Se anche voi non siete assidui frequentatori di hotel a quattro stelle (..), ma viaggiate spesso e volentieri in modo indipendente e con un budget basso, ne avrete trovati a bizzeffe. Angusti, più o meno puliti, immancabilmente con qualche tubo che perde, la doccia che “acqua calda” non sa cosa sia, carta igienica (quando c’è) che sembra carta vetrata, fino ai casi più estremi, in cui finite per preferire la soluzione en plen air, che anche se salta fuori un leone all’improvviso va comunque meglio.
I bagni dal mondo mi appassionano. Andare alla scoperta dei bagni in giro per il mondo è una cosa che mi diverte da sempre. E da sempre mi diverto a fotografarli (soprattutto i peggiori). Ecco qualche carrellata di bagni (mostruosi) dal mondo. Ma anche con qualche eccezione positiva.
Bagni dal mondo terribili
Comincio subito da uno dei peggiori nella mia carriera di viaggiatrice e assidua frequentatrice di bagni. 2012, frontiera tra Zambia e Malawi. Mentre le procedure per l’ottenimento del visto si dilungano, ne approfitto per andare alla toilette. Toilette che? Apro un piccolo sgabuzzino e mi ritrovo un bagno molto minimal (ma non chic): una semplice fessura nel terreno. Siamo sicuri che le cose semplici siano sempre le migliori? (Dopo quella volta per le mie soste pipì durante gli spostamenti in Africa ho sempre preferito i cespugli).
Il bello è comunque osservare le differenze: i bagni possono essere molto diversi da paese a paese.
Appena vai fuori dall’Italia, ad esempio, senti subito la mancanza di un dettaglio importante: il bidet. Diciamocelo, il bidet è una gran bella invenzione di cui noi italiani dobbiamo andare molto fieri. Poi però vai in Asia e scopri una variante: il doccino (un getto d’acqua come quello della doccia, collegato al wc). Prima o poi ti ci abitui e impari anche ad apprezzarlo (dopo però aver imparato a non schiacciare troppo forte il tasto di regolazione, le prime volte è matematico che con quello spruzzo ti bagni dalla testa ai piedi).
Se resti in strutture decenti trovi il doccino. Se invece ti avventuri in guesthouse di infimo grado o ristorantini economici ecco cominciare le sorprese. In molte zone rurali, nel Sud-Est Asiatico si trovano a bizzeffe posti così, il sciacquone non c’è e tutto quello che hai a disposizione è solo un catino e una vasca piena d’acqua.
Ma anche quando pensi di averne viste di tutti i colori (anche in fatto di bagni), ecco che arriva un’altra sorpresa. Sei in un villaggio akha nel nord del Laos e questa notte dormirai al villaggio, in un’ala della casa del capo villaggio. Parola d’ordine sapersi adattare. Lo sai bene, però quando ti avventuri verso il “bagno” (dopo essere stata attenta a non inciampare in qualche maialino) e trovi la tela di un sacco a fare da separé/porta del bagno e un piccolo wc di ceramica buttato per terra… beh, la prova a cui ti stai sottoponendo è notevole.
E poi, quando pensavi di aver visto tutto…
Tra le mie ultime esperienze di viaggio c’è stata la mia Transiberiana in solitaria, dalla Russia alla Cina. Durante la mia sosta sull’isola di Ol’chon, sul Lago Baikal – meta decisamente wild – ho potuto constatare che anche andare in bagno in alcuni posti sperduti della Siberia può essere un’esperienza ehm… interessante.
Spesso e volentieri i “bagni” siberiani, possono essere semplicemente delle casupole di legno con una turca che consiste in un buco nel pavimento di legno. Al di sotto qualche metro di vuoto e l’ebbrezza di sentire i propri escrementi cadere sul terreno sabbioso sottostante (e io che pensavo di aver visto tutto…).
Ma anche bagni dal mondo bellissimi
Se invece per una volta ti concedi un bagno un pochino più su di budget ti può andare di lusso. A Bali, nel mio lodge nelle campagne di Ubud, il bagno della mia stanza era qualcosa di meraviglioso, forse il più bello dei miei bagni dal mondo di sempre: vasca, lavabo e accessori erano in pietra, avvolti tra i fiori e la vegetazione, il soffitto semi aperto e il pavimento quasi un percorso Kneipp su pietre.
Prendiamola con filosofia!
Sapete cosa succede alla fine? Alla fine finisci per dire quasi grazie a quei infimi bagni del mondo perché nella loro micidiale bruttezza contribuiscono a rafforzarti, a farti diventare meno schizzinoso, ti insegnano a non lamentarti sempre e comunque di tutto o a pretendere di avere ogni confort. Si impara ad adattarsi, il che non è poco.
“…nella loro micidiale bruttezza contribuiscono a rafforzarti, a farti diventare meno schizzinoso, ti insegnano a non lamentarti sempre e comunque di tutto o a pretendere di avere ogni confort.”
Esatto!! Dopo la mia ultima esperienza in Indonesia in un bagno terrificante, dove sono riuscita anche a farmi una sorta di doccia, penso che posso adattarmi a tutto!!
Ah ah ah, immagino che doccia super lusso! Non è che hai fatto una fotina per caso? 😉
Che domanda, ovvio!! 😀
Credo sia una delle prime foto che ho mostrato agli amici e la mia estetista ne ha fatto oggetto di discussione con le sue clienti per un mese!!! (l’ha voluta inviata via whatsapp per mostrarla)
Beh a questo punto voglio vedere anche io la foto!
In Thailandia water e secchi con acqua, in Turchia turca e pompa dell’acqua per lavare, in Albania meglio, ma l’odore di fogna mi accompagnava sempre. Il top l’ho raggiunto in Georgia: simile a quello postato da te tra Malawi e Zambia, ma più sporco e con la differenza che ho anche dovuto pagare! 😀 Peccato non averli fotografati!
La prossima settimana starò in un 4 stelle, ma per lavoro…forse, dopo tutto, preferisco il buco per terra 😛
Io ormai mi diverto troppo a fotografarli! 😀
Hai dovuto pagare per un buco per terra per altro sporco? Meglio farla “en plein air”!
Sì, incredibile! Avessi avuto scelta avrei optato per una location più romantica 😉
Un articolo davvero originale…
Ah ah, lo so, forse il più originale di tutti 😀