C’è a chi viene facile capire da che parte andare, anche in posti sconosciuti a 10.000 km da casa, e chi ha difficoltà a districarsi tra le vie della propria città. Orientarsi in effetti è una capacità che può risultare molto utile, se non addirittura essenziale, a ogni viaggiatore, ma non tutti ne sono dotati.
Da che cosa deriva la capacità di sapersi orientare? Come fare per sviluppare il senso dell’orientamento? E, soprattutto, esistono dei trucchi che ci possono venire in aiuto per orientarci in viaggio?
L’orientamento non è altro che è l’arte di sapersi orientare e stabilire la giusta direzione o posizione. Letteralmente significa volgersi verso l’Oriente (la cosa mi piace molto). Esso non ha tanto a che fare con la capacità di saper maneggiare bussole e cartine, quanto con la capacità di determinare spontaneamente il luogo in cui ci si trova e di conseguenza di prendere la direzione esatta per raggiungere il luogo voluto.
Il senso dell’orientamento è una capacità che ha a che fare con l’istinto oltre che uno strumento che aiuta a sviluppare una buona fiducia in se stessi e nelle proprie sensazioni: basta sapersi ascoltare.
Secondo una ricerca dell’Institute of Behavioural Neuroscience di Londra, quella dell’orientamento sarebbe una capacità innata propria del nostro patrimonio genetico che migliora con l’età e con l’esperienza. Inoltre non ha nulla a che vedere con il sesso di appartenenza (sfatiamo quindi il luogo comune secondo cui sarebbe una prerogativa solo maschile).
Ma chi non ha senso dell’orientamento cosa può fare per destreggiarsi in posti che non conosce?
Orientarsi senza strumenti: individuare i punti cardinali
Per ritrovare i propri punti di riferimento e sapersi orientare è importante prima di tutto saper individuare i punti cardinali. Come farlo senza strumenti? Prima di tutto dobbiamo prestare attenzione alla posizione del Sole: esso può essere di grande aiuto per farci capire in che direzione stiamo andando.
Ogni mattino il Sole sorge a Est e la sera cala nel punto diametralmente opposto a dove sorge, cioè a Ovest. Nel suo movimento apparente il Sole in un certo momento della giornata raggiunge il suo punto più alto nel cielo: questo punto è il Sud o Mezzogiorno. Il Nord viene indicato dalla Stelle Polare, l’unica stella a rimanere fissa nella sua posizione durante la notte. Trovandosi sopra il polo indica sempre il nord. Per poterla individuare, essendo poco luminosa, diventa utile conoscere le due costellazione vicine: l’Orsa Maggiore e Cassiopea.
Anche osservando la Luna è possibile individuare il Sud: quando c’è luna piena il Sud corrisponde al punto in cui la linea immaginaria che la taglia perpendicolarmente all’orizzonte tocca la terra. Durante le fasi di luna crescente o calante, il Sud corrisponde al punto sulla terra che incontra la linea immaginaria che unisce i due apici (superiore e inferiore) in direzione dell’orizzonte. Anche la Luna, come il Sole, sorge a est e tramonta a ovest.
Il sole va sempre tenuto d’occhio per confermare la vostra direzione di marcia: se vi state dirigendo a nord-est, dopo pranzo dovete avere l’ombra a destra, se è a sinistra state procedendo nella direzione sbagliata.
E se il sole non c’é? Se il sole non è visibile, perché coperto dalle nuvole, indizi utili possono provenire dall’osservazione della natura: gli alberi hanno foglie e rami più sviluppati verso sud perché ricevono più luce, gli anelli dei tronchi degli alberi avranno una forma più allungata verso il sud; viceversa le zone più umide e con maggiore concentrazione di muschio sono in genere esposte a nord.
Alcune zone del mondo hanno venti dominanti oppure sistemi montuosi che si sviluppano in direzioni precise, a esempio da nord a sud o da ovest a est: è buona norma conoscerli prima di mettersi in viaggio così che possano essere un riferimento utile.
Orientarsi con cartina e bussola
Se abbiamo a disposizione qualche strumento di supporto orientarsi diventa molto più facile, molto più semplice che con i sistemi naturali. Non serve strumentazione complicata: bastano una cartina topografica della zona in cui siamo e al massimo una bussola.
Appena apriamo la nostra carta immediatamente abbiamo una serie d’informazioni riguardanti il territorio: in genere sono indicati i punti cardinali, abbiamo la scala che ci indica la quantità e la qualità dei dettagli e che ci aiuta a calcolare tempi di percorrenza e distanze. La scala ci permette infatti di sapere di quante volte è ridotta l’area che è rappresentata nella mappa e a quanto corrisponde un centimetro sulla carta nella realtà.
La bussola è uno strumento fondamentale soprattutto per chi si avventura in escursioni all’aria aperta. Conoscere l’uso della bussola permette di non perdersi: essa infatti è provvista di un ago calamitato che si allinea lungo le linee di forza del campo magnetico terrestre così indicando la direzione nord-sud.
Orientarsi con gli strumenti digitali
Se la bussola vi sembra uno strumento troppo datato e scomodo da portare con voi, c’è una buona notizia: la maggior parte degli smartphone di nuova generazione hanno una bussola integrata. Se il vostro ne è sprovvisto niente paura: esistono delle App per mobile pensate apposta per questo.
Gli strumenti più efficaci per potersi orientare sono quelli che utilizzano il sistema GPS (Global Positioning System), ovvero dispositivi di posizionamento che sfruttano una rete di satelliti artificiali per fornire le coordinate geografiche. Il sistema è integrato in navigatori per auto, ricevitori GPS e nei moderni smartphone.
Tra gli strumenti più importanti di ogni smartphone moderno c’è ovviamente Google Maps. Esso offre mappe digitali e funziona da navigatore permettendovi di raggiungere qualsiasi luogo inserendo direttamente l’indirizzo o il nome della località. Lo svantaggio è che per utilizzarlo è necessaria la connessione Internet: se vi trovate a viaggiare senza SIM locale e senza connessione a Internet, la buona norma è quella di scaricare la mappa del posto che vi interessa prima di partire così da poter utilizzare la mappa anche in modalità offline, cioè senza connessione.
Ma non solo. Sono tante le applicazioni per smartphone scaricabili che offrono navigatori e mappe digitali anche scaricabili in modalità offline. Basta spulciare bene nell’Apple Store o nel Play Store Android.
Imparare a orientarsi
Avere mappe digitali e strumenti GPS di ultima generazione a disposizione sicuramente aiuta a orientarsi, ma non aiuta a sviluppare il senso di orientamento. Anzi. Se ci affidiamo a un’App o a Google Map sicuramente arriveremo a destinazione (ma a volte non è detto perché spesso fanno le bizze), ma il fatto di affidarci completamente alla strumentazione finisce per renderci schiavi della strumentazione e incapaci di fare altrimenti. Google Maps è sì utile ma ci porta a disimparare totalmente cosa significa cercare di orientarsi o fare del nostro meglio per localizzare la nostra posizione.
L’ideale è cercare di mettere in atto degli stratagemmi per cercare di elevare le proprie capacità di orientamento. Come?
- Cercate di prestare attenzione ai particolari: memorizzate il nome del negozio accanto al vostro hotel o fotografate mentalmente l’insegna del bar all’angolo del vostro ostello (un po’ di memoria fotografica aiuta);
- Segnate la posizione del luogo che vi interessa sulla mappa o sulla vostra guida e appuntatevi le attrazioni più vicine che possono tornare utili per identificare la zona ad es. quando dovete chiedere informazioni;
- Lanciatevi nella sfida e al massimo chiedete informazioni a qualche passante per avere conferma che state andando nella direzione giusta (oltre a essere un buon sistema per entrare in relazione con la gente del posto);
- A fine giornata, dopo essere arrivati in una nuova città, cercate di mettere a fuoco i punti salienti della città: dove si trova il centro storico, dov’è la Cattedrale, dove i musei più importanti, etc.;
- Createvi dei punti di riferimento: può essere l’edicola all’angolo della via principale, la stazione degli autobus, un ristorante che vi ispira, un negozio che ha un nome che vi fa ridere, una casa particolare o un dettaglio che attrae la vostra attenzione (siate curiosi!)
Se proprio avete difficoltà a orientarvi, cercate comunque di non sdrammatizzare e non andare nel panico: in fondo perdersi può essere propedeutico (sbagliando si impara), divertente (vedetelo come un gioco da cui dovete uscire vincitori) e fortificante (perdendovi imparate a tenere a bada l’ansia e mettere alla prova le vostre capacità). Spesso è proprio perdendosi e andando a zonzo in direzioni a caso che si fanno le migliori scoperte e ci si imbatte in luoghi e attrazioni che magari altrimenti perderemmo.
L’importante è avere il coraggio di camminare anche fuori dagli schemi e dagli itinerari prestabiliti!
Mi piace perdermi, faccio molte deviazioni. Spesso decido la destinazione strada facendo, oppure la cambio del tutto. Non si può fare esperienza di troppe cose viaggiando; penso sia meglio concentrarsi su poco, o anche nulla, non fare attenzione ai monumenti. Ai musei, ma solo tenere gli occhi aperti e ascoltare. E non è così facile.
(Peter Handke)