Quando all’ambasciata vietnamita mi dissero che avrei dovuto aspettare cinque giorni per ottenere il visto (“Sorry, ma il 1° gennaio siamo chiusi e anche il giorno dopo”), fui presa dallo sconforto. Arrivata per fermarmi due o tre giorni – giusto il tempo per ottenere il visto e guardarmi un po’ intorno – apprendere che mi toccava restarci quasi per una settimana fu una doccia gelata. Un’unica domanda stampata in testa: “Cosa faccio a Vientiane tutti questi giorni?
Vientiane mi era stata dipinta come una città un po’ anonima, secondo molti noiosa, di scarso interesse e con poche attrattive. Qualcuno addirittura mi aveva consigliato di non andarci. Ma io, che avevo il Laos come meta principale del mio viaggio, non volevo saltarla. Come potevo non visitare la capitale del paese?
Quella sosta forzata a Vientiane è stata per me provvidenziale. Quella settimana mi ha regalato la possibilità di viverla con calma, andare a spulciarne gli angoli nascosti e subirne il fascino. Vientiane una città affascinante? Sì, per me lo è. È successo che mi sono terribilmente affezionata a Vientiane.
Io ho visto una città autentica e sincera, dove i turisti non mancano ma dove il turismo non ne ha ancora intaccato la vera natura. A Vientiane è molto più facile mischiarsi con gli abitanti locali che trovarsi tra orde di turisti e si assiste alla vita reale di una nazione – il Laos – di cui si impara a conoscerne la storia e i suoi infelici risvolti ma anche i simboli e i gesti della sua tradizione.
Vientiane è scandita dall’azzurro del Mekong, dall’arancione delle vesti svolazzanti dei monaci (che incontrerete ovunque), dai colori sgargianti dei suoi templi, dalle pareti scrostate dei palazzi coloniali e dalle altezze dei palazzi governativi. Vientiane sa di incenso e di frangipane, di pane appena sfornato e di cibo di strada, riecheggia dei canti dei bonzi e di macchine in corsa, tuk tuk strombazzanti e delle risa degli studenti.
Siete pronti? Venite con me, vi faccio vivere Vientiane portandovi alla scoperta delle sue attrazioni principali ma anche di alcuni angoli poco conosciuti. Vi voglio raccontare in breve cosa Vientiane può regalarvi.
1 – Esplorare i monumenti in bici
Vientiane è la città più grande del paese, c’è traffico e un vivace via-vai di cose e persone, ma è comunque semplice e sicuro spostarsi in bicicletta. In centro città molte guesthouse e negozi noleggiano bici per circa 10.000 kip al giorno (circa 1 euro).
La bici è il modo migliore per raggiungere il Patuxai, l’Arco di Trionfo di Vientiane, dove fare una sosta per ammirare la città dall’alto, ma anche la sua famosa fontana musicale e i vicini giardini. Da lì potete proseguire lungo Th That Luang fino a raggiungere il Pha That Luang, il monumento più importante di tutto il Laos. Il grande stupa dorato è il simbolo della sovranità politica e della religione buddhista (le sue guglie dorate sono un vero spettacolo) ed è affiancato da alcuni importanti wat (templi), il Wat That Luang Neua e il Wat That Luang Tai, residenza del capo supremo del buddhismo laotiano.
2 – Immergersi nei suoi mille templi
Vientiane è una città piena di templi e la presenza dei monaci è una costante. I templi più importanti sono il Wat Si Saket (il tempio più antico di quelli rimasti intatti) con il suo bellissimo chiostro che include più di duemila statue del Buddha e l’Haw Pha Kaeo, oggi trasformato in museo nazionale, che custodisce alcune delle più belle statue di tutto il Laos. Il mio tempio preferito è però il Wat Si Muang, molto frequentato dagli abitanti perché custodisce il lak meuang, il pilastro fallico considerato dimora dello spirito della città e una statua del Buddha che si dice ascolti le richieste di aiuto dei fedeli. Ma non solo.
Tra Th Khounboulom e Th Setthathirath, nel cuore della città, ci sono alcuni piccoli templi molto discreti ma molto amati dagli abitanti di Vientiane: dal Wat In Paeng con i suoi bellissimi stucchi al Wat Ong Teu Mahawihan con la sua enorme statua bronzea del Buddha, al poco frequentato Wat Hai Sok, all’imponente Wat Mixaii. Sebbene si trovino in pieno centro qui i turisti sono pochi. I loro cortili ombreggiati e tranquilli sono l’ideale quando si ha bisogno di trovare una tregua dall’afa e dal traffico della città.
3 – La visita al COPE
Anche se avete poche ore da trascorrere a Vientiane cercate di ritagliarvi un paio di ore per visitare il COPE. Questo centro racconta un pezzo importante (e poco conosciuto) di storia del Laos: oltre a essere il centro più importante del paese per la fornitura di protesi, ospita un centro visitatori con sale multimediali che raccontano il problema ancora attualissimo degli UXO, gli ordigni inesplosi, che in Laos causano feriti e vittime ancora ogni giorno. Nessuno ve l’avrà mai raccontato ma qui scoprirete che – ahimè – il Laos è il paese più bombardato della storia dell’umanità (gli americani al tempo della Guerra del Vietnam condussero anche una guerra “segreta” nei confronti del vicino Laos). La visita è toccante ma dovuta.
4 – La serata lungo il Mekong
Di giorno spoglio e poco animato, la sera il lungo Mekong si trasforma e pare che tutta Vientiane si trasferisca qui: appena prima del tramonto i suoi abitanti vengono qui per correre lungo il fiume, per dedicarsi all’aerobica o ai balli di gruppo. Durante la stagione secca il fiume si ritrae e lascia una grande parte sabbiosa riemergere: passeggiare sulle sue ampie sponde è pura magia.
Nel grande parco di fronte al lungo fiume ogni giorno vengono montate e smontate le inconfondibili bancarelle rosse del grande night market che la sera richiama locali e turisti con voglia di fare shopping o semplicemente incontrarsi e fare una passeggiata. Economico e grandissimo, è il posto giusto anche per acquistare tessuti o souvenir da portare a casa.
5 – La visita al Buddha Park
Spassoso ed eccentrico, lo Xieng Khuan, noto ai turisti come Buddha Park, è un parco che ospita grandi statue di ispirazione buddhista e induista creato nel 1958 dalla bizzarra mente di un artista laotiano: Luang Pu (il Venerabile Nonno – già il nome è un programma), uno sciamano e maestro yogi decisamente alternativo. Oltre alle statue c’è una bizzarra struttura a più piani dall’aspetto di una zucca che vuole rappresentare paradiso, purgatorio e inferno.
Il Buddha Park è un posto piacevolissimo per trascorrere un paio di ore; si trova circa 20 km fuori Vientiane ed è possibile raggiungerlo con il bus n° 14 dalla stazione di Talad Sao oppure in tuk tuk (ma vi chiederanno circa 20 euro per due persone).
… e qualcosa di insolito
Dopo quasi una settimana a Vientiane e dopo aver passato in rassegna ogni angolo della città, ho trovato il tempo di andare anche a caccia di qualcosa di insolito. Il sabato pomeriggio sono andata in bici al Wat Sok Pa Luang, un tempio appena fuori città, dove dalle 16 alle 17 è possibile fare meditazione vipassana insieme ai monaci, alternando meditazione da seduti e camminando. Alla fine della seduta c’è la possibilità di fare domande ai monaci per sapere curiosità sulla meditazione vipassana.
Se capitate a Vientiane in un periodo in cui non fa ancora troppo caldo (ad esempio tra dicembre e gennaio), potete fare come me e andare a provare la tipica sauna alle erbe laotiana. Io ho scartato le spa della città e ho preferito andare da Herbal Sauna, un piccolo centro molto spartano vicino al fiume. La sauna è una casetta di legno con una bacinella che contiene erbe aromatiche; si alternano sedute con docce fredde e grandi bevute di tè verde e l’effetto è rigenerante.
anch´io sono rimasta affascinata da Vientiane e (paradossalmente?) mi è rimasta più lei nel cuore che la rinomata Luang Prabang
Ciao Formica Scalza, grazie per il tuo commento. Sia che anche con me è stato così? Ho trovato Vientiane molto più autentica e sincera di Luang Prabang, una città che purtroppo sta diventando decisamente troppo turistica. Sono contenta di trovare qualcuno che la pensi come me (siamo in pochi!)
Ciao Claudia,
grazie per questo tuo post, mi ha aiutato a “prendere Vientiane” dal verso giusto. Avevo prenotato tre notti ma non appena arrivata mi son chiesta: “ma che faccio qui tutto questo tempo?!?!”. E, invece, mi sto godendo lentamente una città che vale la pena di essere approfondita.
Purtroppo ho letto solo ora in un altro tuo post che la meditazione al tempio è esclusivamente di sabato quindi domani, mio ultimo giorno a Vientiane nonché domenica nonché festa nazionale (!), non la potrò fare. Troverò dell’altro 😉
Silvia
PS il biglietto del 14 per il Buddha Park costa adesso 8.000 kip
Ciao Silvia!
sono contenta che questo mio post ti sia stato utile e che tu abbia apprezzato Vientiane 🙂 oltre l’apparenza c’è davvero molto da scoprire.
L’esperienza di meditazione al tempio è qualcosa di davvero splendido.. vorrà dire che ci dovrai tornare una’ltra volta 😉
grazie anche per l’aggiornamento sul prezzo del bus ticket.
Buona continuazione!
Grazie per la tua condivisione davvero utile ^^. Quanto mi manca il mio Vientiane!
Vientiane non piace a molti eppure a me è piaciuta molto!