Ci sono viaggi che studi a tavolino fin nei minimi dettagli, per cui parti con un bagaglio di aspettative e di scenari già dipinti negli occhi. Poi ci sono i viaggi che invece nascono all’improvviso, dal balenare di un’idea repentina; in quel caso non sai bene a cosa stai andando incontro, ma, spesso, sono quelli che ti regalano le sorprese più grandi.
Per il mio viaggio in Oman è successo proprio così: sono partita senza aspettative e sono rientrata ripagata di un’avventura splendida. Ecco come è stato il mio viaggio e cosa ho visto.
Per il mio viaggio in Oman mi sono ritagliata 12 giorni e sono stata contenta di averlo fatto perché ho avuto tempo a sufficienza per visitare sia il nord e il centro del paese (le zone dove si concentrano la maggior parte dei turisti) ma anche il sud. Il nord e il sud dell’Oman sono profondamente diversi dal punto di vista paesaggistico, climatico e anche culturale, e – come giustamente mi è stato detto – non si può dire di essere stati in Oman senza aver visto anche il sud del paese.
Grazie alla mia amica Eli, che vive e lavora in Oman accompagnando i turisti e gestendo il tour operator Arabian Step (e che è stata la mia compagna di avventure in questo splendido viaggio!), ne è uscito un itinerario interessante e ricco di cose da fare e vedere.
Ma procediamo per ordine: la prima tappa di un viaggio in Oman non può non essere Muscat, la capitale del sultanato, raggiungibile comodamente anche con voli diretti dall’Italia (ad esempio con l’eccellente compagnia OmanAir).
Muscat e dintorni
Prima di tutto una raccomandazione: Muscat, la capitale, non ha un centro vero e proprio, ma è piuttosto un agglomerato di zone e quartieri; per spostarsi è necessario disporre di un mezzo di trasporto proprio (le parti più interessanti da visitare sono distanti anche svariati km l’una dall’altra). Una mezza giornata è comunque sufficiente per visitarla.
Io sono atterrata a Muscat la mattina presto, di sabato; per prima cosa ho deciso di visitare la Grand Mosque, la moschea più importante e imponente della città. Donata alla città dall’amato Sultano Qaboos in occasione del 30° anniversario del suo regno, questa moschea è uno splendido capolavoro di architettura islamica, con al suo interno il secondo tappeto persiano più grande al mondo (ma anche il lampadario non è da meno). Andarci la mattina presto è stata la scelta ideale perché la moschea è aperta ai non musulmani solo dalle 8 alle 11 (il venerdì è chiusa).
Lasciata la Grand Mosque ci siamo spostate nella zona di Mutrah, affacciata sulla bella Corniche che costeggia il mare orlata di case con le caratteristiche finestre graticolate. Qui si trova il Fish Market, animato soprattutto la mattina presto, e a breve distanza il Suq, l’antico mercato della città, con botteghe di tessuti, vestiti e souvenir. La parte secondo me più interessante è il Suq dell’oro, dove pullulano negozietti con l’aria condizionata a palla che mettono in bella mostra vistosi gioielli in oro giallo (decisamente lontani dai gusti occidentali).
Ripresa l’auto ci siamo dirette verso il Sultan’s Palace, il palazzo del sultano (visitabile solo da fuori). In questa zona, molto bella perché racchiusa in una specie di porto naturale, un tempo sorgeva la città vecchia di Muscat. Qui si trova anche il National Museum e due forti, l’Al Jalali Fort (visitabile solo con apposito permesso) e l’Al Mirani Fort (chiuso al pubblico).
Nel pomeriggio siamo uscite da Muscat per andare a visitare lo splendido Forte di Nakhal, a circa un’ora d’auto da Muscat. Interessante al suo interno, vanta anche una posizione davvero notevole: dai suoi bastioni si ha una bella vista sulle piantagioni di palme da datteri; alle sue spalle fanno capolino gli imponenti Monti Hajar.
Nizwa a dintorni
Il giorno successivo abbiamo salutato Muscat per dirigerci verso Nizwa, la terza città più popolosa dell’Oman. Nizwa è famosa per il suo forte del XXVII secolo, c’è inoltre un bel suk dove acquistare tappeti, oggetti in terracotta e fibra naturale. L’ideale è andarci di venerdì, quanto si svolge il mercato del bestiame (io purtroppo l’ho perso). Nizwa è anche il posto migliore dove fare incetta di datteri: i migliori del paese vengono coltivati proprio in questa zona.
Lasciata Nizwa ci siamo rimesse on the road per raggiungere una meraviglia unica: il meraviglioso Castello di Jabrin, che vale la pena visitare per la sua splendida architettura e l’eccellente stato di conservazione (dal magazzino dei datteri ai soffitti dipinti passando per la terrazza esterna, è davvero un luogo suggestivo). In zona si trova un altro forte, il Forte di Bahla, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1987.
Adagiato ai piedi dei Monti Hajar si trova Al Hamra, un vecchio villaggio da esplorare a piedi per ammirare da vicino le sue case in mattoni crudi e per fare una passeggiata nel suo palmeto (un refrigerio durante una giornata calda). Da Al Hamra la tappa è d’obbligo a Mizfat, un piccolo paese abbarbicato sulla montagna, che sembra essersi ritagliato uno spazio fuori dal tempo: vale la pena passeggiare lenti tra le sue stradine (mostrando il dovuto rispetto perché si tratta di un paese molto tradizionalista), visitando le piantagioni e camminando lungo i falaj (il tradizionale sistema di irrigazione omanita) costituito da canali che convogliano l’acqua nel palmeto, facendo una sosta alla Misfah Old House per bere un rinfrescante succo di limone e menta (o ancora meglio fermarsi a dormire in questa piccola guesthouse che è un gioiellino).
Il giorno seguente siamo ripartite da Nizwa in direzione sud verso il Wadi Bani Khalid, che merita assolutamente una deviazione lungo la strada Muscat-Sur. All’interno di questo wadi, il fondovalle prosciugato tipico delle zone desertiche, ospita delle pozze dove è possibile fermarsi a fare il bagno (meglio se con maglietta e pantaloncini) risalendo le acque verso la sorgente. L’ideale è fermarsi per pranzo, visto che c’è anche un bar con ristorante.
Da qui le opzioni erano due: o proseguire verso Sur, con tappa alla riserva di tartarughe di Ras al Jinz, oppure dirigersi verso il deserto delle Sharqiya Sands e dormire lì. Alla fine noi abbiamo scelto la seconda opzione (come dire di no al richiamo del deserto?) e, sgonfiate le gomme, siamo entrate nel deserto. La notte l’abbiamo trascorsa al Safari Desert Camp, un campo tendato essenziale, ma molto suggestivo, dove è possibile scegliere se dormire in tenda o in bungalow.
Sur e dintorni
Uscite (a amalincuore) dal deserto abbiamo ripreso la strada principale e abbiamo raggiunto Sur, una piacevole città sulla costa famosa per i cantieri navali dove si fabbricano i caratteristici dhow, e che offre anche belle spiagge dove fermarsi a oziare. Lasciata Sur abbiamo raggiunto il villaggio di pescatori di Tiwi, siamo andate in esplorazione del Wadi Tiwi e quindi ci siamo lanciate all’avventura facendoci portare lungo le sterrate strade di montagne per Jaylah.
Lungo strade impervie, tornanti strettissimi e pendenze davvero notevoli ci siamo arrampicate fin sopra gli altipiani del Salmah Plateau, dove, in un paesaggio davvero lunare, si trovano piccoli villaggi di montagna e dove si trovano disseminate curiose tombe sotto forma di torri di pietra.
L’indomani, di ritorno verso Muscat, abbiamo fatto uno stop al Sinkhole Park (Hawiyat Najm Park), una profonda dolina calcarea di acqua verde dove è anche possibile fare il bagno (anche se la gente del posto la chiama “Casa del diavolo”…).
Salalah e il sud dell’Oman
Perché siamo rientrate a Muscat? Semplice, per prendere un volo interno con destinazione Salalah, la città principale della regione del Dhofar, a sud del paese (si può volare con OmanAir o con la compagnia low-cost SalamAir).
Avevo letto da qualche parte che arrivata a Salalah avrei avuto l’impressione di ritrovarmi catapultata in un altro paese: e così è stato! Salalah e la regione del Dhofar sono molto diverse dal nord dell’Oman. A sud arriva infatti la coda dei monsoni indiani, che dà luogo – da giugno ad agosto – al kharif, il periodo delle piogge che ricopre di vegetazione le montagne e i dintorni. A Salalah il clima è molto più tropicale, le palme da datteri lasciano il posto alle palme da cocco e alle piantagioni di frutta. Il mare già prende le sfumature tipicamente verdi dell’Oceano Indiano e le spiagge sono lunghe e fatte di sabbia bianca.
La mia conoscenza di Salalah è cominciata da Al Hafa, sul mare, dove si trova il suq che vende soprattutto franchincenso, profumi e spezie. A Salalah si trova inoltre il Museo del Franchincenso, che ricostruisce anche la storia della zona: qui si trovava infatti Zafar, il porto commerciale da cui l’incenso partiva per l’India e da dove arrivavano le spezie dal continente indiano.
Da Salalah il giorno seguente siamo partite in esplorazione della zona a ovest della città: pochi chilometri fuori città si trova la tomba del profeta Giobbe (il sito in sé non è niente di speciale ma la strada per arrivarci è molto piacevole). Abbiamo proseguito sempre in direzione ovest, dove spiagge di sabbia bianca si susseguono incontaminate per chilometri; ci siamo fermate ad Al Mughsayl, dove si può assistere al fenomeno dei soffioni (particolarmente attivo durante il kharif), quando spruzzi violenti del mare si infrangono contro gli scogli.
Da Mungshail riprendendo la strada principale ci si può fermare ad Al Fizayah Beach oppure proseguire oltre, tra aridi paesaggi lunari e dromedari al pascolo (o in strada) fino a raggiungere il confine con lo Yemen (che è quello che abbiamo fato noi, ma lo racconterò in un post a parte).
Da Salalah si può viaggiare lungo la costa anche in direzione est. Dopo pochi chilometri si raggiunge Taqa, un sonnacchioso villaggio proprio di fronte al mare (vietato perdere lo spettacolo sul mare dalla scogliera) e la cittadina di Mirbat, con il suo castello mezzo abbandonato e le case dei mercanti dalle imposte intarsiate. Volendo l’avventura prosegue… (la strada corre fino a Sur, noi ci siamo fermate ah Hasik, per poi tornare indietro).
Città esotica e rilassata, vale la pena fare tappa a Salalah anche e soprattutto per un altro motivo: per trascorrere una notte nel deserto del Rubʿal-Khālī, il secondo deserto più grande al mondo.
Con fuoristrada attrezzato e desert-driver, abbiamo passato una notte nel deserto campeggiando in tenda tra le dune in quello che è stato sicuramente il momento più bello di tutto il viaggio. Partenza a metà mattina, abbiamo fatto una sosta nella piantagione delle piante dell’incenso del Wadi Dawkah, sosta a Shisr, per visitare le tracce dell’antica città di Ubar, arrivando nel deserto nel tardo pomeriggio.
Da Salalah con un volo interno ho volato quindi di nuovo su Muscat e da lì sono rientrata in Italia.
Qualche informazione pratica
- Quando andare: io ho scelto di andare in Oman a inizi aprile, quando però le temperature cominciano a essere parecchio alte; per non soffrire troppo il caldo e per potersi godere il deserto al meglio il periodo migliore è quello compreso tra settembre e marzo;
- Quanto stare: per poter visitare con calma sia il nord sia il sud dell’Oman l’ideale è mettere in conto almeno 12-15 giorni;
- Mezzi pubblici: in Oman i mezzi pubblici scarseggiano, esistono collegamenti solo tra le località principali; non è pensabile spostarsi interamente con i mezzi pubblici (l’ideale è noleggiare un auto o, ancora meglio, auto con driver e/o guida);
- Quanto costa: l’Oman non è una meta economica (la sua moneta, il rial, è tra le valute più forti al mondo); gli hotel sono mediamente cari, tuttavia la benzina costa pochissimo ed esistono ristoranti locali dove è possibile spendere pochissimo;
- Come spostarsi da nord a sud: ci sono collegamenti aerei con OmanAir e SalamAir più volte al giorno (il volo dura circa un’ora e mezza), oppure, per risparmiare, ci si può spostare in autobus (ci sono anche bus notturni): i bus impiegano circa 12 ore tra Muscat e Salalah, il costo del biglietto è di circa 7 rial (circa 14€).
E’ stato bellissimo condividere questa avventura omanita con te! Ti aspetto ancora a Salalah 😀
Ma grazie Louise! 😀
Mi avevano detto che questi erano posti da visitare assolutamente e grazie alle tue informazioni di viaggio ho chiuso gli occhi ed ho immaginato di essere li. Avete viaggiato tranquillamente? Ossia, essendo due donne, vi siete sentite tranquille tutto il viaggio? Addirittura mi avevano anche detto che ci si potrebbe emigrare sia a Muscat che ad Oman, dicono che sono molto belle e vivibili anche per noi occidentali……..ma noi siamo ben accetti da quelle parti? Mi piacerebbe ricevere tue risposte. Grazie per i tuoi viaggi, saluti – Annamaria
Ciao Annamaria, sono contenta di averti fatto sognare per qualche istante e sono qui felice di risponderti.
Noi abbiamo viaggiato in totale sicurezza,l’Oman è un paese tranquillo e sicuro, anche per donne che viaggiano sole. A Muscat, la capitale, vivono molti stranieri, anche occidentali.. la società omanita è molto ben tollerante.
Presto scriverò nuove cose sull’Oman, continua a leggermi!
Grazie Claudia per la tua immediata risposta, quindi anche espatriare in Oman sarebbe una buona idea :-)))) ……allora attendo nuove info sull’Oman! Buona giornata
Si potrebbe anche ma il costo della vita in Oman non è proprio economicissimo..
Ciao!
Potresti gentilmente darmi qualche informazione in più riguardo questa parte? Sei stata anche alle “sugar dunes”?
Con fuoristrada attrezzato e desert-driver, abbiamo passato una notte nel deserto campeggiando in tenda tra le dune in quello che è stato sicuramente il momento più bello di tutto il viaggio. Partenza a metà mattina, abbiamo fatto una sosta nella piantagione delle piante dell’incenso del Wadi Dawkah, sosta a Shisr, per visitare le tracce dell’antica città di Ubar, arrivando nel deserto nel tardo pomeriggio.
Grazie mille!
Arianna
Ciao Arianna! No, non sono stata alle “Sugar Dunes”, sono stata alle Wahiba Sands e nel Rub Al Khali. Dove parlo del desert driver si riferisce alla mia escursione nel deserto del Rub Al Khali, a sud, dove sono rimasta anche a dormire in tenda. Per farlo mi sono appoggiata al tour operator locale Arabian Step Oman. Se hai altre domande chiedimi pure!
ciao Claudia,
gentilmente potresti dirmi quanto è costato questo viaggio? so che il noleggio auto non è molto economico e bisogna stare attenti al limite imposto sul chilometraggio. grazie
Ciao Diana! il costo del viaggio può cambiare molto a seconda del tipo di alloggio, dei ristoranti scelti e soprattutto del numero di escursioni (le escursioni nel deserto sono care, quello sì). Per il noleggio auto dipende anche se si preferisce il noleggio auto con autista o il self-drive. Bisogna stare attenti al limite sul chilometraggio quello sì. Io ho scelto alloggi basici e ho mangiato in ristorantini locali, ho fatto due escursioni nel deserto (a nord e a sud, come avrai letto dal mio itinerario) e noleggiato l’auto con self-drive. Se ti servono ulteriori info o preventivi contatta pure il tour operator Arabian Step Oman!
Ciao, Claudia!
Sono Marco, viaggiatore solo di 5 continenti da ormai quasi 30 anni.
Mi potresti cortesemente dare un’idea di quanto possa costare il noleggio d’un fuoristrada con guida + driver per 15 giorni e darmi qualche nominativo da contattare?
Grazie.
Ciao,
Marco.
Ciao Marco, scusa se ti rispondo solo ora ma ero in viaggio e non sono riuscita ad accedere al blog.
In Oman in genere i tour operator ti offrono il pacchetto completo comprendente auto + driver + guida + alloggi, etc., difficilmente ti offriranno solo il noleggio del fuoristrada con guida e driver. L’alternativa è quella di noleggiare l’auto e muoversi in autonomia (però effettivamente senza una guida non si riesce ad apprezzare e comprendere molto). Io per questo viaggio mi sono appoggiata alla mia amica Eli che lavora in Oman per Arabian Step Oman e fa appunto la guida.
Ciao, Claudia!
Più che un commento avrei una domanda: dopo essere arrivata a Sur dalle Sharqiya Sands, quando sei passata da Tiwi per esplorarne il wadi via Jaylah e Salmah Plateau, dove ti sei fermata per la notte? O è stato un day trip da Sur? Parli d’un “indomani, di ritorno verso Muscat”…
Mi potresti chiarire l’itinerario, per piacere?
Grazie!
Ciao,
Marco.
Riciao Marco! Quella notte abbiamo campeggiato nei pressi delle Salmah Plateau e l’indomani mattina siamo rientrate a Muscat per prendere il volo per Salalah.
Grazie 1000, Claudia! Molto veloce nella risposta nonché gentilissima! Ultima domanda: nel Salmah Plateau avete piantato la tenda?
Grazie ancora per l’aiuto, e continua a divertirti viaggiando!
Ciao,
Marco.
Figurati, è un piacere rendermi utile! 😀
Sì, avevamo la tenda
Ciao! Vorrei chiederti visto la tua esperienza se è possibile visitare l’Oman in Luglio, purtroppo ho solo il periodo estivo per viaggiare e sebbene mi renda conto che non sia il momento migliore, sono tentata di andare.. che ne pensi? grazie
Ciao Elisa! Perdonami, mi era sfuggito il tuo messaggio! 🙁
A luglio può fare veramente molto molto caldo (anche 50 gradi) e diventa impossibile visitare il deserto (impensabile andare in Oman e non andare nel deserto!). Io ci sono andata a fine aprile e già faceva piuttosto caldo.. in alternativa devi aspettare settembre.
Ciao, Claudia!
Volevo chiederti: hai trascorso una notte nel deserto del RubʿAl-Khālī? Sempre con Arabian Step? Posso chiederti quale dovrebbe essere il costo giusto da pagare per 1 persona sola?
Grazie.
Ciao,
Marco.
Ciao Marco! Sì esatto, ho trascorso una notte in tenda nel deserto del Rub Al Khali (esperienza meravigliosa). Per sapere qual è il prezzo ti giro l’indirizzo email della mia amica Eli di Arabian Step Oman, dille pure che te l’ho dato io:)
info@arabianstepoman.com
Ciao, Claudia!
Grazie, sono già in contatto con la tua amica, per ora solo per il Nord dell’Oman, ad un prossimo scambio epistolare glielo ricorderò senz’altro. Mi risulta che alcuni tour operators ad aprile non organizzino pernottamenti nell Rub’Al Khali nel mese d’aprile.
Se t’interessasse, potrei mandarti un foglio Excel con tutti i miei viaggi, che sono corredati da foto, osservo che sei già ispiratissima di tuo, ma sei vuoi dare un’occhiata per future esperienze….
Il tuo sito, a me, è servito proprio per questo.
Grazie ancora per le tue veloci risposte!
Ciao,
Marco.
Ad aprile può cominciare a fare molto caldo quindi non tutti lo fanno.
Grazie per gli spunti ma non amo molto i file Excel! 😀
Ciao Claudia,
sto cercando di organizare un viaggio in Oman per fine Aprile e sto seguendo il tour che hai fatto perché lo sto trovano molto interessante. A questo proposito volevo chiederti se secondo te sarebbe fattibile riproporlo affidandosi a un tour operator solo per le escursioni nel deserto? Pensi che il periodo in cui sto programmando il viaggio possa andare bene?
Ti ringrazio tanto per i consigli!!
Ciao Patrizia, benvenuta nel mio blog!
Io viaggio sempre in autonomia, mi sposto con i mezzi pubblici e opto per i tour operator locali solo in via eccezionale: ecco, l’Oman è uno di quei casi eccezionali. Ho constatato personalmente che girare l’Oman in autonomia con i mezzi pubblici non è fattibile e la presenza di una guida è davvero preziosa. In genere i TO locali costruiscono degli itinerari personalizzati che includono tutto, dall’alloggio allo spostamento, guida compresa (penso sia la soluzione migliore). Io sono andata a inizi aprile e già cominciava a fare parecchio caldo. Se hai una buona resistenza per il caldo direi che è fattibile.
Grazie per il consiglio! Più che i mezzi pubblici io e il mio ragazzo avevamo intenzione di noleggiare un auto e seguire più o meno il percorso fatto da te. Anche in questo caso non è fattibile senza TO? Nel caso avresti qualche consiglio per qualche TO? Ti ringrazio nuovamente per la gentilezza!
Ciao Patrizia! Certo, è possibile noleggiare un’auto e girare in autonomia. Per le escursioni io mi sono affidata a Arabian Step Oman
Ciao, splendide e utili informazioni. Secondo pensare a questo tipo di itinerario nel mese di LUGLIO sarebbe proibitivo per il clima?
Ciao Vincenzo! A luglio fa caldissimo, sarebbe impossibile andare nel deserto.. (le temperature possono arrivare a 50 gradi). Io ci sono andata ad aprile e già in quel periodo cominciava a fare parecchio caldo…
Buongiorno Claudia, mia moglie mi ha regalato il libro di Paolo Zambon, “Viaggio in Oman” e sono rimasto stregato da un paese che non conoscevo e che non avevo mai considerato. Pensi che in una decina di giorni si possa visitare Mascate, Sur e raggiungere Salala? Tornando poi verso la capitale come ha fatto l’autore passando lungo la costa? Sto pensando di prenotare per fine Aprile (anche se ho letto che inizia a fare caldo in quel periodo)
Buongiorno Giorgio, 10 giorni sono forse un po’ tirati, sarebbe meglio farne 15. Io ci sono stata a inizi aprile e ho trovato già un bel caldo..più che altro diventa difficile entrare nel deserto se fa troppo caldo (e se si va in Oman non si può non andare nel deserto)
Ciao Claudia! Complimenti per il blog! Volevo chiederti alcune cose, sto organizzando il viaggio in Oman per fine gennaio e conto di restare cinque settimane. Secondo te un budget di 1500 euro (voli esclusi) è sufficiente? Inoltre, per noleggiare le auto basta avere la patente italiana o occorre fare quella internazionale? Ultima domanda: immagino che gli alberghi siano muniti di wi-fi, cosa ne pensi della connessione? È buona? Te lo chiedo perché essendo traduttore ho la possibilità di viaggiare e lavorare allo stesso tempo, purché la connessione me lo permetta 🙂 Grazie in anticipo!
Fabio
Ciao Fabio e benvenuto nel mio blog! 🙂
In base alla mia esperienza 1.500€ per 5 settimane sono davvero un po’ pochini (5 settimane in Oman tra l’altro sono tantissime!). L’Oman è caro, a partire dagli alloggi ma anche il noleggio… quella cifra va sicuramente ridimensionata: direi di mettere in conto almeno il doppio se non di più. Per noleggiare l’auto non serve patente internazionale. La connessione è buona nei grandi alberghi (tipo a Muscat) e nei resort ma non sempre così buona nei centri più piccoli.
Se hai altre domande chiedimi pure!
Ciao Claudia, ho letto attentamente tutto quello che hai scritto sul tuo viaggio in Oman e devo dire molto interessante.
Dal momento che vorremmo andare per 15 gg a marzo , e vorremmo noleggiare un’auto per tutto il periodo , chiedo se veramente è necessario avere una quattro x quattro oppure si può fare anche con una auto normale! Purtroppo non è facile avere una 4×4 con i siti convenzionali via internet o bisogna andare su categorie molto elevate , però costano tantissimo.
Credi sia possibile noleggiare una auto normale e come sono le strade e servizi come stazioni di benzina ⛽️?
Grazie infinitamente
Maurizio
Ciao Maurizio! Un 4×4 sarebbe preferibile, soprattutto se vuoi entrare nelle Wahiba Sands..