Tra le mie abitudini di viaggio immancabile c’è quella di “preparare il terreno” prima di un viaggio leggendo qualche testo ambientato nella città o nel paese verso cui sto per partire. È una cosa che amo fare prima e durante il viaggio, per catapultarmi già prima della partenza nella destinazione che mi aspetta, per iniziare lentamente a scoprirla e conoscerla quando sono sul posto. Con il mio viaggio a Lisbona è stato particolarmente facile.
Lisbona è una città letteraria che ispira da sempre scrittori e letterati. Sarà la sua luce abbagliante, il fascino dei suoi saliscendi, la sua storia intrisa di saudade: Lisbona si presta benissimo a essere scoperta anche attraverso la letteratura. Partendo ad esempio da questi 4 romanzi.
1 -Fernando Pessoa, “Lisbona. Quello che il turista deve vedere”
“Non ci sono per me fiori che siano pari al cromatismo di Lisbona sotto il sole”: Lisbona è Pessoa e Pessoa è Lisbona, questo è imprescindibile ed è impossibile visitare la capitale portoghese senza imbattersi nel suo nome. Poeta, scrittore e aforista portoghese, Fernando Pessoa è una delle figure cardine di tutta la letteratura portoghese, molto legato a Lisbona.
Pessoa nel 1925 ha scritto una vera e propria guida che suona ancora molto attuale: Lisbona. Quello che il turista deve vedere. Leggerla significa perdersi tra gli angoli della città scoprendo pezzi di storia rimasti immutati nel tempo: il Chiado, il quartiere in cui era nato nel 1888, l’Alfama, il Bairro Alto. Mentre racconta dei tram sferraglianti che si fanno largo tra le strette vie della città vecchia, degli elevador che regalano straordinari punti panoramici sulla città, o dei traghetti che fanno la spola tra le rive del Tago, Pessoa delinea anche i caratteri e gli umori della gente di Lisbona.
Dopo aver letto questo testo è d’obbligo una sosta al Café Brasileira di Rua Garrett, un caffè storico molto amato dall’autore, che frequentava per incontrare altri amici letterari e intavolare dibattiti politici. Il ricordo di Pessoa è stato omaggiato con una statua in bronzo che si trova oggi fuori dal locale.
2 – José Saramago, “Viaggio in Portogallo”
Luoghi, paesaggi, incontri con contadini, piccoli borghi, arte, storia della terra portoghese: c’è tutto questo e anche di più in Viaggio in Portogallo, un corposo testo scritto nel 1981 da José Saramago, altro mostro sacro della letteratura portoghese insignito con il Premio Nobel per la letteratura nel 1998.
Non si tratta di un romanzo, ma nemmeno di una normale guida. Come afferma Saramago nel testo, il lettore “si rassegni a non disporre di questo libro come di una normale guida, o di una mappa da tenere sottomano, o di un catalogo generale. Presti minimo ascolto alla facilità degli itinerari comodi e frequentati e accetti di sbagliare strada e di tornare indietro o, al contrario, perseveri fino a inventare inusuali vie d’uscita verso il mondo. Non potrà fare miglior viaggio”.
Dal corposo Viaggio in Portogallo è stato estratto Lisbona, la sezione del libro in cui l’autore racconta del suo personalissimo faccia a faccia con la città di Lisbona.
3 – Antonio Tabucchi, “Sostiene Pereira”
Antonio Tabucchi, italiano di Pisa e professore di letteratura portoghese a Genova, oltre che acclamato come il migliore conoscitore, critico e traduttore delle opere di Fernando Pessoa (i suoi testi e saggi sono stati tradotti in più di 18 lingue) lega il suo nome a un’opera splendida: Sostiene Pereira.
In questo romanzo, ambientato nella Lisbona dell’estate del 1934, Tabucchi racconta le difficoltà del giornalista Pereira durante i tormentati anni della dittatura regalando spaccati molto vivi della vita in città in cui aleggia un senso di tristezza nostalgica, dalle descrizioni molto vivide di faticosi saliscendi lungo le ripide vie del centro storico all’appuntamento pressoché quotidiano con il Cafè Orquidea dove Pereira consuma il suo solito pasto (omelette alle erbe aromatiche e limonata).
Il romanzo ha visto una splendida trasposizione nel film Sostiene Pereira, film del 1995 diretto da Roberto Faenza, con protagonista uno straordinario Marcello Mastroianni.
4 – Pascal Marcier, “Treno di notte per Lisbona”
Treno di notte per Lisbona è un romanzo scritto dal filosofo svizzero Peter Bieri con lo pseudonimo di Pascal Mercier. Racconta come Raimond Gregorius, un insegnante svizzero di Berna, per caso e all’improvviso un giorno si trova su un treno diretto a Lisbona dopo aver incontrato (e salvato dal suicidio) una donna portoghese.
Il viaggio si trasforma in un percorso di analisi interiore che cambierà totalmente la vita del protagonista, con, sullo sfondo, la dittatura di Salazar in pieno corso. Da questo romanzo è stato tratto un film (“Night Train to Lisbon“), uscito nel 2013, diretto da Bille August e con protagonista un bravissimo Jeremy Irons.