Ci sono posti in cui non hai voglia di tornare una seconda volta, perché ti sembra, facendo così, di sprecare del tempo prezioso che potresti invece dedicare ad altro e preferisci vedere qualcosa di nuovo. E poi ci sono posti, invece, in cui non potresti non tornare e magari ci torni apposta, anche se per farlo ti tocca fare una lunga deviazione. Siem Reap e i templi di Angkor sono uno di quei posti.
A febbraio, di ritorno in Cambogia, non potevo di certo non tornare ad Angkor, il luogo simbolo di tutto il paese, un pezzo straordinario di storia dell’umanità, uno dei siti archeologici più belli del mondo. Questa volta, tornandoci, avevo inoltre una promessa da rispettare, un patto che avevo fatto con me due anni prima.
La mia prima visita ad Angkor era avvenuta nel più classico dei modi, con un tour organizzato e un pulmino che ci scarrozzava di tempio in tempio, in un alternarsi di aria condizionata e temperature roventi. E fu proprio mentre stavo risalendo sul pulmino che con la cosa dell’occhio notai una cosa che mi ispirò subito moltissimo: delle persone stavano girando tra i templi in modo indipendente e in sella a una bici. Allora mi feci una promessa: quando sarei tornata (già allora vedevo l’eventualità non così remota), sarei andata anche io in esplorazione dei templi in bicicletta.
Promessa mantenuta: a febbraio 2015 sono tornata ad Angkor e questa volta ho noleggiato una bici; per tre giorni ho visitato i templi di Angkor sulle due ruote. Come è andata? è stata un’esperienza meravigliosa, che consiglio a tutti. Potersi muovere in modo indipendente, correre sulle due ruote da un sito all’altro, attraversare il bosco del parco, sentirsi un tutt’uno con i templi e la magia di questo contesto unico, godersi il silenzio vuoto di motori, sentire il crepitio delle foglie sotto le ruote e sporcarsi della rossa terra cambogiana… se amate la bici, lo apprezzerete.
Per chi arriva a Siem Reap in modo indipendente per visitare il parco archeologico di Angkor Wat ci sono sostanzialmente due possibilità:
- in tuk-tuk: a Siem Reap troverete autisti di tuk-tuk ad ogni angolo pronti a portarvi in giro, in primis ad Angkor; si può (si deve) contrattare il prezzo e mettersi d’accordo sulla durata dell’escursione (mezza giornata? una giornata intera? solo il tramonto?) e sui siti che si vogliono visitare; per una visita di una giornata ai templi principali il prezzo che vi verrà chiesto è tra i 15-20 dollari (ma sta alla vostra abilità nel contrattare);
- in bicicletta: in città a Siem Reap ci sono diversi posti dove è possibile noleggiare bici: in genere per una mountain-bike viene chiesto 3 dollari al giorno, 2 dollari per una city bike; è possibile anche noleggiare una bici per più giorni (in questo caso ho provato a chiedere lo sconto, ma non ci sono riuscita).
A mio parere il tuk-tuk è la soluzione indicata per chi è in coppia o in gruppo di 3-4 persone, per chi non è una persona particolarmente sportiva o ha problemi con il caldo. Se invece volete una soluzione economica, pratica, all’insegna dell’assoluta indipendenza e siete persone dinamiche, la bici fa al caso vostro.
Ma quanto distano i templi di Angkor da Siem Reap? L’ingresso del parco è a circa 5 km dal centro della città e arrivarci è facile: dalla zona di Pub Street basta seguire la strada principale e andare sempre dritti verso nord. Le indicazioni non mancano. La strada è pianeggiante, in parte anche ombreggiata, e in buone condizioni.
È facile orientarsi? Sì. Ovviamente è sempre buona cosa partire equipaggiati con mappa del sito archeologico e una buona guida cartacea, ma all’interno del parco è facile spostarsi. Ci sono poche strade principali, asfaltate e in buone condizioni, indicazioni dei diversi templi e della distanza tra un sito e un altro. Orientarsi è davvero molto semplice.
Ci sono dei percorsi seguire? Il parco archeologico di Angkor è strutturato su due percorsi diversi: il cosiddetto Small Circuit e il Big Circuit, Il “piccolo circuito” si snoda su un totale di 17 km e comprende i templi principali (Angkor Wat, Angkor Thom con Bayon, Baphuon, Corte Reale e Phimeanakas, Terrazza del Re Lebbroso, Terrazza degli Elefanti, quindi Takeo, Banteay Kdei e Sra Srang, Ta Prohm e infine Prasat Kravan) secondo un percorso circolare che riporta ad Angkor Wat e all’ingresso del parco. Il “grande circuito” è invece lungo 25 km e comprende il piccolo circuito più altri templi più distanti; una volta arrivati ad Ankor Thom, anziché girare a destra verso il Ta Prohm prosegue più a nord verso templi minori ma non meno interessanti: uscendo dalla porta settentrionale di Angkor Thom si incontra il Preah Khan, uno dei siti più vasti di Angkor, quindi il Preah Neak Poan e il Ta Som, si passa attraverso il bacino idrico del Baray orientale e il tempio hindu detto Mebon orientale, il Pre Rup, quindi si ritorna al Ta Prohm, congiungendosi al “piccolo circuito”. Il percorso finale coincide con quello del piccolo circuito.
È faticoso? Ovviamente dipende dal vostro livello di allenamento e da quanto siete abituati a usare la bicicletta, ma non è necessario essere degli atleti. Se vi piace andare in bici e lo fate più o meno spesso, non sarà un problema. I percorsi sono pianeggianti, in parte anche ombreggiati, e non sono richiesti sforzi particolari; l’unico elemento che può mettere a dura prova è il caldo (preparatevi a sudare molto). Comunque, di fronte alla bellezza dei templi di Angkor la fatica verrà ampiamente ricompensata.
Per bere e mangiare come faccio? I posti dove comprare da bere e mangiare all’interno del parco non mancano, ma sono cari rispetto agli standard cambogiani (un fried rice/fried noodle sul menu costa l’esorbitante cifra di 5 dollari). Ricordatevi di contrattare anche per il pranzo (io ho mangiato noodle e bibita per 3 dollari rispetto ai 6 che mi sarebbero costati). Partite per la vostra giornata in bici ben attrezzati con un elemento fondamentale: l’acqua. Può fare molto caldo quindi ricordatevi di bere poco ma spesso.
Raccomandazioni: Quando posteggiate la bici ricordatevi di usare sempre la catena e portate con voi il numero di telefono dell’agenzia di noleggio: in caso di problemi in genere vi offrono assistenza. Verificate con attenzione le condizioni della bici prima di noleggiarla (gli standard non sono quelli europei) e fate un giro di prova. Sappiate che vi verrà chiesto il passaporto e che verrà tenuto dall’agenzia fin quando non restituirete la bici (ma non dovete preoccuparvi). Infine ricordatevi di indossare una maglietta tecnica così che il sudore non vi resti addosso e asciughi in fretta.
Infine vi ricordo che per visitare il parco archeologico di Angkor Wat ci sono tre tipologie di biglietti: il pass giornaliero (costo 20 dollari), il pass da tre giorni (costo 40 dollari) utilizzabile anche per tre giorni non consecutivi e il pass settimanale (sempre a 40 dollari). Il primo giorno, prima di iniziare la vostra visita ai templi, ricordatevi di andare ad acquistare il vostro pass presso gli uffici del parco. Il pass è personale e non cedibile e va sempre portato con sé: vi verrà chiesto all’ingresso di ogni tempio incluso nel parco archeologico.
Ma per girare all’interno dell’Angkor Vat e Angkor Thom puoi usare la bici? Grazie, Mauri
Ciao Maurizio,
no, all’interno dei templi non è possibile andare in bici. Le bici vanno lasciate fuori (in genere hanno tutte un lucchetto).
Buona Cambogia!