I viaggiatori incalliti sono fatti così, sono sull’aereo che li sta portando a casa dalla loro ultima avventura di viaggio che già pensano alla loro prossima meta: “Ok, adesso che anche questo viaggio volge al termine, dove vado la prossima volta?”. Ma molto probabilmente già da parecchio hanno compilato una lista mentale con tutte le destinazioni che desiderano vedere (altro che buoni propositi, a inizio anno si stilano i propri Travel Dreams!).
Vi siete mai soffermati a pensare come nasce in voi l’idea per un viaggio? In genere basta una lettura, un film, il racconto di un amico, un articolo su un blog o un documentario, e scatta la scintilla (“Ci devo andare!”). Ma in pratica come si fa a scegliere una meta di viaggio? Quali sono i fattori da considerare?
Il sesto senso
Con me funziona sempre “a pelle”: l’ispirazione arriva per caso e se è quella giusta, l’idea per la mia prossima meta di viaggio si insinua nella mia testa e non c’è verso di cambiare idea (mi fisso!). Anche perché una volta che l’ispirazione è sopraggiunta il richiamo comincia a farsi sentire e spesso si aggiungono anche le coincidenze: sogni di una meta e quella meta, come per magia, comincia a far capolino sempre più spesso nella tua vita. Può essere la pubblicità su un tram, il racconto di una persona, un libro in cui ti sei imbattuto per caso, una fotografia che ti si materializza davanti all’improvviso… sarà che la nostra mente si è focalizzata su quella meta e quindi è particolarmente ricettiva, ma se tutti i segnali sembrano andare in quella direzione.. ci sarà un motivo, no?
L’ok finale me lo dà il mio sesto senso: se tutti quei segnali vengono percepiti con un carico di emozioni e di sensazioni positive, non posso non essere certa che sto facendo la scelta giusta per me. Perché non mi importa se quella città è diventata una destinazione trendy o super-quotata e tutti mi suggeriscono di andarci: se quella meta non mi ispira non ci vado. Alla fine è sempre buona cosa scansare il giudizio degli altri e metterla sul personale: se il mio sesto senso mi dice che devo andare nel Liechtenstein (faccio un esempio), beh, io ci vado (che se poi è una meta insolita anche meglio).
Superata la fase “emozionale” in cui siamo presi dalle nostre sensazioni, ormai totalmente ispirati e già mezzi innamorati della nostra possibile prossima meta, deve scattare la fase “seria”, quella più razionale.
La sicurezza
Le mete di viaggio non vanno scelte con leggerezza. Ok per le sensazioni, le ispirazioni e le onde positive, ma se vogliamo fare le cose per bene e vogliamo essere viaggiatori responsabili, dobbiamo pensare alla sicurezza. Va bene essere degli idealisti e dei romantici sognatori (e io sono la prima a esserlo, lo ammetto), ma bisogna tenere anche i piedi ben piantati a terra e non andare in giro per il mondo con la testa tra le nuvole, soprattutto se viaggiamo in modo indipendente o in solitaria.
Il primo passo da fare subito dopo aver ricevuto “l’illuminazione” sulla nostra possibile meta di viaggio è quello di informarsi e di farlo bene. Tanto per cominciare facciamo un giro sul sito di Viaggiare Sicuri, il sito dell’unità di crisi della Farnesina, che dà un valido aiuto con informazioni pratiche su tutti i paesi del mondo (dove tra l’altro si può anche segnalare la propria posizione nel mondo).
Viaggiare non è necessariamente sinonimo di pericolosità, anzi, non lo è per niente se fate una scelta oculata e vi informate per bene prima della partenza. Se il paese dove vorreste andare al momento è interessato da rivolte e guerre, se ci sono epidemie reali, se si sono registrati attentati rivolti ai turisti, forse è meglio cambiare meta o aspettare momenti più opportuni.
Il clima
Il clima negli ultimi anni è diventato pazzo, si sa, e i cambiamenti climatici sembrano interessare tutto il globo, nessun posto escluso. Quelle che fino a pochi anni fa sembravano essere regole climatiche attendibili (“la stagione della piogge va da aprile a ottobre”), oggi non sono sempre veritiere (magari piove anche a dicembre). Così può capitare di viaggiare in un paese durante “il periodo no” e per una settimana non trovare piogge oppure il contrario.
Su questo fronte prima di partire vale la pena informarsi bene su quanto le condizioni climatiche possano interferire sul nostro itinerario tenendo conto della tipologia di viaggio che stiamo per intraprendere: se vogliamo fare vita da spiaggia e restare stanziali in un periodo in cui di solito le piogge sono frequenti, meglio cambiare periodo; se invece il nostro sarà un viaggio itinerante e improntato su altro, qualche goccia di pioggia potrebbe non interferire più di tanto con i nostri piani. Inoltre si potrebbero fare anche delle belle scoperte: le stesse che ho fatto io viaggiando in Africa durante la stagione delle piogge, un periodo in cui viaggiare è fattibilissimo e incredibilmente verde (che nulla ha a che vedere con il grigiore della stagione secca).
Quindi informiamoci in rete, leggiamo guide, chiediamo a chi c’è già stato in quello stesso periodo: se vogliamo andare in una zona in cui in quel periodo dell’anno le strade son impraticabili e i mezzi non arrivano, meglio puntare su altre zone, senza necessariamente dover rinunciare al viaggio. Valutiamo anche l’entità e la gravità del fattore climatico molesto: un conto è la pioggia e l’umidità, un conto è il pericolo di imbattersi in tifoni o cicloni tropicali.
I costi
Qui dipende dal budget che avete a disposizione e dalla tipologia di viaggiatore a cui appartenete: se il vostro è un budget illimitato e vi potete permettere qualsiasi destinazione, allora niente e nessuno vi fermerà e potrete soddisfare anche la vostra voglia di andare in Antartide senza rimorsi.
Se invece siete un comune mortale e non volete/potete spendere una follia, meglio considerare bene il costo della vita e del viaggio per raggiungere una determinata meta (onde evitare sorprese). Vale sempre la regola dell’informarsi prima (e bene): fatevi un’idea valutando il costo medio degli alloggi, dei ristoranti (sempre consultando in rete o leggendo una guida) e degli spostamenti. Se proprio non volete rinunciare a quella meta, anche se un po’ cara, seguite qualche consiglio per risparmiare in viaggio, ad esempio scegliendo appartamenti privati anziché hotel o puntare su ristoranti defilati frequentati dai locali anziché solo dai turisti.
Se proprio la meta che avete scelto è troppo cara e in questo momento non ve la potete permettere, non disperate: potete sempre optare per qualcosa di più economico al momento e lasciare il vostro “viaggione” per un momento più favorevole. L’importante è che non rinunciate mai al vostro sogno di viaggio!