e trovarmi anche un posto a sedere. Mi va di lusso.
Salgo a bordo: il treno sarà anche di terza classe, ma non è per niente terribile, anzi, vi assicuro di aver visto assolutamente di peggio sulla tratta Bergamo-Milano.
I sedili imbottiti sono in pelle azzurra (che da lì a poco mi si attaccheranno al sedere per il caldo) e discretamente comodi, il pavimento è pulito ma non troppo, il vagone sembra ampio e spazioso, delle grate metalliche riparano dal sole.
Il treno dovrebbe partire alle 11.20. Infatti alle 11.20 qualcosa sembra muoversi. Il rombo del motore si impenna, comincia lo sferragliamento, nell’aria la puzza di gasolio. Dopo 5 minuti siamo già fermi. E dopo altri 10 già ripartiti e rifermati. Insomma, uscire da Bangkok è un po’ una sofferenza, sembra quasi che il treno non voglia abbandonarla (o che voglia lasciarmi lì).
La città sembra non finire mai e a dire il vero non capisco bene dove inizi e dove finisca. Dopo una settimana in quella super-megalopoli che risponde al nome di Bangkok, sono ansiosa di vedere cosa c’è fuori, cosa c’è al di là, cosa c’è oltre lo Skytrain o i grattacieli.
Il treno arranca, manco fosse in salita, ma procede e da un certo punto in poi senza nemmeno più fermarsi. Mi si spalancano davanti agli occhi campagne verdi e acquitrinose, punteggiate di palme e piante di banano, baracche di lamiera e disordine, tutto per me nuovo, tutto per me fonte di inesauribile curiosità.
Il treno sferraglia e sobbalza, procede calmo ma a velocità costante, attraversa piccole stazioni di periferia. Il capostazione in divisa kaki sventola la sua bandierina rossa e suona la campana. Il treno riparte. La prossima fermata è la mia.
Solo 70 km separano Bangkok da Ayutthaya; il treno li copre in circa un’ora e mezza. Nonostante il ritardo il tempo passa in un baleno. Peccato. Peccato perché avrei voluto restare su quel treno e continuare a gustarmi il suo sferragliamento e i suoi scenari inaspettati.
Per ora sono arrivata. Ma tra qualche giorno riprenderò quel treno per andare ancora più a nord.
È curioso come appena qualche giorno dopo aver deciso di attraversare il Sud-est Asiatico via terra, senza prendere aerei, mi sia imbattuta per caso in Un indovino mi disse di Tiziano Terzani, decidendo di leggerlo. È stato curioso scoprire che Terzani, dopo che un indovino, sedici anni prima, gli aveva predetto un incidente aereo (che poi avverrà veramente) nel 1993, decise di passare l’intero anno senza prendere aerei. E così riscopre il treno, gli spostamenti lenti e constata la totale mancanza di poesia degli aeroporti:
Gli aerei ci impongono la loro limitata percezione dell’esistenza (…). Raggiunti in aereo, senza un minimo sforzo nell’avvicinarli, tutti i posti diventano simili: semplici mete separate fra di loro solo da qualche ora di volo.
Invece il treno..
Il treno, con i suoi agi di tempo e i suoi disagi di spazio, rimette addosso la disusata curiosità per i particolari, affina l’attenzione per quello che si ha attorno, per quel che scorre fuori del finestrino..
I wish I was fluent in Italian :)… Even though google translate isn´t too bad, I think I would love your stories Even more in italian :)…
Daniela
Discovering The Planet
Hi Daniela, thank you so much for your comment and support! It means a lot to me.. By the way, I think I should add the English version to my blog sooner or later..
Ciao Claudia, recentemente mi sono imbattuta nel tuo sito e mi piace tanto seguire i tuoi racconti. A questo proposito a Febbraio andrò per due settimane in Thailandia e sto organizzando un po il mio viaggio. E leggendo ho scoperto di questo paese delle scimmie. Dal momento che le adoro e muoio dalla voglia di poterne prendere una in braccio stavo pensando di fermarmi qualche ora in questa città. Secondo te da Bangkok ad Ayutthaya e di li a Lopburi quante ore di viaggio sono in treno? Dici che è fattibile vedere A, e L. in una giornata? Di li poi proseguirò per Chiang Mai ma prenderò l’aero per ottimizzare i tempi. Quindi devo poi ritornare indietro a Bangkok o Lopburi ha un aeroporto?
Ogni consiglio è ben accetto.
Ti ringrazio in anticipo. Un abbraccio!
Ciao Gianna e benvenuta sul mio blog! Mi fa piacere che i miei racconti ti piacciano! 🙂
Lopburi non è un paese, ma una vera e propria città, anche parecchio animata. Animata anche da circa 2.000 scimmie (ce ne sono ovunque!). Io ci sono arrivata comodamente in treno dopo il mio viaggio sempre in treno da Bangkok ad Ayutthaya. Da Bangkok ad Ayutthaya ci vuole circa un’ora e mezza, da Ayutthaya a Lopburi circa un’oretta, quindi è fattibilissimo andare a Lopbui in giornata da A. Fare Lopburi ed A. in un’unica giornata invece no, perché ci sono molte cose da vedere ad A. che vale la pena vedere (leggi qui: https://www.travelstories.it/2014/11/scoprendo-ayutthaya-in-sella-una-bici.html). Per l’aeroporto devi fare riferimento a Bangkok, a meno che prendi un bus notturno per Chiang Mai da A.
Un’ultima cosa sulle scimmie: anche io le adoro e non vedevo l’ora di fotografarle, ma stai attenta perché possono mordere e così trasmettere malattie, soprattutto se sono femmine con i piccoli. Il mio consiglio è quello di non provocarle e di lasciarle a una certa distanza..tanto a Lopburi le vedrai ovunque (soprattutto sui fili della luce)!
Per qualsiasi altra cosa sono qui 🙂
Grazie mille per la tua risposta, sei stata molto chiara ed esaustiva. Continuerò a leggerti con piacere. Un abbraccio!
Grazie a te, alla prossima!
Complimenti Claudia per questo tuo blog, ben descritto e avvincente. Mi piace come trasmetti, attraverso i tuoi racconti, quella gioia del viaggio, del conoscere. La Thailandia è nei miei programmi, sopratutto come viaggio un pochino itinerante, con base a Bangkok. Mi piace l’idea di potermi spostare in treno, perché credo sia un bel modo di viaggiare. Al momento sto leggendo per i visti, le assicurazioni sanitarie i mezzi di trasporti ecc ecc. Mi piacerebbe restarci un mese (che è un po’ il limite del visto semplice). Vorrei anche viaggiare in motorino nelle zone fuori città. È un viaggio che vorrei legare soprattutto alla fotografia, ma anche ad altre esperienze. Spero nel 2018. Un abbraccio e complimenti.
Ma grazie, mi fa molto piacere! Davvero 🙂
Buona programmazione del viaggio e, se hai bisogno, chiedimi pure
Claudia ti ringrazio davvero. Penso di restare 3/4 giorni a Bangkok e poi spostarmi verso est, verso la Cambogia per capirci, dove muovermi tra piccoli hotel e motorino. Vorrei portarmi in quella zona in treno, cosa ne pensi ? Meglio l’aereo ? Dammi qualche dritta sulla cittadina di base lì a est. Grazie
Spostarsi dalla Thailandia alla Cambogia in treno non è purtroppo possibile. In Cambogia l’unica rete ferroviaria è quella che collega Phnom Penh con Takao, Kampot con capolinea finale a Sihanoukville. Io ti consiglio di andarci in bus, passando la frontiera a Poipet e con arrivo a Battambang, una città molto carina sul fiume da cui poi pupi ripartire in barca per Siem Reap. A Battambang puoi consolare la tua voglia di treno con il trenino di bambù: https://www.travelstories.it/2016/03/battambang-treno-bambu.html 🙂
Mitica Claudia. Se passo in Cambogia, posso rientrare e restare altri 30gg ? Questo senza dover fare il visto da 60 gg. Ora mi guardo sulla mappa le località che mi hai scritto. Grazie ancora ????
Esatto, proprio così!
Ho comprato il tuo e-Book, adesso me lo gusto lentamente. Grande Claudia.
Uuh, grazie! Spero ti sia utile!