Se state pensando a un viaggio in Laos c’è una cosa prima di tutto che non dovete lasciare a casa: le scarpe da trekking. Con 21 aree nazionali protette, 49 gruppi etnici, oltre 650 le specie di uccelli e centinaia di mammiferi, il Laos custodisce alcuni degli ecosistemi più incontaminati di tutto il Sud-est asiatico.
In Laos è possibile partecipare a escursioni di trekking in diverse zone del paese, da nord a sud, anche dormendo presso le case degli abitanti dei villaggi, così contribuendo al sostentamento dell’economia locale.
Ecco una piccola guida con qualche informazione pratica per organizzare un trekking in Laos.
Il Laos è costituito al 70% da montagne e altopiani, che occupano soprattutto la parte settentrionale e orientale del paese. A nord si trovano le cime più alte (il monte più alto è il Phu Bia, 2.820 m) e l’altopiano più vasto, quello di Xieng Khuang, con la famosa Piana delle Giare. La parte orientale, al confine con il Vietnam, è invece percorsa in lunghezza dalla catena montuosa degli Ammaniti; qui si trova l’Altopiano di Khammuan, una zona ricca di grotte calcaree e picchi carsici e, nell’estremità più a sud, l’Altopiano di Bolaven, famoso per i suoi villaggi e la produzione di un pregiato caffè.
Partecipare a un’escursione di trekking in Laos è una cosa semplice. Teoricamente il trekking indipendente è considerato illegale e sempre sconsigliato: servono permessi per accedere a determinate aree, dove è richiesta anche la presenza di guide locali.
In compenso sono sempre più numerose le agenzie, in tutto il paese, che offrono escursioni di trekking, spesso combinate anche con altre attività come rafting, uscite in bicicletta o in kayak. Un’unica avvertenza: confrontate le proposte delle diverse agenzie e informatevi bene prima sulle zone dove andrete a fare trekking (se vi dicono che sarà una foresta primaria, non dovreste ritrovarvi ad attraversare una piantagione di alberi della gomma.) Tra le agenzie più affidabili c’è Green Discovery, con agenzie dislocate in tutto il paese.
Qual è la zona migliore del Laos per fare trekking? La zona che offre comunque maggiore scelta di itinerari, costi inferiori e il maggior numero di agenzie è sicuramente quella di Luang Namtha, nel nord del paese. Ma ovunque vi troviate in Laos avrete pressoché sempre la possibilità di partecipare a escursioni di trekking.
Ecco in dettaglio, da nord a sud, le zone del Laos consigliate per il trekking.
Trekking nel nord del Laos
Se vi trovate nel nord del Laos, magari dopo essere arrivati dal nord della Thailandia attraversando la frontiera di Chiang Khong/Huay Xai, e volete dedicarvi a qualche giorno di trekking, c’è un solo posto dove dovete andare: Luang Namtha. Proprio qui, nell’Area nazionale protetta di Nam Ha, sono stati introdotti i primi trekking “ecologici”. Parte dei guadagni delle agenzie vanno ai villaggi visitati durante le escursioni.
Luang Namtha è una tranquilla cittadina a 8-9 ore di autobus da Luang Prabang e a circa 4 ore e mezza da Huay Xai. La cittadina non è niente di speciale, ma è il posto perfetto da dove partire per un’escursione di trekking nel nord del paese, zona dove si concentra un gran numero di minoranze etniche molto interessanti ed eterogenee tra loro.
Lungo la via principale di Luang Namtha ci sono diversi uffici turistici che espongono i cartelli con il numero di partecipanti prenotati e le escursioni di trekking in programma per i giorni a seguire. Si tratta quindi solo di confrontare le proposte delle varie agenzie (oltre a Green Discovery hanno una buona reputazione anche Discovering Laos e Forest Retreat Laos).
È possibile scegliere tra escursioni di un solo giorno oppure di più giorni, con pernottamento presso un villaggio della zona (l’esperienza è forte e potete scordarvi ogni genere di confort, ma assolutamente consigliata se volete vedere, e vivere, uno spaccato di vita reale); gli itinerari possono essere diversi da agenzia ad agenzia, anche con la possibilità di fare uscire in mountain bike o rafting.
Se il vostro pallino è visitare i villaggi tradizionali potete spingervi ancora più a nord e scegliere di fare base a Muang Sing o a Phongsali, posti considerati tra i più interessanti di tutto il Laos. Qui però la scelta di agenzie e di itinerari è più limitata e se viaggiate da soli vi potrebbe venir negata la possibilità di fare trekking: è sempre richiesto un minimo di partecipanti.
Se vi trovate a navigare lungo il Nam Ou – altra esperienza da non perdere durante un viaggio in Laos – potreste decidere di partecipare a una escursione di trekking anche partendo da Muang Khua e Muang Ngoi, magari combinandole anche con un’uscita in barca o rafting. Anche qui però la scelta è piuttosto limitata.
Trekking nel Laos centrale
Sebbene questa parte del paese sia spesso snobbata dai viaggiatori, il Laos centrale è molto interessante dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Per il trekking si può decidere di fare base a Tha Kaek o Savannakhet da cui partire per l’esplorazione delle aree protette della regione. Da Tha Kaek è possibile partecipare a escursioni a piedi o in barca anche di più giorni per visitare l’Area protetta di Phu Hin Bum con il suo bellissimo paesaggio carsico o l’area protetta di Tham Lot Se Bang Fai o a Hin Namno per visitare anche la grotta di Nam Lot.
A Savannakhet è possibile rivolgersi alla Eco Guide Unit per organizzare escursioni di un giorno o due nell’area provinciale protetta di Dong Natad, una foresta sacra nei dintorni della città dove si trovano due interessanti villaggi, o un trekking di tre giorni all’area nazionale protetta di Dong Phu Vieng che combina anche un’escursione in barca e una visita ai villaggi katang della zona (per via del trasporto le escursioni qui sono però più costose). La scelta più limitata e il minor afflusso di turisti fanno sì che i prezzi di queste escursioni siano più alti rispetto a quelli delle agenzie di Luang Namtha.
Trekking nel sud del Laos
Se vi trovate nel sud del Laos e volete partecipare a un’escursione di trekking dovete fare base a Pakse, la città più importante del sud del paese. A Pakse si trovano molte agenzie a cui rivolgersi per organizzare gli spostamenti all’interno del paese, per noleggiare moto (con cui partire per l’esplorazione dell’Altopiano di Bolaven) e per partecipare a uscite di rafting o trekking. Prevede tre giorni di navigazione e cammino l’escursione dell’area nazionale protetta di Phu Xieng Thong con partenza dal villaggio di Ban Singsamphan. Da lì si può raggiungere il Monte Khong attraverso una cammianta di 4-5 ore oppure scegliere una passeggiata più tranquilla, con visita a un gruppo di monache eremite che hanno fatto voto di silenzio per la pace nel mondo.
Sempre da Pakse si possono anche fare escursioni di mezza giornata a dorso di elefante o a piedi nella zona di Kiet Ngong, ai margini della area protetta di Se Pian, dove gli abitanti utilizzano ancora i pachidermi per i lavori pesanti (e una salita a dorso di elefante sulla cima di Phu Asa è d’obbligo), tra acquitrini, tratti di foresta e rovine di templi antichi. Escursioni di più giorni vengono organizzate anche nella foresta di Xe Pian dove si raggiungono in barca i remoti villaggi di Ta Ong.
Se decidete di soggiornare al Tad Fane Resort, un resort in posizione spettacolare sopra le cascate di Tat Fan, potete partecipare alle loro escursioni di mezza giornata o una giornata intera nell’area protetta di Dong HuaSao, combinata con visita alle piantagioni di caffè della zona e una nuotata tra le cascate.
Grazie a una popolazione ridotta e a una vasta copertura boschiva, la natura del Laos è riuscita a rimanere a lungo pressoché intatta, ma negli ultimi anni le cose hanno cominciato purtroppo a cambiare. Il numero di abitanti in continua ascesa, il crescente disboscamento per lasciare spazio alle piantagioni di caucciù, lo stravolgimento dei corsi d’acqua (con la costruzione di dighe e ponti) per la produzione di energia elettrica per mano di società straniere (soprattutto cinesi) sta progressivamente intaccando l’ecosistema laotiano.
Tuttavia negli ultimi anni in Laos sta prendendo forma un nuovo approccio, quello dell’eco-turismo, un turismo che cerca di minimizzare l’impatto sull’ambiente proponendo alloggi presso i villaggi (anziché lodge a quattro stelle) e viaggi in barca anziché su strada. Sono sempre più numerosi gli operatori turistici che hanno a cuore il rispetto dell’ambiente e mettono in pratica i principi dell’ecoturismo.
Per me è stata un’esperienza bellissima. Post ottimo ed esaustivo! 🙂
Grazie Patrick! Mi fa piacere 🙂 prossima volta vi consiglio anche un trekking al sud 😉