Avrebbe potuto essere lo Sri Lanka, come avevo in mente un paio di anni fa o il Kerala, che mi stuzzica da sempre. Avrebbe potuto essere la Malesia, un pezzo di Sud-est asiatico che ancora mi manca o un ritorno in Indonesia (da esplorare in fondo ho ancora molto) o un ritorno in Cina. Avrebbe potuto essere il Kenya (e a un certo punto ci ero quasi andata vicina) o l’Uganda o magari l’Etiopia.
E invece sarà Sud America. Per la prima volta.
La prima cosa che mi sono sentita chiedere è stata: “Come mai non vai più in Asia?”. L’Asia ovviamente occupa e occuperà sempre un posto speciale nel mio cuore, non la sto di certo rinnegando (anzi, avrei proprio voglia di tornarci!), ma si deve andare a conoscere anche altro.
Certo, per me che sono stata a ovest solo in una occasione, per il mio viaggio a New York, sarà per la seconda volta stranissimo vedere sulla mappa l’aereo che si sposta a ovest anziché a est (allora mi ricordo benissimo di essermi chiesta: “Ma perché l’aereo va nella direzione sbagliata?”).
Esplorare un pezzetto di Sud-America è una cosa mi passa per la testa già da un bel po’, complici i racconti dei tanti viaggiatori zaino in spalla che ho incontrato in viaggio e le suggestioni di amici e conoscenti che da quella parte di mondo provengono.
“Da Buenos Aires puoi prendere un traghetto e in meno di un’ora sei in Uruguay”.
Ecco forse è stata proprio questa la suggestione che più mi si è impressa nella mente, quella che ha fatto più presa e che mi ha portato a scegliere la mia prima meta sudamericana (anzi, le mie prime mete sudamericane): il 24 dicembre parto infatti per il mio viaggio in Argentina e Uruguay.
Ecco sì, ci sono anche dei “se” e dei “ma”. Per questo mio primo viaggio mi sono sempre immaginata di concentrarmi sul nord dell’Argentina per poi spostarmi in Uruguay (proprio con quel famoso traghetto). Nonostante la delusione di molti, non andrò in Patagonia.
Ebbene sì, per il momento non andrò a scoprire quella che è la meta forse più ambita di tutta l’Argentina (la lascio per un prossimo viaggio, magari abbinato al Cile). Voglio seguire il mio istinto e le mie ispirazioni e concentrarmi sul nord.
Il mio punto di arrivo sarà ovviamente Buenos Aires, dove farò una prima sosta di un paio di giorni (per poi finire di esplorarla prima del rientro), quindi sarà il turno delle Cascate dell’Iguazú, che voglio godermi con calma sia sul lato argentino sia brasiliano, immergendomi nel clima tropicale che io tanto amo, e quindi volerò a Salta, che sono molto curiosa di scoprire soprattutto per i suoi dintorni (Tilcara, Purmamarca, Jujuy ma anche Cafayate).
Dopo di che mi sposterò a sud, verso Mendoza, per andare a scoprire la zona vitivinicola più famosa dell’Argentina (e ho letto di giri in bicicletta nelle vigne.. punto a quello!). Rientrerò quindi a Buenos Aires e per non perdere tempo andrò dritta al porto per prendere il mio traghetto per Colonia del Sacramento, in Uruguay.
Fortunatamente in Uruguay le distanze sono molto più contenute, quindi spero di farcela in 5-6 giorni a esplorare anche Montevideo, la capitale, e la costa, facendo una puntatina a Punta Del Este, Cabo Polonio e – tempo permettendo – anche Punta del Diablo (che mi ispira un sacco!).
A questo punto non mi resta che invitarvi a seguirmi – se vorrete – sulla mia pagina Facebook per il racconto live della mia prima volta in Sud America con il mio viaggio #ClamoreinArgentina.
Se avete suggerimenti da darmi… sono qui avida di sentirli!
Che bello Claudia! Ti seguo molto volentieri, dopo il viaggio dell’anno scorso fra Perù, Bolivia e Cile mi è rimasto il pallino dell’Argentina. E anche noi non siamo andati in Patagonia, appunto pensando che ce la lasciamo per un prossimo viaggio in Argentina 😉
Ma grazie Sara!! Allora cercherò di fare del mio meglio per farti vivere “live” un po’ di Argentina in vista del tuo prossimo viaggio! 😀
Buon viaggio Claudia!
Quanto ti fermerai in Argentina? Io sto programmando un viaggio più a sud (ora sono in Colombia) per la fine di febbraio 2019!
Ciao Gianluca, grazie mille!
Arriverò a Natale e starò 3 settimane!
Adoro quel momento quando un viaggio è ancora una possibilità tra millemila alternative diverse, quel crescere pian piano di interessi e casualità e poi in un attimo ecco individuato il puntino sul globo: la nostra destinazione. Come sempre sarà un piacere seguirti in viaggio: sono certa che oltre le famosissime cascate ci porterai in posticini sconosciuti ai più. Buon viaggio 🙂
Cara Roberta grazie per il supporto! (ne avrò bisogno, sono un po’ in ansia visto che non sonk mai stata prima in sud America.. I luoghi insoliti li ho già nella lista cmq! 😀 un bacione
Ti capisco troppo perché sono specializzata in fifonerie prepartenza. Ma sono certa che nel cocktail di emozioni c’è tanta curiosità ed entusiasmo. Fai buon viaggio, e ci aggiorniamo sui social!
Grazie cara!
Ciao, Claudia!
T’invidio! Ho vissuto un anno in Uruguay (1998)!
Che nostalgia!!!!
Ci sono però tornato nel 2013…..
Ciao Marco, invidia io per te che hai vissuto in Uruguay! 😀
Dove, come, quando?? Raccontami tutto!
Ciao, Claudia.
Ho vissuto 1 anno in Uruguay nell’ormai lontano 1999, abitavo a Montevideo, sulla Av.da 18 de Julio, non lontano da Plaza de la Independencia. E’ un paese splendido. Non ci sarà forse molto da visitare (Colonia però è davvero unica nel suo genere), ma la gente è davvero squisita, simpatica e generosa. Adoro le distese di prati all’interno, posti deserti alla Sergio Leone come Paso de los Toros, Salto, Artigas, tutte solo una piazza ed un binario morto del treno, un saloon ed una Chiesa. Campi tutt’attorno con mucche che pascolano libere, le stalle non esistono. Quanti pomeriggi afosi trascorsi sotto l’ombra degli alberi a contare le poche nuvolette in cielo o a cavallo nei campi delle haciendas che ogni tanto m’ospitavano!
Le spiagge più a nord del paese, molto dopo Punta del Este, come Punta del Diablo, Barra del Chuy, al confine col Brasile, sono selvagge e spettacolari. I bungalows sulla spiaggia qui sono equipaggiati di brandine, letti a castello, un bagnetto, e soprattutto l’immancabile parrilla per le solite mangiate di carne. Al fine settimana organizzavamo a Montevideo coi colleghi partite di calcetto nel Centro Sportivo Wanderers, dove molti dei grandi calciatori uruguayani avevano iniziato a giocare e, dopo la doccia, fiumi di cerveza Norteña, ad aspettare che il cabritos ordinato a Paysandù, arrostisse a puntino sulla griglia. Ogni domenica regolarmente a vedere giocare Ruben Sosa ed il suo Nacional nel mitico Estadio Centenario, dove pure ebbi l’occasione d’assistere al derby Peñarol-Nacional, tutto esaurito e folklore sudamericano esasperato all’inverosimile! Ci sono tornato, però da turista, nel 2013 e, sarà per questo motivo, l’atmosfera allora vissuta, ahimè,non l’ho più ritrovata…
Ti confesso che, scrivendo queste righe, mi sono commosso…
Ma che cosa splendida, grazie per avermi raccontato questo tuo spaccato di vita! In Uruguay ho trascorso solo una settimana e ho visto il paese solo un po’ di corsa (ero in ritardo sulla mia tabella di marcia e ho dovuto saltare Montevideo purtroppo) però sono contenta di essermi goduta Punta del Diablo e Cabo Polonio (che ho adorato), di aver finalmente visto Colonia e di aver visto Punta del Este per una giornata (una giornata in più sarebbe stato decisamente troppo!). Ho avuto una impressione stranissima, a volte mi è sembrato di trovarmi in Irlanda, ammirando i verdissimi pascoli, le mucche e le pecore al pascolo (ma poi incontravo le palme e allora mi ricordavo di dove trovassi). Insomma, era un paese che mi incuriosiva molto, di cui non si sente parlare mai e la sensazione positiva è stata più che confermata… sono stata felice di avere avuto questo primo assaggio di Uruguay 🙂