Di Copenhagen non sapevo ancora con esattezza cosa avrei visto, quanto tempo le avrei dedicato e come mi sarei organizzata. Solo di una cosa ero certa: l’avrei visitata in estate, quando nel Nord Europa le giornate sono lunghe, lunghissime, e la gente si affolla ad ogni angolo per celebrare e godersi ogni singolo attimo di estate.
Così è stato: ho dedicato alla capitale danese un weekend di metà luglio e la soddisfazione è stata grande, grandissima. Oltre al fatto che ho scoperto una città davvero splendida.
Deciso che l’avrei visitata in estate, durante le white nights che già mi avevano tanto colpita a San Pietroburgo, la domanda è stata: quando tempo dedicare alla visita della città? La scelta è ricaduta sui classici tre giorni (da venerdì a domenica) di un weekend, scelta che si è rivelata azzeccata: Copenhagen è una città grande ma non grandissima, le attrazioni e i monumenti da visitare si trovano in una zona abbastanza circoscritta, per cui è comoda da visitare anche solo a piedi.
Volendo c’è la possibilità di fare la Copenhagen Card, una carta che offre abbonamento ai mezzi e accesso a 86 diverse attrazioni della città (nel formato 24, 48, 72 o 120 ore). (Il costo parte da 54€ per gli adulti; il mio consiglio è di farla se si conta di visitare molte attrazioni).
Anche se è una città comoda e facile da visitare a piedi, a Copenhagen non si può non noleggiare una bici (vengono noleggiate ovunque) e pedalare lungo le sue tante piste ciclabili mischiandosi tra gli abitanti.
Girare la città in bicicletta
A Copenhagen ci sono più bici che automobili (è più facile imbattersi in un ingorgo su una ciclabile che in un ingorgo di auto) e 350 km di piste ciclabili, sicure e separate sia dalla carreggiata sia dai marciapiedi pedonali. Non a caso Copenhagen è stata eletta città più bike-friendly d’Europa. La città è pianeggiante, i dislivelli davvero minimi, 1/3 dei suoi abitanti si sposta sulle due ruote: insomma, è impossibile non essere presi dalla voglia di noleggiare una bici e andare in esplorazione.
Punti di noleggio biciclette si trovano in tutta la città; anche hotel e ostelli offrono la possibilità di noleggiarle: trovare una bici a Copenhagen è davvero facile. Sparsi per la città si trovano molte rastrelliere per parcheggiare le bici e punti dove è possibile gonfiare le gomme.
Durante il mio weekend ho noleggiato una bici tramite il mio ostello e ho approfittato delle due ruote per raggiungere le zone più distanti, come il molo con la lunga passeggiata che arriva fino al porto, dove si trova la celebre Sirenetta, e la mitica Christiania, o meglio la “Città Libera di Christiania”.
Visitare Christiania
Se Copenhagen è moderna, efficiente, razionale e curata, una volta varcato l’ingresso di Christiania vi sembrerà si essere stati catapultati in una realtà a migliaia di km di distanza. E invece… e invece basta prendere il ponte ciclo-pedonale di Inderhavnsbroen e pedalare sempre dritti per pochi minuti per ritrovarsi all’ingresso della mitica “Fristaden Christiania“, ovvero la “Città Libera di Christiania”.
Preparatevi perché verrete catapultati in un mondo di colori e irrazionalità, tra fiori, murales, case decadenti e personaggi un po’ naïf (oltre a qualche spacciatore di droghe leggere nella via dal nome molto esplicito: Pusher Street). Christiania in realtà non fa parte di Copenhagen, ma ne è totalmente indipendente, in quanto di fatto è una comune autogovernata e autogestita. Fondata nel 1971 da un gruppo di hippie che occupò una base navale dismessa, Christiania sopravvive fieramente ancora oggi, nonostante i tentativi periodici da parte del governo danese di farla chiudere.
Con le sue case sgangherate e i suoi colori sgargianti, è comunque una tappa doverosa durante una visita a Copenhagen. La si può visitare comodamente a piedi o in bicicletta ed è molto piacevole anche per la sua posizione, affacciata sul laghetto di Stadsgraven.
Fare un giro in traghetto tra i canali
Turistico è turistico, niente da dire, eppure la scelta di fare un giro in battello tra i canali di Copenhagen è azzeccatissima, soprattutto durante il primo giorno in città. In un’ora di navigazione i tour in barca portano alla scoperta dei punti più caratteristici e aiutano a orientarsi e prendere dimestichezza con la città.
I tour in barca classici partono da Nyhavn, ovvero la via più colorata e celebre di Copenhagen, alle spalle del Quartiere Reale. Il costo del tour parte da 50 corone (circa 6€); i tour durano circa 1 ora e si snodano tra i canali di Copenhagen e il mare, con spiegazione in inglese/danese.
Guardare la città dall’alto
Oltre a fare un piacevole giro in barca, molto utile per orientarsi e farsi un’idea generale della città è quello di ammirarla dall’alto, cosa che a Copenhagen è possibile in più punti. Visitando il centro storico è impossibile non imbattersi in una torre rotonda, la Rundetårn, che svetta sulla città dall’alto dei suoi 34,8 metri.
Nata come osservatorio astronomico, ha la peculiarità di essere percorribile fino alla cima attraverso un ampio camminamento a spirale. Dalla sommità la vista sulla città è davvero splendida (e si può vedere benissimo anche il Ponte di Øresund, che collega Copenhagen a Malmö, in Svezia.
Chi ama le viste dall’alto deve fare una capatina anche a Christianhavn, per salire fino in cima al campanile della Vor Frelsers Kirche (la Chiesa del Nostro Redentore), con la sua caratteristica torre a spirale di 95 metri. Qui niente camminamento, ma una bella salita di 400 gradini, con – occhio alle vertigini – gli ultimi 150 della scala a spirale esterna. Occhio anche alle giornate ventose: la guglia, in legno di quercia, ondeggia quando tira vento forte. La vista dall’alto vale comunque la fatica.
Andare per musei
Chi ama andare per musei a Copenhagen non resterà deluso perché in città se ne trova davvero un’ampia scelta. Per avere un’infarinatura sulla storia danese si può andare al Museo Nazionale, che copre il periodo che va dalla preistoria alla Danimarca contemporanea, anche con collezioni etnografiche da tutto il mondo; per gli amanti dell’arte c’è lo Statens Museum for Kunst, il museo d’arte nazionale della Danimarca, con collezioni di pittura e scultura dal XII secolo ai giorni nostri, il Ny Carlsberg Glyptotek, una collezione privata di opere di Paul Gauguin, Jean-François Millet e Henri de Toulouse-Lautrec.
Per chi nello specifico ama il design c’è poi il Design Museum, dedicato al design industriale e alle arti applicate, con opere dei principali designer danesi, e il Louisiana Museum, dedicato all’arte moderna e contemporanea (per raggiungerlo dovete fare però un viaggetto di 35 minuti fuori Copenhagen).
Gustare la cucina locale
Con mia grande sorpresa ho scoperto che a Copenhagen si mangia molto bene: con i suoi ristoranti stellati e l’ampio panorama gastronomico è infatti considerata tra le capitali internazionali del food. Indicarvi i ristoranti migliori sarebbe un’impresa un po’ troppo ardua; vi dico semplicemente che io mi sono trovata molto bene a cena soprattutto da Boathouse, a Christianshavn, e per il brunch della domenica al Café Oven Vande (il loro Sunday bruch è davvero spaziale), sempre nel quartiere di Christianshavn.
Un’altra zona della città molto quotata dove trovare ristoranti di buona qualità lontano dai circuiti turistici è Vesterbro, molto amata dai locali; lì ho cenato la prima sera al Restaurant Klubben, dove trovare i piatti tipici danesi (consigliatissima lo stjerneskud/shooting star, con pesce fritto e al vapore, verdure e salsine).