Su un viaggio in Portogallo ho sempre fantasticato. Da sempre. In testa non ho mai avuto un itinerario preciso, né idee chiare su come organizzarmi o spostarmi. Un’unica cosa però mi è sempre stata chiara (con me le ispirazioni vengono così, senza un motivo apparente): il mio viaggio in Portogallo sarebbe cominciato dalla città di Porto.
Detto… fatto. Quando a marzo ho messo piede per la prima volta in terra portoghese chi mi accolto per prima è stata Porto (oppure Oporto) ed è stata una piacevole sorpresa.
La chiamano Porto ma anche Oporto, è la terza città del Portogallo, “la grande capitale del nord”. Industriosa, attiva, colorata nonostante le nuvole di pioggia che spesso la offuscano, Porto è stata per me una rivelazione: non troppo grande e facile da girare a piedi (proprio come piace a me), senza troppi grilli per la testa, tranquilla (ma non troppo), pacata e rilassante.
Porto: cosa vedere e fare
Il centro storico di Porto è relativamente piccolo e visitabile comodamente a piedi tenendo conto però dei vari saliscendi che caratterizzano la città (preparatevi ad avere il fiatone): tutte le principali attrazioni (che non sono comunque moltissime) si trovano concentrate nella stessa area, comprese all’incirca tra il Cais de Ribeira, il bel lungofiume punteggiato di bar e ristoranti, e la Praça da Liberdade.
La mia visita della città è cominciata proprio da Praça da Liberdade, dove ha sede il comune, e dove ho avuto il mio primo assaggio di azulejos portoghesi: poco distante dalla piazza spicca il blu della facciata della Igreja de San Antonio dos Congregados, antipasto della splendida Igreja de Santo Ildefonso, raggiungibile salendo lungo la stessa strada a sinistra. Da lì si può anche salire a destra verso una delle attrazioni principali della città: la Torre dos Clerigos, la torre simbolo della città.
Prima di spostarsi vale la pena fare una capatina alla vicina Estação de São Bento, la stazione ferroviaria centrale e storica della città: l’atrio della stazione, con le sue meravigliose pareti ricoperte di azulejos raffiguranti scene storiche, è sorprendente.
Bastano pochi passi a piedi dalla stazione per arrivare alla maestosa Cattedrale del Sè, che sovrasta la città in tutta la sua imponenza dall’alto di una vera e propria scarpata. Oltre a visitare l’interno della chiesa vale la pena acquistare il biglietto di ingresso al suo bellissimo chiostro e fermarsi per ammirare con calma lo splendido paesaggio che si gode dalla piazza.
Dalla Cattedrale del Sè viene naturale scendere vero il fiume scendendo le scalinate e le discese che conducono fino al Cais de Riberia, il bel lungofiume cittadino, con le sue splendide case colorate, dove è piacevole passeggiare a due passi dal Douro, tra caffè all’aperto dove fermarsi magari per una merenda con un pastel de nata, ristoranti tradizionali (a proposito, se volete gustarvi il meglio della cucina tradizionale portoghese provate da Chez Lapin, proprio a due passi da lì).
Costeggiando il lungofiume verso ovest si raggiunge in pochi minuti il Palacio da Bolsa, il Palazzo della Borsa, e la Igreja de São Francisco. Proprio qui ho fatto un piacevole incontro: quello con il tram storico di Porto, la cui linea passa proprio qui. Nonostante il tram portoghese più famoso è il mitico 28 di Lisbona, il più antico del Portogallo è in realtà quello di Porto, operativo dal 1872. Come dire di no a un giro a bordo?
Una visita di Porto non è completa senza una visita guidata (e relativa gustosa degustazione) a una delle tante cantine che producono il rinomato vino Porto, il vino liquoroso che viene prodotto proprio qui. Le cantine si trovano nella zona di Vila Nova de Gaia, al di là del Ponte Luis I (costruito tra il 1881 e il 1886 da un allievo di Gustavo Eiffel, è già di per sé un’attrazione): qui ci sono i rinomati Sandeman e Taylor’s, marchi storici della produzione di vino Porto, ma anche cantine minori ma non per questo non meno interessanti. Io ho visitato le piccole e deliziose cantine di Porto Augusto’s (visita guidata e degustazione 5€ a testa).
Informazioni pratiche su Porto
- Raggiungere il centro della città dall’aeroporto è pratico e veloce: dall’Aeroporto Francisco Sá Carneiro parte la linea E della metro (linea viola) che arriva fino a Estádio do Dragão, passando per il centro (dall’aeroporto alla fermata di Trindade servono circa 30 minuti);
- Il centro di Porto è piccolo e concentrato: per visitare la giornata bastano un paio di giorni (per me è bastata un pomeriggio e una mattinata per visitare il centro storico, calcolate però di più se volete fare un’escursione lungo il fiume);
- È possibile utilizzare la Porto Card, valida per 1, 2, 3 o 4 giorni, che permette l’ingresso gratuito in diversi musei, sconti e utilizzo illimitato dei mezzi di trasporto. Tuttavia il centro storico è visitabile comodamente a piedi senza usare i mezzi;
- In centro ci sono diversi hotel ostelli e appartamenti per turisti; io mi sono trovata molto bene da LivingPorto Apartments, a due passi dalla fermata della metro di Trindade;
- Porto presenta un clima più freddo e piovoso rispetto al resto del Portogallo: le piogge sono frequenti soprattutto da novembre a marzo;
- Musei, monumenti e attrazioni turistiche in genere sono chiusi il lunedì (come in tutto il Portogallo): meglio saperlo prima per organizzare la propria visita;
- Lungo la Cais da Ribeira, il lungofiume, si trovano stand dove prenotare gite in traghetto sul Douro ed escursioni che si spingono a nord, nella Valle del Douro, un paesaggio culturale patrimonio dell’Unesco, dove vengono coltivate le uve da cui si produce il mitico Porto.
E dopo Porto? Dopo Porto io ho proseguito verso sud con tappa finale Lisbona: qui tutte le info sul mio mini-itinerario.