Se c’è una cosa che serve frequentando gli ostelli è una buona dosa di fortuna. Perché sì, diciamocelo, scegliere di dormire in un ostello anziché in una solitaria stanza d’albergo è vantaggiosa sono molti punti di vista (è una soluzione più economica, si conosce gente da tutto il mondo, si fa amicizia..), ma non è tutto così rose e fiori.
Chi frequenta gli ostelli lo sa benissimo: prima o poi capita a tutti di incontrare il compagno di dormitorio non proprio ideale, ma questo fa parte del gioco. Insomma, negli ostelli la differenza la fanno le persone, sia nel bene sia nel male. Alla fine il trucco sta nel prenderla con filosofia, avere un minimo di adattabilità e tenere a bada la pazienza.
Negli ostelli ci sono delle figure ricorrenti in cui capita di imbattersi con una certa frequenza rispetto ad altre. I più temibili sono questi.
Per me che ho il sonno pesante, ma che non riesco ad addormentarmi se non c’è rigoroso silenzio, il russatore rappresenta il mio peggiore incubo. Fino a poco tempo fa pensavo che i russatori fossero soprattutto maschi (motivo per cui ho sempre preferito i dormitori femminili a quelli misti), ma nei miei ultimi viaggi mi sono dovuta ricredere. In ostello a Parigi mi svegliavo di soprassalto per colpa della mia compagna di stanza (poverina, decisamente sovrappeso) che russava in un modo mostruoso. Qui le soluzioni sono due: o armarsi di tappi per le orecchie (ma dei tappi buoni) oppure fare presente la cosa e ricordare che in commercio esiste una cosa che potrebbe essere una soluzione al problema (funzionano!): i cerottini nasali.
2 – Il monopolizzatore di bagni
Quando si sta in un ostello, si sa, i bagni sono in comune, quindi sarebbe buona norma non monopolizzare il bagno o la doccia ma ricordarsi che potrebbe servire anche ai nostri compagni di stanza. Da questo punto di vista sono fortunata perché già a casa faccio la doccia in cinque minuti, quindi posso mantenere i miei ritmi anche in ostello. C’è però qualcuno che si dimentica di non essere a casa propria, come le due ragazze finlandesi con cui condividevo la stanza in ostello a Siem Reap: non solo facevano la doccia quattro volte al giorno con sessioni abbondanti, ma le facevano anche agli orari più insensati (tipo alle 4 della mattina) noncuranti dei poveri compagni di stanza. Risultato? Un bel giorno hanno allagato il bagno e messo fuori uso il bagno per ore. La soluzione in questo caso è semplicissima: ricordarsi che si sta dividendo lo spazio con altre persone.
3 – Quello che si porta dietro la chitarra
Va bene, la musica è una gran bella cosa e suonare uno strumento anche di più, ma l’importante è strimpellare a dosi contenute quando si è insieme agli altri. Può essere alla mattina al risveglio oppure alla sera prima di andare a letto: il viaggiatore con chitarra al seguito allieta con la sua musica tutti i compagni di stanza, dolenti o nolenti. Il sottofondo musicale può essere una buon cosa (se lo strimpellatore suona e/o canta decentemente), l’importante è non esagerare. Che poi alla fine è comunque sempre preferibile all’americana ventenne con radiolina che spara musica techno (usare le cuffie no?).
4 – Il nottambulo
Negli ostelli si trova gente di tutte le età, ma con una predilezione per le fasce più giovani ovviamente. Ergo, nella maggior parte dei casi questi non andranno a letto alle nove, ma a orari impossibili. Così anche se hai il sonno pesante può capitare di svegliarti nel cuore della notte perché la tua compagna di stanza rientra ubriaca dal tour di tutti i locali della zona e ovviamente non si premura di non fare rumore o di non accendere la luce. Come se non bastasse la stessa la troverai il giorno dopo ancora ronfante mentre tu ti alzi e da lì il dilemma: le ricambio pan per focaccia e faccio baccano anche io oppure faccio quella educata? Ma sì dai, alla fine meglio essere educati comunque.
5 – Quello che vuole restare nell’ombra
La prassi normale prevede che quando si arriva in un ostello si saluti e ci si presenti ai propri compagni di stanza (almeno io la vedo così), visto che per qualche giorno si dovrà spartire uno spazio in comune. Alcune persone sembrano però voler restare avvolte nell’ombra: le trovi che dormono agli orari più impossibili oppure assorti nella lettura con tanto di schiena rivolta verso di te, oppure al telefono a parlare fitto fitto in qualche lingua sconosciuta. Insomma, l’impressione è che non vogliano interagire e che non siano molto propense a socializzare. De gustibus. L’importante è rispettare tutti, anche gli asociali.
La lista in realtà è più lunga.. voi chi aggiungereste? C’è qualche personaggio assurdo che vi è capitato di incontrare in ostello?
giusto ritratto della situazione ostelli, aggiungerei coloro che si impossessano di gran parte del dormitorio disseminando borse ,magliette asciugamani e quant’altro ovunque anche sul tuo letto, poi metterei il mangiatore di cose altrui, il maniaco del cellulare che tra giochini ,video e messaggi ti scassa tutta la notte, quello che dovrebbe viaggiare con il porto d’armi a causa delle scarpe, insomma negli ostelli specialmente i più economici la fauna selvaggia non manca, ma alla fine chi di noi può considerarsi perfetto
Ah ah Giuliano hai ragione, negli ostelli la fauna selvaggia non manca e c’è sempre un bello spaccato del genere umano 😀 è anche per questo ch emi piacciono
Incontrati praticamente tutti. Quello che rientra e accende la luce alle 4 di mattina secondo me è il peggiore 😀 Ma alla fine bisogna armarsi di pazienza e accettare tutto, in ostello si impara anche a convivere…
Ma ciao Patrick!
Hai perfettamente ragione, il bello degli ostelli è proprio la possibilità di constatare quanto è interessante e variegato il genere umano e di diventare più tolleranti e adattabili (in teoria). 😀
Social media specialist e web writer, appena posso faccio la valigia e parto. A novembre 2014 ho deciso di cambiare vita: ho mollato il mio lavoro e sono partita da sola zaino in spalla per 5 mesi nel Sud-Est Asiatico. Così è nato #ClamoreInAsia!
eh eh è proprio vero, splendida fotografia della realtà degli ostelli
Ah ah, grazie Gaetano! Tu ne conosci altri?
hahahahah davvero simpatico questo post e anche vero! in ostello non ti annoi mai! lo riposto su #adotta1blogger volentieri è un gruppo su fb.
Contenta ti sia piaciuto! In ostello si trova sempre una fauna divertente.. Non ci si annoia mai! 😀 grazie per la condivisione sul gruppo!
giusto ritratto della situazione ostelli, aggiungerei coloro che si impossessano di gran parte del dormitorio disseminando borse ,magliette asciugamani e quant’altro ovunque anche sul tuo letto, poi metterei il mangiatore di cose altrui, il maniaco del cellulare che tra giochini ,video e messaggi ti scassa tutta la notte, quello che dovrebbe viaggiare con il porto d’armi a causa delle scarpe, insomma negli ostelli specialmente i più economici la fauna selvaggia non manca, ma alla fine chi di noi può considerarsi perfetto
Ah ah Giuliano hai ragione, negli ostelli la fauna selvaggia non manca e c’è sempre un bello spaccato del genere umano 😀 è anche per questo ch emi piacciono
Incontrati praticamente tutti. Quello che rientra e accende la luce alle 4 di mattina secondo me è il peggiore 😀 Ma alla fine bisogna armarsi di pazienza e accettare tutto, in ostello si impara anche a convivere…
Ma ciao Patrick!
Hai perfettamente ragione, il bello degli ostelli è proprio la possibilità di constatare quanto è interessante e variegato il genere umano e di diventare più tolleranti e adattabili (in teoria). 😀