Finora ho sempre fatto un grosso sbaglio: visitare la Grecia a più riprese (perché è impossibile non amarla) ma concentrandomi sempre ed esclusivamente sulle sue (splendide) isole. Qualcosa dentro di me ha cominciato però a dirmi da tempo che non era accettabile che non mi fossi mai dedicata alla Grecia continentale.
Era arrivato il momento di rimediare. È arrivato il momento di iniziare a esplorare anche la terraferma greca, iniziando dalla sua capitale, Atene (scoprendo che è splendida).
Atene e la storia greca, il suo immenso bagaglio culturale che tanto ha contribuito a renderci quello che noi, mondo occidentale, siamo oggi, fanno parte di noi da sempre. Anche se non ci siamo mai stati, Atene, l’Acropoli e gli altri siti archeologici è un po’ come conoscerli già. Così quando ci arrivi per la prima volta si scatena una sorta di déjà-vu unito a una forte emozione: è impensabile di restare impassibili scorgendo per la prima volta il Partenone.
Quanto meno questo è quello che è successo a me. Uscita dalla stazione della metropolitana di Monastiraki, ritrovandomi in quella piazza viva e coloratissima che è la Plateia Monastirakiou, in pieno centro, mi è bastato fare qualche passo verso est, andando a intuito, per emozionarmi: nel via vai della gente e dei venditori, mi sono trovata impalata nel mezzo della piazza esclamando “Eccolo finalmente: il Partenone”.
Il Partenone si trova arroccato su una collina – sull’Acropoli, la parte più alta della città – che svetta a strapiombo sul centro cittadino. Baciato dalla luce del tardo pomeriggio, in una splendida giornata di metà ottobre, nel suo color ocra che spiccava terribilmente sul cielo azzurrissimo, mi ha colpita dritta al cuore.
La mia visita in città non poteva non cominciare così e non poteva non cominciare da qui. Le mie prime ore in città le ho passate girando a zonzo alle pendici del Partenone, lasciandomi guidare dal mio sesto senso per andare a cercare le prime vedute della città.
Leggendo la guida e ammirando la città dall’alto, una cosa mi è subito parsa chiara: Atene non è solo il Partenone. Le cose da fare e vedere in città ci sono eccome. Ecco qualche mio spunto e suggerimento.
Cosa vedere in città
L’Acropoli e il Partenone
Ovviamente il motivo principale di una visita ad Atene è l’Acropoli, la parte più alta della città arroccata in cima a un’altura, dove si trova il Partenone, simbolo dell’Antica Grecia. Questo è tra i siti archeologici più importanti di tutto il mondo. Oltre al mitico Partenone, costruito nel V secolo in onore della dea Atena, si trovano anche l’Odeon di Erode Attico, il Teatro di Dioniso, il Santuario di Asclepio, il Portico delle Cariatidi, il Tempio di Atena Nike.
L’ingresso al sito si trova nella zona sud-ovest (fermata della metro Akropoli o Monastiraki). Il biglietto di accesso all’Acropoli costa 20 €; chi vuole può acquistare il biglietto cumulativo di 30€ per avere accesso anche ad altri siti archeologici (come l’Antica Agorà, l’Agorà Romana, la Biblioteca di Adriano, il Tempio di Zeus Olimpio).
La visita dell’Acropoli non è però completa senza una visita anche al Museo dell’Acropoli (ingresso 5€), che si trova alle pendici meridionali della collina, e che espone importanti pezzi archeologici rinvenuti nel sito (tra cui le famose Cariatidi), ma soprattutto le metope e il fregio del Partenone.
Altri siti archeologici
A poca distanza dal Partenone, nel cuore di Monastiraki, in pieno centro, si trova l’Antica Agorà, il fulcro delle attività commerciali, politiche e amministrative dell’Antica Atene.
Distrutta e ricostruita a più riprese, gli archeologici hanno portato alla luce resti risalenti all’epoca classica così come al Neolitico. Da non perdere il Tempio di Efesto, la Stoà di Attalo e il Museo dell’Agorà (l’ingresso a tutta l’Antica Agorà è gratuito con il biglietto cumulativo dell’Acropoli).
A pochi passi dalla stazione della metro di Monastiraki si trova l‘Agorà Romana, il centro della città durante l’epoca di dominazione romana, e i resti della Biblioteca di Adriano. Nell’agorà si trova la ben conservata Porta di Atena Archegetis, la Torre dei Venti (che fungeva da meridiano, bussola e orologio ad acqua), i propilei e i resti di una latrina pubblica (l’ingresso al sito è gratuito con il biglietto cumulativo dell’Acropoli).
Basta percorrere le vie Adrianou e Vyronos verso sud per raggiungere un altro sito archeologico emblematico: il Tempio di Zeus Olimpio (anche chiamato Olympieion), il tempio più grande della Grecia durante il periodo classico. Anche qui l’ingresso è gratuito con il biglietto cumulativo dell’Acropoli. Da lì bastano pochi minuti a piedi per raggiungere lo Stadio Panatenaico: costruito nel IV secolo, era sede delle gare di atletica (ingresso 5€).
Se volete un sito archeologico fuori dal genere, allora dovete segnarvi anche il Ceramico, cimitero della città dal 3.000 a.C. al VI secolo, in precedenza abitato dai vasai. Oggi è un sito quieto e tranquillo che vale la pena visitare soprattutto per il suo museo archeologico che conserva sculture originali provenienti dal cimitero.
Gli amanti della filosofia non possono perdersi un luogo molto suggestivo e carico di significato: il Liceo di Aristotele (ingresso 4€, fermata della metro Evangelismos). Scavi recenti hanno portato alla luce il luogo dove Aristotele fondò il suo gymnasium nel 335 a.C. e dove insegnava retorica e filosofia (poco più avanti si trova anche il Museo Bizantino e Cristiano).
La vista dalle colline
Visitando Atene è possibile godere di viste spettacolari in diverse parti della città. Tra colline, sentieri tra le rovine e viste che spaziano fino al mare, è bene arrivare ad Atene con un bel paio di scarpe comode e concedersi qualche scarpinata. La soddisfazione è garantita.
Si può godere di una vista bellissima sulla città facendo pochi passi dall’Acropoli per salire sulla Collina dell’Areopago, un affioramento roccioso molto amato dai turisti (e dai locali). Qui si riuniva l’assemblea degli anziani e tenne i suoi discorsi l’Apostolo San Paolo. La collina deve il suo nome al dio Ares, che, secondo la leggenda, venne qui processato dal consiglio degli dei per aver ucciso il figlio di Poseidone, dio del mare.
Si gode di una vista splendida sull’Acropoli, ma anche su tutta la città e oltre (la vista spazia fino al Pireo) dalla Collina di Filopappo (o Collina delle Muse), dove secondo la leggenda si svolsero le battaglie tra Teseo e le Amazzoni. L’ideale è arrivarci da via Apostolu Pavlou (la via pedonale a sud dell’Acropoli). In cima alla collina svetta il Monumento a Filopappo (console romano), ben visibile dall’Acropoli. Tra i sentieri e gli arbusti ci sono diversi resti archeologici, come le nicchie che si dice furono la Prigione di Socrate, il Santuario delle Muse, e la Chiesa di Agios Dimitrios risalente al 1500.
Dalla cima della collina è possibile scendere verso il centro città percorrendo anche la Collina della Pnice (dove si riuniva l’assemblea cittadina) e la Collina delle Ninfe (dove si trova l’osservatorio della città). Queste sono zone poco frequentate dai turisti, che regalano viste incredibili sull’Acropoli, dove passeggiare beatamente per poi ridiscendere in Apostolou Pavlou, zona ricca di bar e ristoranti (il posto ideale dove fermarsi per un aperitivo o una cena con meravigliosa vista sull’Acropoli illuminata).
La vista più appagante su Atene è però quella che si gode dalla Collina del Licabetto, il punto più alto della città. Intorno al Monte Licabetto ruotano varie leggende. Qualcuno dice che un tempo fosse un luogo dove si rifugiavano i lupi (da qui il suo nome); secondo altri miti fu creato da Atena, quando lasciò cadere una montagna che stava trasportando una volta accortasi che la cesta che conteneva Erittonio era stata aperta.
Raggiungere la collina è possibile inerpicandosi lungo le ripide stradine del quartiere di Kolonaki – zona elegante e alla moda – da cui parte anche una funicolare (che però io non ho trovato).
In alternativa è possibile raggiungere la cima a piedi (in circa 20-30 minuti). Il panorama dalla cima è davvero notevole (qui troverete anche un bar, un elegante ristorante e una piccola chiesa).
Passeggiare con gusto
Molte sono le zone di Atene chiuse al traffico dove è piacevolissimo passeggiare. L’Acropoli è praticamente circondata da un unico percorso pedonale lungo circa 3 km che si snoda tra via Dyionisiou Areopagitou (a sud dell’Acropoli) e Apostolou Pavlou fino al quartiere di Thissio: questa zona è splendida perché consente di passeggiare in tutta tranquillità, offre viste impareggiabili sull’Acropoli ed è ricca di bar e ristoranti all’aperto frequentati anche dagli ateniesi.
Anche il quartiere di Plaka è pressoché interamente pedonale. Superati i negozi che vendono souvenir-paccottiglia, basta salire nella parte più alta (alle pendici dell’Acropoli) per trovarsi a passeggiare in zone tranquille con vista panoramica e locali squisiti dove fermarsi per un ouzo o qualche meze (a me è piaciuto moltissimo il Caffè Melina). Questa è una zona molto pittoresca e romantica, dove andare a caccia di scorci, che gli amanti dei graffiti non potranno non amare.
Info pratiche
Come arrivare
L’aeroporto di Atene, l’Eleftherios Venizelos, si trova a circa 30 km dalla città ed è collegato al centro da una comoda linea della metropolitana (durata circa 45 minuti). Il biglietto (sola andata) costa 10€.
Vi consiglio di acquistare il comodo abbonamento per i mezzi pubblici della durata di 3 giorni che comprende anche l’andata e il ritorno per l’aeroporto e costa circa 20€ (basta obliterarlo una volta, lo si compra alla stazione della metro in aeroporto).
Come spostarsi
Spostarsi tra le principali attrazioni è fattibile comodamente anche a piedi (le distanze non sono mai eccessive). Per le destinazioni più distanti è comoda la metro (soprattutto se il vostro alloggio è fuori dal centro della città o se volete raggiungere il Pireo).
Dove alloggiare
Io ho scelto un b&b in zona Viktoria, zona abbastanza centrale ed economica a circa 10 minuti di metro dalla stazione di Monastiraki, il cuore della città. Se volete un alloggio super centrale dovete optare per un hotel in zona Monastiraki e Plaka (che sono però anche le zone più turistiche).
Dove mangiare
Ad Atene c’è davvero l’imbarazzo della scelta in quanto a ristoranti, soprattutto nella zona più centrale. Io mi sono trovata molto bene da Strofi (con terrazza e vista panoramica sul Partenone), da Thanasis (semplice ed economico, si mangia dei souvlaki fantastici), e da Kouti, a Thissio, perfetto anche per un aperitivo (con musica lounge e vista).
Quanto stare
Per vedere Atene con calma, dedicandosi magari anche a qualche museo in più rispetto a me (mea culpa, non sono stata al Museo Nazionale!, consiglio almeno 3 giorni interi. Consiglio la visita a chi è di passaggio per le isole (dalla città si può raggiungere facilmente il porto, il Pireo, in metro, e da lì prendere i traghetti), ma anche andarci per dedicarsi esclusivamente alla visita della città: Atene è splendida.
Altri articoli sulla Grecia che ti potrebbero tornare utili: