Se c’è una cosa che sopra tutte non si può trascurare di fare in Laos è la navigazione lungo uno dei suoi fiumi. Assaporare i ritmi lenti, il placido flusso delle acque e dei pescatori, passare attraverso una cornice di picchi montagnosi e vegetazione rigogliosa, lontani dalle strade, lontani anche dalla civiltà: tutto questo è impagabile.
Le vie fluviali hanno sempre rappresentato un fondamentale risorsa per il sostentamento dei laotiani e una straordinaria forma di trasporto, che però sta lentamente venendo meno. Compagnie straniere (leggi: cinesi) stanno intensificando la costruzione di nuove centrali elettriche; il risultato è la comparsa di un sempre maggior numero di dighe e – ovviamente – in alcuni casi la navigazione in alcuni tratti viene compromessa.
Se fino a qualche anno fa era possibile navigare su ogni fiume del Laos, spostandosi attraverso l’intero paese, ora in molti punti non è più cosa fattibile. Ma non c’è da scoraggiarsi. Ci sono ancora dei buoni percorsi da fare in barca, soprattutto nel Laos del nord (e forse è meglio approfittarne adesso finché sono ancora navigabili).
Il percorso più classico è quello che da Huay Xai, al confine con la Thailandia, in due giorni di navigazione lungo il Mekong (con sosta di una notte a Pak Beng) permette di arrivare fino a Luang Prabang in tutta dolcezza, scegliendo l’opzione fast- o slow-boat. Ma non è l’unica opzione.
Io ho voluto provare un altro percorso, sempre di più giorni, lungo il fiume Nam Ou, che in quanto a bellezza non ha nulla da invidiare al suo fratello maggiore (di cui è affluente), il Mekong.
La navigazione avviene attraverso delle long-tail boat, le classiche barche fluviali del Sud-est Asiatico, di trasporto pubblico, molto essenziali ma neanche così scomode. Da Hatsa, nella provincia di Phongsali (la provincia più settentrionale del Laos), è possibile scendere fino a Nong Khiaw con sosta intermedia a Muang Khua e Muang Ngoi Neua oppure effettuare la navigazione in senso inverso, risalendo il fiume. Fino a pochi anni fa era possibile arrivare in barca fino a Luang Prabang; la recente costruzione di una diga lo ha reso impossibile (si deve quindi optare per il bus).
Io ho deciso di prendere la barca a Muang Khua, arrivando con il bus da Luang Namtha (in totale sono circa 6-7 ore, costo circa 60.000 kip); i più temerari (io questa volta ho desistito) scelgono di raggiungere Phongsali e da lì prendere un bus che in meno di un’ora porta a Hatsa. Le barche partono dal molo di Hatsa circa mezzora dopo l’arrivo del bus da Phongsali. L’unico problema è il numero dei passeggeri: se non si raggiunge un numero sufficiente (o se il livello del fiume è troppo basso) la barca può non partire e in quel caso si deve aspettare il giorno seguente (o quello successivo ancora). Insomma, va a fortuna.
Da Muang Khua le cose sono un filino più semplici; in genere ci sono più viaggiatori quindi sono maggiori le probabilità che le barche partano. La cittadina è piccola e non offre grandi attrattive, ma in attesa di prendere la barca il giorno dopo può essere una sosta molto piacevole. L’unica vera attrattiva è lo scricchiolante e traballante ponte sospeso da attraversare se volete raggiungere il villaggio khamu dall’altra parte del ponte. (Astenersi chi soffre di vertigini!)
Nel centro del paese c’è anche un piccolo tempio. Una manciata le guesthouse: io ho dormito presso la Nam Ou Guesthouse, proprio di fronte al molo, spendendo per una singola 25.000 kip (stanza in bambù molto spartana, senza bagno).
Le barche partono dal molo verso le 8-8.30 del mattino; i biglietti vengono messi in vendita direttamente al molo circa mezzora prima. Il biglietto in direzione sud costa 120.000 kip (in direzione nord circa 150.000 kip).
Caricati passeggeri e zaini (che inspiegabilmente riescono a trovare tutti posto sulla slow-boat) comincia la navigazione, molto piacevole. La barca procede dolcemente lungo il fiume, il panorama intorno è verdeggiante e rigoglioso, incrociamo diverse barche di pescatori. Il panorama diventa spettacolare nell’ultimo tratto, quello immediatamente prima all’arrivo a Muang Ngoi Neua.
La barca da Muang Khua arriva a Muang Ngoi nel primo pomeriggio, verso le 14.30. A questo punto si può scegliere se fermarsi solo per mezza giornata e riprendere la barca il giorno successivo, proseguire dritti per Nong Khiaw senza fermarsi (errore!) oppure fare una pausa di un paio di giorni qui (vivamente consigliato).
Muang Ngoi Neua è stata la grande rivelazione di questi giorni di navigazione lungo il Nam Ou. Circondato da picchi carsici e affacciato sul fiume, il paese è solo un piccolo agglomerato di qualche casa, un tempio, qualche guesthouse e qualche ristorante. Non ci sono strade, non ci sono macchine, ma un’unica via di terra che la attraversa. Fino a tre anni fa non c’era la corrente ma anche ora, la sera, non c’è molto da fare. Si va a cena con la torcia elettrica ad illuminare i propri passi. Eppure..
..eppure affacciata sul fiume, rilassata e dolce, Muang Ngoi Neua è un posto da cui è difficile andare via. Si può andare in canoa, andare a esplorare a piedi il circondario, oppure semplicemente oziare. Io ho soggiornato alla Rainbow Guesthouse, a pochi metri dal molo (50.000 kip a notte per una doppia). I miei pomeriggi sull’amaca della mia veranda con vista fiume resteranno a lungo impressi nella mia memoria.
Quando finalmente si riesce a trovare le forze di lasciare Muang Ngoi Neua (ma, credetemi, è dura), si può riprendere la barca al mattino (intorno alle 09.00, i biglietti sono in vendita presso una sorta di “ufficio” proprio accanto al molo e costano 25.000 kip) per raggiungere Nong Khiaw, tappa finale della navigazione lungo il Nam Ou.
Nonostante Nong Khiaw richiami frotte di backpacker, io non l’ho trovata particolarmente affascinante. La posizione sul fiume è piacevole e la location è quella giusta per dedicarsi al kayaking o al trekking in zona, ma nulla a che vedere con la spettacolare cornice in cui si trova incastonata Muang Ngoi Neua.
Io sono rimasta solo una notte (alloggiando nel dormitorio del Delilah’s, dove è anche possibile bere qualcosa e gustare dolci homemade).
Da Nong Khiaw non resta altro che raggiungere Luang Prabang, oggi possibile non più in barca ma solo in bus. La stazione è a circa quindici minuti a piedi dal centro; in alternativa potete prendere un tuk tuk dal molo. I biglietti sono acquistabili presso la piccola stazione degli autobus di Nong Khiaw (40.000 o 50.000 kip a seconda che vogliate arrivare alla stazione dei bus nord o sud di Luang Prabang, circa 4 ore di viaggio).
Abbandonare la barca e abbandonare la magia di questi giorni quasi fuori dal mondo dopo più giorni di spostamenti e navigazione lungo il fiume, è un vero peccato (ricordatevi che in Laos la barca è sempre preferibile al bus perché le strade laotiane non sono esattamente dritte, né in condizioni perfette). Però c’è Luang Prabang che aspetta e quindi va bene comunque..
Concordo, come ho scritto anch'io – e abbiamo fatto un percorso simile – un'esperienza lenta, bellissima, indimenticabile. 🙂
Vero, per gustarsi bene il Laos è una cosa proprio da fare. Mi dispiace solo non essere salita fino a Phongasali; chi c'è stato mi ha raccontato che non è cosi così tragico (come lo dipinge la Lonely Planet) il viaggio per arrivarci
Ciao, volevo chiederti un’informazione: in che periodo dell’anno sei stata? Hai fatto fatica per prendere la barca da Muang Khua (intendo per il numero minimo di persone)? In quanti eravate?
Grazie
Ciao Davide! Sono stata in quella parte di Laos a inizi dicembre. Fortunatamente non ho avuto problemi perché c’era parecchia gente in quel periodo. A Muang Khua quella mattina sono partite due barche. Tu in che periodo hai intenzione di andare?
Sarò lì a inizio Agosto, manca poco 🙂
Immagino che anche ad agosto non mancherà la gente.. 🙂 vedrai che non avrai difficoltà! Buon Laos! (che invidiaaaa)