Il bello del viaggiare sta anche nell’effetto sorpresa, trovare luoghi tanto diversi da quelli a cui siamo abituati da spiazzarci totalmente e farci restare senza parole. Ciò può valere in positivo, ma anche in negativo: alcuni luoghi sono capaci di stregarci o terrorizzarci.
Altri ancora possono avere un effetto ancora diverso: a volte, viaggiando, può capitare di trovare posti bizzarri, ma tanto bizzarri da colpirci nel profondo. Luoghi su cui si può anche fare l’esercizio di astenersi dal giudizio (una delle grandi lezioni del viaggiare: imparare a essere imparziali). Luoghi di questo tipo nel Sud-est asiatico non mancano. Anzi.
Nel mio girovagare in Asia mi è capitato di imbattermi in posti insoliti e bizzarri più di una volta. Spesso mi riaffiorano alla mente (con l’effetto immediato di farmi venire voglia di ripartire all’istante per andare a cercarne di nuovi). Questa volta ho deciso di dedicare loro un post, per celebrare la bizzarria e la diversità. Perché forse tra i vari motivi per cui amo tanto l’Asia c’è anche questa componente a volte bizzarra dei suoi abitanti e della sua cultura.
Quindi partiamo con la carrellata.
1- Monte Popa (Myanmar)
Il Monte Popa si trova nel centro-nord del Myanmar e definirlo insolito è un eufemismo. Più che di un monte si tratta di un’antica formazione vulcanica a forma di torre che se ne sta appollaiata in mezzo alla pianura, strambo già a partire dalla forma. Qui secondo la leggenda risiedono 37 nat, gli spiriti della tradizione buddhista locale, e quindi è considerato una sorte di Olimpo birmano. I fedeli arrivano a frotte da tutto il paese (di turisti un po’ meno ma arrivano anche loro).
In cima al monte si trova un tempio molto venerato (e molto kitsch), costruito su più livelli: per raggiungerlo bisogna affrontare una scarpinata di 777 gradini rigorosamente senza scarpe, cercando di farsi strada tra le scimmie e i venditori di souvenir. Si arriva in cima con le gambe a pezzi, ma si viene ampiamente ripagati dalla vista panoramica e dalla visita a uno dei templi più bizzarri di tutto il Myanmar.
Il Monte Popa si trova in teoria a un paio di ore da Bagan. Per me arrivarci è stato un po’ complicato (se anche voi amate spostarvi con i mezzi locali leggete qui), ma è a pieno titolo tra i ricordi più belli del mio viaggio di 2 settimane in Birmania).
2 – Dalat (Vietnam)
Dalat (o Da Lat) è una città poco conosciuta dai turisti, ma molto amata dai vietnamiti in viaggio di nozze (già da lì dovevo intuire qualche cosa..). Nel mio lento viaggio dal nord al sud del Vietnam ho voluto prendermi un paio di giorni per andare a curiosare. Dalat in effetti è particolare, molto particolare.
La città si trova a una certa altitudine, su un altipiano verdissimo ricco di piantagioni di frutta e verdura. La città fu fondata dai francesi a inizi del ‘900 che la usarono come luogo di villeggiatura dove ritirarsi approfittando del clima più fresco. La città è famosa per una curiosa torre che ricorda la Torre Eiffel, per il lago di Ho Xuan Huong circondato da parchi e un parco botanico che piace tanto alle coppie in luna di miele.
Il consiglio è di andare in esplorazione dei circondari, noleggiando una moto o affidandosi ai mitici Easy Riders, un gruppo di motociclisti locali che si offrono di fare da guida ai turisti portandoli a scoprire le Highlands Centrali.
3 – Buddha Park, Vientiane (Laos)
Se c’è un posto che i viaggiatori di passaggio da Vientiane non si perdono per nulla al mondo è il Buddha Park, vero nome Xieng Khuan, un bizzarro parco di sculture una ventina di chilometri fuori dalla capitale laotiana. Chi ci arriva si aspetta di trovarsi di fronte un tempio, un sito archeologico o quanto meno un sito sacro e invece…
Il Buddha Park comprende una quarantina di bizzarre sculture in cemento armato che raffigurano il Buddha, vari dei, demoni e personaggi pseudo-religiosi realizzate nel 1958 dal bizzarro estro di Luang Pu (il “Venerabile Nonno“), un religioso indo-buddhista che voleva unire le due religioni attraverso l’arte.
Tra le attrazioni più notevoli ci sono un grande Buddha reclinato lungo 40 m e una testa-zucca costruita su tre piani che sembrerebbe rappresentare paradiso, purgatorio e inferno (e dal livello più alto si può uscire su una sorta di terrazza da cui vedere tutto il parco dall’alto). Il parco è facilmente raggiungibile in bus dalla stazione di Talad Sao a Vientiane (o in tuk-tuk che però vi costerà molto di più).
4 – Black House, Chiang Rai (Thailandia)
Le grandi due attrazioni di Chiang Rai, nel nord della Thailandia, sono due luoghi entrambi insoliti e curiosi: uno è il famoso e scintillante Wat Rong Khun, alias White Temple, incredibile da fuori e da dentro (troverete raffigurazioni di Hello Kitty, Nemo di Matrix, Darth Vader di Guerre Stellari, l’Uomo Ragno, Michael Jackson..) e l’altro è la meno nota Black House, che in quanto a stranezze non è da meno.
L’eccentrico artista thailandese Thawan Duchanee ha realizzato e vissuto fino alla sua morte (avvenuta nel 2014) nel Baan Dam, oggi trasformato in parco-museo visitabile a tutti. Nel parco la bizzarria la fa da padrona: preparatevi a una parata di strane costruzioni (rigorosamente in nero) in stile tradizionale thai ma anche balinese, esposizione di curiose sculture in legno, pellicce, corni e scheletri di animali. Tutto intorno un bel giardino e un stagno, in cui nuotano – ça va sans dire – due cigni…neri.
5 – Naypyidaw (Myanmar)
Qual è la capitale della Birmania? Pensate sia Yangon? Sbagliato! Yangon è stata la capitale del paese fino al 2005, quando il regime militare ha avuto la brillante idea (non si conoscono esattamente i veri motivi) di trasferire gli uffici amministrativi e di governo in una nuova città creata apposta per l’occasione.
La nuova capitale è oggi Naypyidaw, 320 km a nord di Yangon. Costruita dal nulla e in tempi rapidi, in mezzo alla pianura, la città ha diverse particolarità alquanto bizzarre (non da ultima il nome impronunciabile). Naypyidaw è stata costruita stabilendo 8 diverse aree destinate a scopi diversi: c’è la zona degli hotel, la zona commerciale, la zona residenziale, la zona dei ministeri, la zona dell’intrattenimento (dove c’è uno zoo, un lago e un parco), la zona degli uffici governativi, la zona militare (ovviamente off limits) e la pagoda Uppatasanti.
Esagerati vialoni a sei corsie (spesso e volentieri vuoti) tappezzano la città, che appare uscita dal peggiore dei film di fantascienza. Come faccio a saperlo? Avendo disgraziatamente fallito il tentativo di trovare posto sui bus da Bagan a Yangon, e con un volo aereo imminente, ho dovuto rassegnarmi e prendere l’unico posto disponibile: un posto su un bus diretto a Naypyidaw (chi???). Sicuramente è la città più brutta e insignificante che io abbia mia visto (a tal punto che non ho scattato neanche una misera foto).
6 – Lopburi, la città delle scimmie (Thailandia)
Il mondo si divide in due: c’è chi – come me – ama le scimmie e chi le detesta. Così durante il mio viaggio nel nord della Thailandia non potevo di certo perdermi Lopburi, la mitica città delle scimmie.
A Lopburi, antica città imperiale del Regno di Siam, le scimmie sono parte integrante della vita cittadina e della sua popolazione (si dice ce ne siano più di 2.000). Queste nostre simpatiche parenti non solo sono accettate, ma anche ben volute, tanto che ogni anno, a fine novembre, la città riserva loro un trattamento speciale: il Monkey Festival, una festa di più giorni in cui vengono allestiti banchetti e buffet carichi di cibo con cui le scimmie si possono saziare a volontà.
Io alla fine ho fatto male i calcoli e ci sono arrivata nel weekend sbagliato (mannaggia a me), però ho potuto comunque soddisfare la mia voglia di stare a contatto con le scimmie – ce ne sono davvero ovunque! – oltre al fatto di aver scoperto una città molto piacevole (raggiungibile comodamente in treno da Bangkok).
E voi in quali bizzarre località vi siete imbattuti nei vostri viaggi in Asia?