Simili eppur così diverse, Mosca e San Pietroburgo spesso vengono nominate in antitesi l’una con l’altra, quasi fossero in competizione. I viaggiatori in effetti si dividono: ci sono quelli per cui “San Pietroburgo non può non piacere” e quelli per cui “Mosca è unica e incomparabile”.
In genere è San Pietroburgo a riscuotere il grosso dei consensi; solo una discreta minoranza preferisce Mosca. Io ve lo dico subito: faccio parte di questo secondo gruppo. E qui vi spiego perché.
A San Pietroburgo non dovevo neanche andarci (all’inizio). Quando quest’estate ho deciso di dare forma al mio eterno sogno di fare la Transiberiana, per me c’era solo una partenza possibile: Mosca. Dalla capitale russa parte infatti l’itinerario ufficiale dellaTransiberiana, che in 9.289 km collega Mosca e Vladivostok, sull’Oceano Pacifico (la Transiberiana è stata costruita partendo da Vladivostok per congiungere la Siberia e l’Estremo oriente russo con la capitale). Semplice. E invece no.
Alla notizia del mio viaggio, in molti hanno commentato la stessa identica cosa: a San Pietroburgo non ci vai? Non puoi non vederla! Parla con una, con due, con tre persone.. il risultato è stato che mi è finita la pulce nell’orecchio e ho deciso di aggiungere San Pietroburgo al mio itinerario di viaggio (800 km in più rispetto a un itinerario di più di 9.000 che cosa saranno mai?).
Piccolo ripasso di geografia: San Pietroburgo si trova a ovest di Mosca (e molto più a nord..), affacciata sul Mar Baltico, e non è quindi attraversata dalla linee della Transiberiana.
Ergo, eccomi partire il 21 luglio con destinazione non Mosca, ma San Pietroburgo per il mio #ClamoreInTransib. In programma 4 giorni pieni, da trascorrere in esplorazione della città, per poi prendere il mio primo treno russo e spostarmi nella capitale.
Perché San Pietroburgo non mi ha fatto impazzire
Ve lo dico subito: San Pietroburgo non mi ha entusiasmata. La città non ha suscitato in me emozioni troppo positive (tranne l’Hermitage, che è splendido). A partire dal punto di vista climatico.
Premessa per chi non mi conosce bene: odio il freddo e nel mio curriculum da viaggiatrice compaiono sempre destinazioni a una latitudine molto calda (basta farsi un giro sul blog per accorgersi). Al che voi esclamerete: “Perché allora hai deciso di fare la Transiberiana? In Russia fa freddo!”. E qui vi bacchetto subito: che in Russia faccia solo e sempre freddo è un caro e vecchio falso mito (un po’ come lo stereotipo per cui tutti i russi bevono vodka dalla mattina alla sera). Non è così. La zona centrale della Russia, ovvero la fascia percorsa dalla Transiberiana, è caratterizzata da un clima continentale, che significa inverni sì rigidi ma anche estati molto calde.
(Premessa dovuta per spiegare che) Appena arrivata a San Pietroburgo ho dovuto tirare fuori subito il mio piumino senza maniche (che speravo di non dover usare mai): ad aspettarmi un clima piovigginoso e umido (del resto San Pietroburgo è circondata dall’acqua). Cielo grigio, vento del nord (hey, siamo pur sempre nel Golfo di Finlandia, all’altezza di Helsinki), il risultato è stato che dopo due giorni già me ne volevo andare (quando però l’ultimo giorno della mia permanenza in città è uscito il sole, i colori della città si sono accesi e il volto di San P. ha cominciato a cambiare).
Al fattore climatico aggiungo l’atmosfera globale che mi ha trasmesso un non so che di finto e poco “storico”. L’impressione (mia) è quella di una città costruita a tavolino, uno stile già visto che mi ricorda altro, quasi artificioso. Piazze squadrate e canali perfetti, palazzi impeccabili e vialoni drittissimi, forse troppo perfetti per essere reali. San Pietroburgo in effetti non ha una lunga storia: è nata nel 1703, quando lo zar Pietro il Grande – amante della marina – decise di dare alla Russia una grande città sul mare di ispirazione europea. Per questo chiamò alla sua corte i migliori architetti europei, soprattutto italiani, per realizzare la nuova capitale dell’Impero Russo.
Ciò nonostante alcuni luoghi della città sono splendidi:
- l’Hermitage, uno dei musei più importanti al mondo (la sua presenza giustifica di per sé una visita della città);
- la Chiesa del Salvatore o del Sangue Versato (realizzata però su modello di San Basilio a Mosca..);
- la Fortezza di Pietro e Paolo, l’edificio più antico della città;
così come molto piacevole è fare un giro in battello lungo i canali della città, ammirare la vista sulla città dall’isola Vasilyesky o fare un’escursione in barca a Peterhof, la residenza di campagna degli zar a 30 km da San P.
Spezzo una lancia a favore sottolineando invece un aspetto molto positivo: per via della latitudine molto a nord, tra giugno e luglio le notti sono molto lunghe e praticamente c’è luce fino alle 23 di sera. Poter passeggiare con il chiaro anche la sera è molto piacevole (anche se così finirete per passeggiare talmente tanto che andrete a letto distrutti..) e molti sono i negozi e i supermercati aperti fino a tardi (alcuni anche 24h su 24).
Quindi, ricapitolando i miei 4 gg a San P: depressione iniziale, estasi visitando l’Hermitage, rivalutazione finale quando sono spuntati i raggi di sole (questa San Pietroburgo in fondo non è così male). Ma i bilanci e le impressioni finali hanno presto dovuto cedere il passo a una scalpitante trepidazione: next destination Moscow!
Perché Mosca mi ha fatto impazzire
Mosca era nel mio Olimpo degli Dei già da un bel po’ (forse da sempre) con quell’aura di soggezione e fascino, spessore storico e sapore ex-sovietico. Così quando sono arrivata in Piazza Rossa la mattina presto, appena scesa dal treno, con la piazza ancora vuota di gente e il sole basso, l’ho fatto con il cuore in gola. Un’emozione grandissima.
A prima vista (e anche a una seconda, una terza e una quarta) Mosca è molto diversa da San Pietroburgo. Qui non si respira più “aria europea”. La capitale russa è in sé molto sovietica e decisamente diversa dalle capitale europee a cui siamo abituati (a cui invece San P. si rifà).
Mosca ha sì lunghi vialoni di stampo comunista, ma ha una storia che risale al XII secolo quando nacque come insediamento di una tribù finnica (i Merja). Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, dall’avvento degli zar (termine adottato per la prima volta da Ivan Il Terribile nel 1561) alla Rivoluzione d’Ottobre e al regime comunista dell’URSS. Mosca ha molte storie da raccontare.
Va comunque detto che Mosca non è la Russia. Mi è bastato allontanarmi di pochi km fuori dalla capitale per accorgermi della presenza di piccoli villaggi di campagna, piccole case di legno (le isbe) sprofondate nel verde, tra acquitrini e boschi di betulle. Mosca è la città con il più alto numero di miliardari al mondo (e i russi non sono sicuramente tra i più ricchi al mondo); il centro è fatto (anche) di sfavillanti boutique (come quelle che affollano il GUM) e ristoranti carissimi; i SUV percorrono veloci lunghi vialoni a sei corsie.. ma non è questo ciò che mi ha colpito.
Mosca ha un’aura seriosa che quasi mette soggezione. Saranno gli spazi immensi, la sua pesante eredità storica, i palazzi ancora di stampo sovietico… ma è una soggezione affascinante. Per il viaggiatore della Transiberiana Mosca è il punto di partenza di un’avventura agognatissima e straordinaria, un punto di riferimento unico che si può confrontare (eventualmente) solo con Pechino, la meta finale. Un punto di partenza che non può non emozionare a prescindere, già prima di partire, già prima di metterci piede.
Mosca parla di storia, ma anche di teatro e di letteratura. In ogni angolo e in ogni quartiere. Non c’è solo la Piazza Rossa e il Cremlino, i palazzi governativi e le cattedrali. La città è un dedalo di quartieri da scoprire, come Tverskoy, Pressnya e Khamovniki. Ci sono piccole grandi chiese dorate, musei interessanti, caffè letterari in palazzi d’epoca, sale da tè e aree verdi, laghi e stagni cittadini. E già prendere la metropolitana – alcune stazioni sono meravigliose – è un viaggio. Mosca è austera e struggente.
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Beh, il contrasto Mosca/San Pietroburgo ha origini antiche e ha segnato profondamente tutta la cultura e la letteratura russa del XIX – XX secolo. Da un lato la storica capitale della Russia, antica e “orientale”, dall’altro la città nuova, moderna ed europea. Oggi ovviamente le cose sono cambiate. Per i russi ormai si tratta di una discussione priva di significato, mentre per noi occidentali ancora no, ed è un male perché denota scarsa conoscenza di quello splendido Paese che è la Russia, che ha molto altro da offrire: Anello d’Oro, lago Bajkal, la Transiberiana che racconti tu.
Comunque, per quella che è stata la mia esperienza, Mosca tutta la vita.
Ciao Marco! Vero, il rapporto San P.-Mosca è un elemento chiave nella storia russa, ma coma dici tu è importante sottolineare che in Russia non esistono sono loro due (anche se sono 2 “signore” importanti”). Mi fa piacere trovare qualcuno che la pensa come me, perché il 99% della gente mi zittisce subito osannando San P. (de gustibus eh).
Anche io faccio parte del partito di minoranza che preferisce Mosca, una delle città più affascinanti che abbia mai visitato.
Ciao Roberto!
Vero che Mosca ha un fascino tutto particolare?
Io sono stato solo a Mosca e me ne sono innamorato. Enorme, dura e gentile allo stesso tempo. Ho soggiornato un mese l’anno scorso e sto decidendo se ritornarci. Io oramai vivo da anni in una città turistica in Spagna, e Mosca, seppur meta di turisti, non mi ha dato l’impressione di essere assorbiti da “rompiscatole in cerca di foto”. Mi son sentito libero e accolto. Tanta cultura, e questo mi ha fatto impazzire, poche ipocrisie (da parte del popolo, non dei ricchi), umiltà. Uniche pecche a mio avviso sono il traffico assurdo, la “mafia”, politica e non che si vede vicino alla Piazza Rossa e gli sclerotici in metro che sembrano stiano facendo la maratona. Per il resto al top dei posti che ho visitato e sto pensando se andarci anche quest’anno; purtroppo molte mete europee si assomigliano un poco tutte, salvo rari casi, mentre Mosca mi ha dato l’impressione di essere un “libro” completamente diverso nella libreria del mondo.
Che bellissima descrizione Alberto, hai colto davvero nel segno la vera essenza di Mosca (anche io l’ho percepita così). Mosca mi è sembrata davvero vera, autentica, genuina e traboccante di storia.. Una città splendida (eppure la stragrande maggioranza delle persone continuano ad asserire che San Pietroburgo è molto meglio, mah..)
Grazie per questo articolo molto interessante anche se lo trovo troppo severo.
Io personalmente ho visitato solo San Pietroburgo per via di un viaggio d’istruzione scolastico. La meta iniziale doveva essere proprio Mosca ma a causa di alcune complicazioni nell’organizzazione abbiamo cambiato.
Da San Pietroburgo sono rimasto affascinato. Sarà stato il fatto che partivo carico di pregiudizi verso la Russia ma mi sono trovato catapultato in un mondo che non conoscevo e non mi aspettavo e che inveceimi ha profondamente sorpreso. Era fine ottobre e faceva parecchio freddo. Forse per il fatto che vivo in Germania e sarò abituato a queste temperature non mi ha infastidito più di tanto.. Mi ha colpito l’enormità del tutto: una città immensa, strade e viali sconfinati, la piazza dell’Hemitage maestosa e stupenda. Una città regale e mozzafiato.
Anche la gente è stata estremamente accogliente e amichevole. La Russia è stata una scoperta.
Non conosco Mosca e avrei grande piacere di visitarla. Ad ogni modo non posso che consigliare un giro a San Pietroburgo; non ne rimarrete delusi!
Ciao Davide e benvenuto nel blog 🙂
Forse sarò stata troppo schietta, ma davvero a me San Pietroburgo non mi ha entusiasmato. L’immensità del tutto è ancora più percepibile a Mosca 😉
ciao a tutti mi auto invito nel dibattito … io non ho visto nessuna delle due ajajah .. e stò valutando se e/o quale o tutte e due ..
Sono un viaggiatore da battaglia e prima di muovermi cerco di fiutare l’odore che fanno posti e cose … poi tutti i miei algoritmi danno i loro risultati …
Insomma pur non avendole visitate mi ritrovo nei punti di vista di Claudia …. S.P. per uno dell’europa occidentale non può essere una grande rivelazione ….viaggia sulla falsa riga dei nostri modelli … concordo in tutto è un peacwork (non sò come si scrive) dell’europa pomposa delle grandi potenze europee di ‘700/’800 ..per noi è un già visto e rivisto …ma questo non per forza è negativo .. può essere interessante per tanti aspetti…
… certo è che come nel mio caso se uno cerca di uscire un pò dai propri schemi culturali e conoscere altro, di certo Mosca mi sembra più rappresentativa…
Quindi ??
boh andrei in tutte e due jajajah .. a S.P. quasi solo per l’Hermtage e nello specifico per la collezione degli ori degli Sciti (i popoli delle steppe di 2500 anni fà) e per l’archeologia dei popoli Altaici .
…eeeh sì qui che c’è viaggiare ..meraviglieee uniche introvabili nel resto d’europa e mondo ..solo qualche assaggio c’è in Ucraina, Ungheria e Kazakistan…
.. .E.e poi ??
.. e poi andrei via subito a Mosca per attraversare quella che è per me una faccia veramente poco conosciuta della nostra europa tutta ….che per me arriva almeno fino agli Urali.. quindi quella Russia lì per me è Europa.
Però …
Però …che due scatole stà storia del visto …
ciao a tutti tomi
Ciao Tomi e grazie per essere intervenuto nel dibattito! Il dibattito sul fatto che sia migliore San Pietroburgo o Mosca è davvero un grande classico tra i viaggiatori… ma una risposta univoca proprio non c’è, va a gusti, a sensazioni, aspettative… del resto se a tutti piacessero gli stessi posti sai che noia 😉 (comunque per me Mosca batte San P. ampiamente!)