C’è una città nella zona centrale della Thailandia che non è famosa tanto per i suoi templi (anche se ce ne sono e non sono per niente male), la sua vita culturale o gli interessi paesaggistici, ma per qualcos’altro. O meglio.. qualcun’altro: le scimmie.
Lopburi, 26.000 abitanti, una settantina di km a nord di Ayutthaya, è conosciuta da tutti come “la città delle scimmie”. Chi decide di fermarsi qualche giorno a Lopburi, o anche solo per una visita fugace, lo fa perché mosso dalla curiosità di vedere da vicino questa famigerata colonia di macachi che a quanto pare è abbastanza scalmanata.
Tutte le persone a cui ho raccontato dove sto andando mi hanno subito messo in guardia, dicendo di fare attenzione e non avvicinarmi troppo perché potrebbero mordermi. Addirittura? Saranno davvero così terribili le scimmie di Lopburi? Meglio andare a scoprirlo di persona.
Le scimmie mi stanno simpatiche da morire da sempre, Lopburi è proprio lungo il mio viaggio verso il nord della Thailandia, quindi non posso non fare tappa qui. Come se non bastasse ogni anno, proprio nell’ultima settimana di novembre, si tiene il Monkey Festival, una festa dedicata alle scimmie: in città vengono allestiti banchetti e buffet carichi di cibo con cui le scimmie si possono saziare a volontà.
Questa Lopburi insomma non me la posso proprio perdere.
Lopburi è facile da raggiungere sia in autobus sia in treno da Ayutthaya, i treni sono frequenti e il viaggio dura solo un’oretta. Una sosta a Lopburi può essere una bella idea, anche se non siete simpatizzanti delle scimmie.
Le scimmie ci sono, eccome, e ce ne sono anche parecchie (le stime parlano di circa 2.000 esemplari), ma si trovano concentrate in un’area ristretta, quella compresa tra il Prang Sam Yot, il tempio più famoso della città, e il San Phra Kan. Se dimostrate indifferenza ed evitate di farvi vedere con del cibo in mano, le temutissime scimmie di Lopburi non vi faranno niente.
Scimmie a parte Lopburi è una cittadina vivace e piacevole, culturalmente interessante. Ciò che forse non in molti sanno è che è una delle città più antiche della Thailandia.
Nella parte vecchia della città si trovano numerosi templi in rovina, che testimoniano il suo glorioso passato; Lopburi fu un importante centro amministrativo che vide avvicendarsi diversi regni, da quello più antico, il regno Mon di Dvarati, ai tempi in cui era nota come Lavo, alla dominazione khmer, fino al regno di Sukhothai e di Ayutthaya, quando era la seconda città del regno ed era solita ospitare molti diplomatici stranieri.
I templi di Lopburi sono visibilmente influenzati dallo stile khmer (che mi portano dolcemente con il pensiero alla mia amata Angkor) e si trovano sparpagliati ovunque in città. Già arrivando in stazione, a pochi passi dai binari si scorgono i resti di quello che doveva essere un edificio sacro. Basta attraversare la strada di fronte alla stazione per imbattersi nel Wat Phra Si Ratana Mahathat, un posto molto scenografico, ideale per fare qualche scatto al tramonto. Poco oltre, pochi passi a piedi, si trovano il Prang Sam Yot e il San Phra Kan, la dimora preferita dai macachi di Lopburi.
Il Prang Khaek, l’edificio più antico di Lopburi, invece se ne sta in mezzo al traffico, a pochi isolati di distanza e i bus che gli corrono accanto mentre lui se ne sta lì silenzioso e imponente creano un curioso ossimoro. Nei dintorni c’è il Wat Sao Thong Thong, con il suo bel prato verde, il posto ideale per una sosta all’ombra. Di fronte c’è il Ban Vichayen, il palazzo che il re Narai fece costruire per ospitare gli ambasciatori stranieri in visita.
Vale una visita anche il Phra Narai Ratchaniwet, l’antico palazzo reale che racchiude il museo della città con interessanti reperti storici provenienti da tutta la provincia di Lopburi.
Lopburi è piacevolissima soprattutto nel tardo pomeriggio, quando, all’avvicinarsi del tramonto, si anima il mercato appena fuori dalla stazione. Si trovano file di bancarelle di ogni genere di cibo, dalla carne alle zuppe, dai dolci alla frutta, tutto cucinato al momento, con tavoli e sedie per mangiare in uno scenario curioso, a pochi metri dai binari.
In effetti a Lopburi sembra che tutto ruoti intorno alla stazione, secondo me bellissima, e i treni in arrivo e in partenza, con il via vai di gente a ogni ora, i turisti che vengono per un fugace toccata e fuga, i guidatori di tuk tuk – che qui non vanno a motore ma solo a pedali – che si riposano all’ombra. In lontananza le scimmie che corrono sui fili della luce sempre alla disperata ricerca di cibo.
NB: alla fine la Monkey Festival non è il 25 novembre come mi era stato detto, ma il weekend successivo. Peccato. Vorrà dire che sarà per la prossima volta..