Appena rientrata dal mio primissimo viaggio in Sud America (cosa insolita per me, assidua frequentatrice d’Asia), mentre ancora litigo con me stessa per decidere da dove cominciare a raccontare il mio viaggio – in ordine cronologico partendo dall’Argentina o dalla fine, dal selvaggio Uruguay – ho pensato di mettere nero su bianco qualche mia prima impressione.
Sono partita titubante con un sacco di esitazioni e dubbi in testa; sono tornata entusiasta e con un bagaglio di nuove cose da raccontare. Tra le tante cose, del Sud-America ho potuto constatare che… leggete qui sotto!
Quindi come è andato il mio viaggio in Sud America? Cosa ho sperimentato? Cosa ho imparato dalla mia prima incursione nel vaso, immenso, gigantesco continente sud-americano? Beh, tra sorprese e vicissitudini varie, ho sperimentato sulla mia pelle tantissime cose. A partire da queste.
1 – In Sud America le distanze non sono un dettaglio
Questo lo sapevo già prima di partire per il mio primo viaggio in Sud America, ma, dal vivo, ho constatato che le distanze sono ancora più impressionanti, Argentina in primis! Lunga quasi 6.000 km da nord a sud, l’Argentina richiede davvero tanto tempo per essere esplorata per bene (e io ne ho visitato solo un pezzettino).
Anche solamente per spostarsi all’interno della stessa provincia – come ho fatto io da Humahuaca, Cachi o Cafayate verso Salta – richiede qualcosa come tipo 5 ore di bus, ovvero come attraversare mezza Italia. Per questo, per risparmiare un po’ di tempo, per coprire le distanze più grandi ho preferito optare per dei voli interni (che tutto sommato non sono così cari, però… leggete più sotto).
2 – Spostarsi con i mezzi pubblici è facile!
Nel mio viaggio in Sud America con mia grande gioia ho constatato che per chi ama muoversi in modo indipendente gli spostamenti sono facili da gestire e organizzare! I bus non mancano e sono di buon livello, hanno posti numerati, WC e spesso anche Wi-Fi a bordo. Per le tratte più lunghe ci sono gli speciali bus cama e semi-cama, che consentono rispettivamente di sdraiarsi in posizione completa o quasi completa (io ho sperimentato i semi-cama solo per viaggi di 5 ore ma mi sono sembrati molto comodi).
Da Salta, nel nord-ovest dell’Argentina ci sono comodi bus che portano fino in Bolivia e in Cile, per la gioia di tutti i back-packer che amano dedicarsi con calma all’esplorazione dei paesi sud-americani. I costi non sono così cheap come nel Sud-est asiatico ma sono comunque a buon prezzo.
3 – Le compagnie aeree argentine spesso non sono affidabili
Se le possibilità per spostarsi con voli interni all’interno dell’Argentina non mancano (ci sono aeroporti anche nelle località più impensabili), c’è da dire che le compagnie aeree argentine non godono di buonissima fama: spesso infatti hanno ritardi o cancellano i voli all’improvviso, senza troppe spiegazioni.
Durante il mio viaggio in Sud America ho volato con Norwegian Air, con Latam e Aerolineas Argentinas e sono stata abbastanza fortunata: il mio volo con Norwegian da Buenos Aires a Iguazù ha subito un ritardo solo di un’ora; ho invece sentito più di un viaggiatore raccontare di ritardi ben maggiori e di voli cancellati all’ultimo momento. Il livello qualitativo di queste compagnie e il comfort che offrono a bordo è comunque buono.
4 – Le foglie di coca hanno un effetto collaterale non noto
Trovandomi in alta quota, ormai prossima ai 4.000 metri, curiosa come sono di provare sempre cose nuove, ne ho approfittato per assaggiare l’infuso di foglie di coca. Nei paesi andini, le persone che vivono ad altitudini importanti usano spesso le foglie di coca per combattere i sintomi del “mal di montagna“, masticando le foglie (spesso abbinate al bicarbonato che ne aumenta gli effetti) o usandole per fare infusi.
Una cosa non molto nota è che tra gli effetti delle foglie di coca c’è anche l’effetto lassativo: questo è quello che ho scoperto dal farmacista di Purmamarca a cui mi sono rivolta il giorno dopo per chiedere delle pastiglie contro la diarrea 😀
Provare le foglie di coca in un viaggio in Sud America è possibilissimo; occhio però: in Argentina sono legali solo nel nord-ovest del paese, nella zona andina, ma illegali nelle altre regioni; è quindi vietato acquistarle e portarle con sé al di fuori di questa zona.
5 – C’è spagnolo e spagnolo…
Arrivata per la prima volta in Sud America, nonostante le mie basi consolidate di spagnolo castigliano (quello parlato in Spagna per intenderci), ho fatto delle interessanti scoperte.
La pronuncia può essere molto diversa, a partire dalla “y” e dalla “ll” che in Argentina e Uruguay si pronunciano in modo molto pesante, come una specie di “sgio”; spesso si usa il “vos” al posto del “tu”, spesso e volentieri si omette la “s” finale nei plurali e, scoperta delle scoperte, non solo alcune parole dello spagnolo castigliano hanno un significato diverso: hanno addirittura un significato volgare (come mi ha spiegato una ragazza di Buenos Aires conosciuta a Port Iguazù, ad esempio meglio evitare di usare il verbo “coger”…).
6 – L’Argentina è economica, l’Uruguay mica tanto
Complice una moneta debole (nel momento in cui scrivo, a gennaio 2019, 1€ equivale a 43 pesos) la vita in Argentina è alquanto economica, diciamo almeno il 30% in meno rispetto all’Italia. Mi è capitato spesso di pranzare spendendo un paio di euro o di fare una degustazione di vino per soli 50 pesos (poco più di 1 euro!); una corsa in metropolitana o bus a Buenos Aires costa 15 pesos, la navetta dall’aeroporto di Salta in città 120 pesos… I prezzi possono però salire molto velocemente a causa dell’inflazione (dopo di che non fatemi dire altro perché in ambiti finanziari/economici sono un disastro).
Con mio grande stupore in Uruguay, invece, nonostante una moneta con pressoché lo stesso valore del peso argentino, le cose non stanno affatto così! In Uruguay i prezzi sono molto più alti, quasi pari al nostro costo della vita. Le mete turistiche sono ovviamente le più care (per chi arriva a Colonia del Sacramento da BA è un vero shock), ma generalmente anche al di fuori delle mete più frequentate l’Uruguay è più caro dell’Argentina.
7 – Una donna che viaggia sola non è un problema
Forse la scoperta che mi ha reso più felice! Dopo essermi sentita dire per anni “in Sud-America non puoi girare da sola in sicurezza come si fa in Asia“, nel mio primo viaggio in Sud America ho sperimentato che in Argentina e Uruguay è super fattibile! Personalmente non ho mai vissuto situazioni in cui mi sono sentita al centro dell’attenzione o in pericolo e la stessa cosa mi è stata confermata da tutti i viaggiatori che ho incontrato.
Non sarà la stessa cosa in tutto il Sud America, ma almeno in Argentina e Uruguay c’è la possibilità per una donna sola di viaggiare in tutta sicurezza.
8 – Praticamente nessuno parla inglese
Durante il mio viaggio in Sud America ho incontrato pochissime persone del posto che sapevano l’inglese: in Argentina e Uruguay l’inglese non è molto praticato (anzi, diciamo per niente), quindi una bella base di spagnolo può essere molto utile, sia per cavarsela in ogni situazione sia per interagire con le persone.
9 – Potresti imbatterti in qualche parente che non sapevi di avere
Sia in Argentina sia in Uruguay ci sono tante, tantissime famiglie di origine italiana. Al mio “sono italiana”, in molti hanno risposto con gioia raccontandomi la storia dei propri avi e della propria famiglia. Prima su tutte la signora Mariana, seduta accanto a me sul bus verso Punta del Diablo, in Uruguay, che ha chiamato al telefono la sorella perché non si ricordava il nome esatto del paesino in Italia di dove era originario il padre. E così tante altre persone… sì, diciamo che in Argentina e Uruguay, il nome “Italia” non passa mia inosservato.
10 – Meglio ordinare un solo piatto per volta al ristorante
Come ho mangiato durante il mio viaggio in Sud America? Molto bene direi! Se non siete vegetariani non avrete problemi e, anzi, preparatevi a mangiare della carne veramente squisita.
Dal bife de chorizo al lomito passando per la milanesa de llama, i carnivori possono togliersi delle belle soddisfazioni. Spesso e volentieri però mi sono trovata in difficoltà non per la qualità dei piatti, ma per la quantità: le porzioni sono spesso giganti, servite in bei piatti ovali in formato famiglia! In un paio di occasioni mi sono fatta consegnare la doggie bag, in altre ho preferito accontentarmi di ordinare un piatto classificato come antipasto (ed è stato più che sufficiente). Se però siete delle buone forchette, allora siete nel posto giusto! 🙂
Altre cose da aggiungere? Anche a voi è andata così nel vostro viaggio in Sud-America?
Ciao Claudia, deve essere stato un bellissimo viaggio, l’Argentina è uno dei miei tanti sogni!
Anche io sono stata per la prima volta in Sudamerica la scorsa estate, in Perù, e condivido tante delle cose che hai constatato, prima tra tutte le distanze: ho percorso gli spostamenti in pullmann, e si parte da un minimo di 3 ore a oltre le 12…ma anche questo fa parte del viaggio ed è stato molto bello godersi i paesaggi, in Perù molto vari. Anche il cibo è ottimo e il sushi a Lima superbo!
Facci un pensierino per il prossimo viaggio sudamericano 😉
Attendo altri racconti, un saluto,
Barbara
Ciao Babyjan, ben trovata anche qui! Sì è vero, i lunghi spostamenti sono una bella scusa per godersi dei panorami davvero straordinari (tra l’altro io non mi aspettavo di trovare tanta bellezza nel nord dell’Argentina!). Ovviamente questo mio primo viaggio in Sud-america, che è andato benissimo, non ha fatto altro che farmi venire voglia di andare alla scoperta di tutti gli altri paesi vicini, Perù incluso! Grazie per il consiglio 😉