Viaggiare da soli è una delle massime espressioni di libertà e indipendenza, gioia di vivere e voglia di scoprire il mondo, da una prospettiva unica e straordinaria, incredibilmente arricchente (provare per credere). Ma cosa succede quando si tratta ci viaggiare da soli quando si è in coppia?
Viaggiare soli è una modalità di viaggio comunque non a senso unico: chi viaggia da solo non necessariamente lo fa in modo esclusivo, perché spesso intervalla i viaggi in solitaria con viaggi in coppia o in gruppo (anche perché, ricordiamocelo, i solo traveler non sono degli egoisti o dei misantropi come vengono a volte erroneamente interpretati).
Viaggiare da soli è semplice quando si è single. Le cose si fanno un po’ più complicate quando si è in coppia o si passa dallo status di “libero” a “occupato”: viaggiare da soli quando in coppia allora può essere un problema.
Viaggiare da soli quando si è single
Quando si è single viaggiare da soli è una soluzione vincente e molto facile da realizzare: a decidere meta, periodo, mezzo di trasporto, alloggio e tutto il resto siamo solo noi, quindi non servono compromessi (occhio perché potreste prenderci gusto), ma tuttalpiù solo una buona dose di responsabilità, capacità organizzative e di auto-gestione (se non avete mai viaggiato soli/sole e non sapete da che parte cominciare, potete trovare qualche consiglio qui).
Viaggiare da soli è un’esperienza molto utile al termine di una relazione. Ritrovarsi single dopo un periodo più o meno lungo non è facile e la decisione di viaggiare da soli può essere uno strumento prezioso: il viaggio in solitaria può fare molto per aiutarci a stare meglio: il viaggio è un valido rimedio al dolore.
Viaggiando da soli ci si può rimettere in gioco, reinventarsi, riflettere su se stessi, godendosi dei propri ritmi e delle proprie esigenze, sfruttando la possibilità di stare da soli o in mezzo alla gente come e quando si desidera, in base ai nostri stati d’animo.
Viaggiare da soli insegna, fra le tante cose, anche a (ri)prendere in mano la propria vita. Lanciarsi in un viaggio in solitaria aiuta ad accettarsi e accettare il proprio nuovo status di single (non necessariamente da interpretare in modo negativo!) da cui ripartire per una nuova vita e – perché no – nuovi incontri e nuove relazioni.
[Tweet “L’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso. (Anne Carson)”]
Viaggiare da soli quando si è in coppia
Poi un bel giorno si incontra una persona speciale e così capita che ci si ritrova in coppia. Per i solo travelers incalliti ciò può rappresentare uno scoglio: se da un lato si è felici e innamorati, dall’altro lato però si rende necessario scendere a dei compromessi che possono anche limitare la nostra libertà di viaggiare. Se prima si poteva decidere tutto da soli, ora ci si deve confrontare con un’altra persona.
La situazione più rosea è quella in cui la nostra metà è un altro viaggiatore solitario, che quindi comprende e conosce l’importanza e il valore del viaggiare soli: in questo caso viaggiare da soli quando si è in coppia non è più un problema; i due viaggiatori solitari possono anche smettere per sempre di viaggiare da soli o, probabilmente, possono decidere di viaggiare insieme ma anche concedendosi viaggi solitari (la soluzione migliore).
Le cose si fanno più complicate quando la nostra dolce metà non è un viaggiatore seriale o è un viaggiatore che non segue le filosofia del viaggiare soli. In questo caso le possibilità la questione del viaggiare da soli quando si è in coppia ha due opzioni:
- fare un compromesso tra la nostra folle sete di viaggi e le pretese meno audaci del nostro partner
- fare in modo che cresca in lui/lei la voglia di viaggiare e, perché no, anche la voglia di sperimentare il viaggio in solitaria.
La seconda ipotesi è più ardua, ma non impossibile: chi ci ama dovrebbe capire e rispettare le nostre passioni, concedendoci i nostri spazi, anche di viaggio. Qui ci vuole la capacità, da parte nostra, di far capire cosa rappresenti per noi il viaggiare e la necessità di smontare i soliti luoghi comuni sul viaggiare soli.
Ritrovandosi felicemente in coppia può anche capitare di assistere a un cambiamento di rotta: abbandonare la dimensione del viaggio in solitaria per abbracciare quella del viaggio in compagnia, non perché la si rinneghi, ma perché magari è un’evoluzione della propria esistenza e dei propri bisogni. Alla fase del solo traveler può seguire a fase del couple traveler (e poi forse anche del family traveler).
Insomma, la vita è cambiamento ed evoluzione, e la stessa cosa può succedere con la nostra concezione di viaggio.
[Tweet “Il cambiamento è l’unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta (Bruce Chatwin)”]
Che bel dilemma! Io mi ritengo fortunata e sto alternando viaggi di coppia con altri in solitaria con altri con amiche. Tutte queste diverse tipologie di viaggio presentano dei pro e dei contro, ma in fondo nell’insieme si completano. L’importante è viaggiare!
Esatto Raf, è proprio un bel dilemma! Sei fortunata se riesci a giostrarti tra viaggi in solitaria e in compagnia pur essendo in coppia. Anche se dovrebbe sempre essere così 🙂
Ciao Claudia,questo argomento è stato molto interessante in quanto mi sn fidanzata da 1 anno ma sono una viaggiatrice solitaria 🙂 Io semplicemente gli ho parlato di quali sono le mie necessità e come dici tu se una persona è innamorata lo capisce :)infatti non ci sono problemi al momento! Un abbraccio
Ciao Tatiana! La questione può essere problematica per chi è abituato a viaggiare da solo/a… tu sei stata fortunata! 🙂