Secondo il dizionario Treccani il viaggio è “L’andare da un luogo ad altro luogo, per lo più distante, per diporto o per necessità, con un mezzo di trasporto privato o pubblico”. In realtà darne una definizione è una faccenda complessa, soprattutto viste le infinite sfaccettature che il viaggio ha assunto oggigiorno, con tante modalità diverse per viaggiare in modo alternativo.
Oggi più che mai è possibile declinare il viaggio in tantissime modalità differenti, a seconda dei gusti, delle attitudini e delle necessità. Come se non bastasse, negli ultimi anni ne sono nate di nuove, che cercano di accontentare ogni tipologia di viaggiatore proponendo anche qualcosa di nuovo. Insomma, viaggiare in modo alternativo è non solo possibile, ma anche raccomandato.
Non più solo la comoda vacanza in villaggio, l’avventura zaino in spalla o il viaggio in camper/treno/bici/a piedi (e chi più ne ha più ne metta): chi vuole fare una esperienza di viaggio diversa dal solito ha di fronte una ampia gamma di possibilità tra cui scegliere.
Tra le ultime modalità per viaggiare in modo alternativo ho selezionato queste cinque:
1 – WWOOFing
Il nome non è molto eloquente: cosa si intende con WWOOFing? Il nome rimanda al WWOOF (World-Wide Opportunities on Organic Farms, cioè “opportunità globali nelle fattorie biologiche”), un’organizzazione internazionale nata in Inghilterra nel 1971 che mette in contatto le fattorie biologiche con i viaggiatori che vogliono dare il loro contributo lavorativo in fattoria in cambio di vitto e alloggio.
L’organizzazione di WWOOFing al momento ha delegazioni in 23 paesi diversi (ma ne esistono anche di indipendenti), sparse in tutti i continenti (anche in Italia), tutte all’insegna di uno stile di vita eco-sostenibile, legato alla terra e al rispetto della natura.
Cosa si fa nelle fattorie biologiche? A seconda delle necessità e della tipologia di fattoria, si lavora la terra, si raccolgono ortaggi, si dà da mangiare agli animali, a contatto con persone da tutto il mondo.
2 – Home swapping
Anche chiamato home exchange, l’home swapping non è altro che lo “scambio casa“, un modo per viaggiare in modo alternativo ancora poco diffuso in Italia (ma ci sono anche dei portali in italiano). All’estero c’è invece già da parecchi anni, con portali dedicati dove ci si può iscrivere e scegliere la località e la tipologia di casa dove andare a vivere per brevi periodi cedendo in cambio la propria casa.
Chi l’ha fatto ne è entusiasta e sottolinea che con l’home swapping si ha il grande vantaggio di vivere al 100% da abitante del posto, godendo tutte le comodità di una casa accessoriata e moderna, in un modo molto più autentico rispetto a un normale hotel o B&B.
3 – Digital Detox Retreat
In un mondo in cui siamo costantemente connessi alla rete con gli smartphone che ormai sono diventati naturali estensioni delle nostre braccia, dilaga sempre di più la voglia di staccare la spina dalla tecnologia. Per questo sono nati i digital detox retreat, ovvero luoghi in cui cellulari e connessione internet sono bandite per tutta la durata del soggiorno.
Possono essere spartani campeggi in mezzo ai boschi, eremi trasformati in strutture di charme o resort extra lusso dove dedicarsi a meditazione, yoga e quant’altro per abbassare i propri livelli di stress e dipendenza dalla tecnologia: retreat di questo tipo se ne trovano ormai in tutto il mondo.
4 – Glamping
Una volta era solo camping, ovvero “campeggio”. Oggi si è tramutato in glamping, cioè un camping che è anche “glamorous”, ovvero che strizza l’occhio agli agi e ai comfort. Per viaggiare in modo alternativo ma a stretto contatto con la natura.
La moda del glamping arriva dal nord Europa e dall’America, ma si sta diffondendo velocemente in tutto il mondo. Insomma, vacanze sì in tenda in mezzo alla natura contando su accessori da campeggio ultra-moderni, ma come se ci si trovasse in un comodo hotel.
5 – Couchsurfing
La categoria dei backpacker conosce benissimo questa modalità per viaggiare in modo alternativo, perché permette di risparmiare sull’alloggio soggiornando direttamente presso i locali. Il couchsurfing (che tradotto letteralmente suona come “fare surf sul divano”), altro non è che uno scambio di ospitalità avvalendosi di una rete sociale di surfers che offrono e ricevono un posto per dormire.
La rete dei couchsurfers – nata nel 2004 – ha un sito internazionale dove iscriversi gratuitamente e mandare richieste/offrire alloggio gratuito che conta oggi più di 14 milioni iscritti in tutto il mondo.
Voi quale di queste modalità per viaggiare in modo alternativo avete sperimentato?