Mancano meno di 24 ore alla mia nuova partenza e io, come sempre, anziché rivolgere la mia attenzione alla valigia ancora da fare, me ne sto qui ad ascoltare le mie emozioni e a dargli forma attraverso la parola scritta.
Penso e ascolto le mie emozioni, quelle che solo un nuovo viaggio può regalare.
Questo è un discorso che non tutti possono comprendere. Solo chi è curioso e ama viaggiare, scoprire, andare sempre alla costante scoperta di nuovi angoli di mondo e che sì, “non riesce a stare mai fermo” (come mi dicono in tanti), “non trova pace” (ma perché forse voler vedere sempre posti nuovi è sinonimo di irrequietezza? Non credo), può capire.
Se tu sei qui a leggere queste mie parole probabilmente fai parte del club, dei “malati di viaggio” – così come ci chiamano – ma tu sai quanto me che viaggiare come la intendiamo noi non è “andare in vacanza”, ma ha un valore e un significato più alto (altissimo!) che ci riempie di lezioni di vita, di conoscenze e di significato.
A chi, prima di un nuovo viaggio, mi chiede “Cosa ci vai a fare?” (e a me cascano le braccia ogni volta, perché capisco che proprio non hanno capito niente!) o a chi mi dice “sei sempre in giro” (con una punta di invidia forse?), dico “tu non puoi capire”.
La viaggite acuta è un modo di essere, non una malattia, e secondo me è il modo migliore per impiegare il tempo e il denaro (ma soprattutto il tempo, perché il tempo è la vita). Se mi dicessero di togliermi tutto tranne una cosa saprei a cosa non voglio rinunciare: viaggiare.
Viaggiare è la mia linfa di vita. Viaggiare è puro godimento. Viaggiare sono gli occhi che mi si riempiono di forme e di colori, il cuore che si riempie di emozioni, la mente che si arricchisce di esperienze e approcci alla vita che altrimenti non potrei mai imparare.
Questa volta è un viaggio importante, che mi fa strano, perché per la prima volta (era ora!) vado a ovest e non a est, dove invece mi fa andare il cuore, e sono in fermento. Non porto con me le aspettative, quelle ho capito che devo sempre lasciarle a casa, ma porto la curiosità e la mente aperta a ricevere.
Non so cosa mi aspetta perché per me sarà una fetta di mondo del tutto nuova e non so come la vivrò, che sensazioni mi saprà regalare e se avrà effetto sulla mia vita. Non so come sarà ma sono pronta a scoprirlo.
Per la prima volta sorvolerò l’Atlantico (e questa cosa mi mette un po’ di ansia, lo ammetto), per la prima volta metterò piede nel continente americano. Quello che provo è un misto di trepidazione e carica positiva, con un tocco di straniamento e vertigine, un mix di sensazioni ambivalenti e forti che hanno un grande potente effetto: farmi sentire viva.
Le emozioni che regala il viaggiare sono emozioni particolari. Le emozioni di viaggio sono qualcosa di unico e inimitabile.
Ma buon viaggio anche qui bellezza!!!
La prima volta a ovest anche io sono andata negli USA e a parte per il trauma economico é stata una magnifica esperienza ma subito dopo sono voluta tornare a est perché come dici te mi ci porta il cuore.
Viaggite acuta la malattia più bella del mondo, quella da cui non voglio mai guarire!
E per la cronaca anche a me cadono braccia, gambe e qualsiasi altra cosa quando, dopo aver comunicato la mia prossima metà, mi chiedono “che vai a fare”.
Un bacione bella and…. See u in NY <3
Ma grazie Danila… 🙂 non so immqginare che effetto avra su di me NY
Detto da te, cara Simona, mi fa tanto piacere! Grazie grazie grazie 🙂
La prossima volta devo approfondire meglio Brooklyn 😉
Ti farà un bell’effetto, vedrai.
Con invidia e soprattutto ammirazione… buon travelstory!
Ma grazie Dany! Bello sentirti! 🙂
L’effetto non è stato quello asiatico, ma NY è comunque una città pazzesca.. insomma, fa effetto comunque!