Da dove poteva iniziare il mio viaggio in Argentina se non dalla sua caleidoscopica e mastodontica capitale, Buenos Aires? La mia prima città sud-americana (che poi proprio così sud-americana non è) mi ha accolto così, con un bel sole di inizio estate, pullulante di colori e di cose da vedere, caotica ma non troppo, vivace e carica di energia.
Che cosa ho visto? Dove ho soggiornato? Quanto sono rimasta in città? Cosa mi è rimasto nel cuore? Ve lo racconto in questo mio post, rispondendo alle domande che mi brulicavano in testa prima di partire.
Dopo essermi arrovellata a lungo su quella che avrebbe potuto essere la destinazione del mio primo viaggio in Sud America, alla fine l’ha spuntata lei, Buenos Aires, la gloriosissima capitale argentina, profondamente europea nell’animo e nell’aspetto.
Il suo vero nome sarebbe Ciudad Autónoma de Buenos Aires – per esteso addirittura “Ciudad del Espíritu Santo y Puerto de Nuestra Señora La Reina Virgen del Buen Ayre” – ma io alla fine, già prima di partire l’avevo affettuosamente soprannominata BA. Sì, perché a Buenos Aires mi ci ero affezionata già prima di arrivarci, studiando a lungo la sua cartina con i suoi tanti quartieri, i viali lunghissimi e i suoi monumenti.
La mattina del 26 dicembre mi sono catapultata fuori dall’ostello, in una giornata calda e luminosissima già alle sette e mezza della mattina, per ritrovarmi sulla trafficata Avenida 9 de Julio (una delle strade più larghe al mondo), con a sinistra il mitico Obelisco e a destra un grattacielo svettante con un’immagine inconfondibile di Evita Peron: eccomi finalmente!
Così è iniziata la mia scoperta della città, che anziché raccontarvela punto per punto, vi racconto per domande e risposte! Cominciando dalle basi.
Quanto tempo stare a Buenos Aires?
BA è una città davvero mastodontica (come tutta l’Argentina del resto): per vederla bene ci vorrebbe almeno una settimana (ma le cose da fare e vedere non mancano, quindi volendo ci si potrebbe trattenere anche di più). Consapevole di questo ho comunque preferito restarci solo due giorni interi all’andata e una mezza giornata al ritorno. Perché mi conosco e so che dopo un paio di giorni le città – soprattutto se grandi – mi fanno venire voglia di scappare e andare a cercare altro (soprattutto natura).
Avendo in programma un bell’itinerario ricco di tappe (che comprendeva anche un bell’assaggio di Uruguay), ho optato per una sosta breve in città prima di trasferirmi alla Cascate di Iguazù. Devo dire che ne sono rimasta comunque soddisfatta: sono stati giorni intensi (e i miei piedi ne sono testimoni), ma sono comunque riuscita a concentrare in quei pochi giorni tutte le cose che volevo vedere.
Quali sono i luoghi da non perdere a Buenos Aires?
Prima di partire mi sono informata e documentata su tutto quello che la città ha da offrire, e grazie anche alle dritte di un’amica argentina, ho elaborato la mia lista mentale delle cose che volevo vedere: le zone più centrali (il cosiddetto Microcentro) con Montserrat e Congreso, i famosi quartieri di La Boca, San Telmo e Palermo, il Retiro e La Recoleta, ma anche la zona di Puerto Madero (da cui poi ho preso il traghetto per l’Uruguay).
Ho dedicato la mia prima giornata all’esplorazione delle zone più centrali, e quindi Plaza de Mayo, teatro degli eventi più drammatici della storia argentina, dove si trovano la famosa Casa Rosada, sede della Presidenza della Repubblica, dal cui terrazzo Evita Peron incitava la folla, la Piramide de Mayo, il Cabildo, palazzo storico del periodo coloniale, e la stranissima Cattedrale. Da lì mi sono spostata a est, verso Puerto Madero, e a ovest, verso il Palazzo del Congresso. Ho dedicato il pomeriggio all’esplorazione del quartiere di La Boca e San Telmo.
Il secondo giorno ho raggiunto in metro il quartiere di Palermo e girovagato tra Palermo Soho e Palermo Hollywood per poi spostarmi verso Palermo Chico, visitando il Giardino Giapponese e il MALBA, il Museo de Arte Latino-americano. Nel pomeriggio mi sono spostata verso la Recoleta e Retiro. L’ultima mezza giornata in città, prima della ripartenza, l’ho invece dedicata alla parte della città che più mi aveva catturato: il quartiere di San Telmo!
Dove soggiornare?
Per risparmiare tempo ed energie è consigliabile soggiornare in quello che è chiamato Microcentro, ovvero la zona più centrale della città. Da lì è comodo e pratico muoversi a piedi verso la Plaza de Mayo, San Telmo e le zone più centrali.
Per i miei primi giorni in città ho soggiornato al Milhouse Hostel, dove mi sono trovata bene (la cura dei dormitori non è il top, ma in compenso la posizione è fantastica, lo staff cordiale, sono molto ben organizzati e offrono tanti servizi e tour). Di ritorno a BA, l’ultimo giorno prima del volo di rientro, ho invece optato per il Granados Hostel, a San Telmo (molto meglio del primo, se tornassi indietro opterei decisamente per questo!).
Dove mangiare?
A Buenos Aires e durante il resto del viaggio ho sempre mangiato molto bene (soprattutto la carne, ovviamente) spendendo poco. I ristoranti dove mangiare bene sono davvero tanti, vi do giusto un paio di dritte: a La Boca non si può perdere di assaggiare un fantastico lomito (panino con bistecca e condimenti) cucinato alla griglia davanti ai vostri occhi a El Gran Paraiso. In centro ho apprezzato molto invece il Los 36 Billares, un locale storico (era uno dei preferiti di Federico Garcia Lorca) in Avenida de Mayo, che deve il suo nome al fatto di essere anche sala da biliardo. A San Telmo ho cenato in Plaza Dorrego, dove mi sono gustata un buonissimo bife de chorizo al Bar Plaza Dorrego.
Dove cambiare i soldi?
Informata da un’amica che era appena rientrata da un viaggio in Argentina, sono partita portando con me solo euro e non dollari americani: gli euro sono sempre ben accettati nelle banche e negli uffici di cambio (anche in qualche negozio e ristorante nelle località più turistiche, ma ovviamente il cambio non è molto favorevole).
Non vale più il consiglio di cambiare i soldi al mercato nero, come succedeva fino a qualche anno fa. Il mio consiglio è quello di portare con sé un bel gruzzoletto di contanti: è sì possibile prelevare allo sportello bancomat (con la carta di credito tutto ok, ma con bancomat del circuito Maestro non sono riuscita a prelevare) ma le commissioni sono alte e il prelievo massimo possibile è limitato (circa l’equivalente di 100€).
Dove vedere uno spettacolo di tango?
Era uno dei miei dilemmi principali prima di partire. BA è molto legata alla tradizione del tango e ci sono diversi locali dove è possibile cenare e assistere a spettacoli con ballerini professionisti (a un prezzo non proprio economico). Di locali di questo tipo ce sono diversi; è possibile prenotare tramite gli hotel e gli ostelli della città.
Alla fine ho desistito e ho finito per “accontentarmi” di una esibizione live nella bellissima Plaza Dorrego, nel cuore del quartiere di San Telmo, con ballerini-artisti di strada che allietano turisti e locals con delle esibizioni che durano circa 20 minuti. Non so, a me è piaciuto moltissimo anche così: di ritorno da La Boca, passeggiando tra le viuzze di San Telmo, mi sono fermata a bere una birra in piazza, dove dopo pochi minuti sono comparsi una coppia di tangueros (e poi altre coppie ancora). Lo spettacolo improvvisato e inatteso, che si è materializzato inaspettatamente davanti ai miei occhi, rientra tra i momenti più belli di tutto il mio viaggio.
Come raggiungere Buenos Aires dall’aeroporto?
L’Aeroporto Internazionale di Ezeiza dista circa 30 km dal centro città. Per raggiungere il centro città esistono sostanzialmente 4 possibilità:
- i servizi pubblici: il bus nr. 8 collega l’aeroporto con il centro città; è il mezzo più economico ma anche il più lento: impiega da un’ora e mezza a due ore;
- il taxi/remis: una corsa in taxi costa circa 30 dollari US; prima dell’uscita dell’aeroporto c’è lo sportello per prenotare il servizio remis (auto private che effettuano il servizio taxi);
- la navetta: tramite il sito di Manuel Tienda Leon è possibile prenotare un passaggio in bus privato da e per gli aeroporti; il costo dall’aeroporto di Ezeiza è di circa 15 dollari US (tempo di percorrenza circa 1 ora);
- il transfer privato: tramite il sito di GreetersBA è possibile prenotare un trasferimento privato (il giorno dell’arrivo si verrà accolti agli arrivi con un cartello con il proprio nome); il costo è di circa 30 dollari US a macchina (non a persona).
L’Aeroporto Aeroparque Jorge Newbery, utilizzato soprattutto per i voli interni, è a una manciata di km dal centro. L’opzione più economica per spostarsi da e per la città è quella di prendere un bus pubblico (la fermata è a meno di 100 metri dall’uscita dell’aeroporto). In alternativa si può prendere un taxi o prenotare una navetta tramite il servizio di Manuel Tienda Leon.
Come muoversi in città ?
Soggiornando nel Microcentro mi sono spostata a piedi nelle zone più centrali, mentre ho preso un autobus pubblico per raggiungere La Boca (raggiungibile in circa mezzora di bus dal centro) e la metropolitana per raggiungere la zona di Palermo e La Recoleta.
Per spostarsi con i mezzi pubblici l’ideale è fare un abbonamento acquistando la tessera SUBE, valevole sia per la metro sia per gli autobus cittadini, da ricaricare come e quando si preferisce (i costi sono davvero molto economici). Spostarsi con i mezzi pubblici non è complicato; un’unica avvertenza se prendete la metro: attenzione ai borseggiatori. E da qui passiamo alla prossima domanda… quella che mi sono sentita rivolgere più spesso.
Buenos Aires è una città pericolosa?
Le città sudamericane hanno in genere la fama di essere pericolose e malfamate. In molti mi avevano avvertita di stare attenta e ho messo in pratica una serie di accorgimenti: non andare in giro con la macchina fotografica al collo, non allontanarsi troppo la sera, stare allerta sulla metropolitana, non andare da sola nel quartiere di La Boca… Ho seguito il consiglio di lasciare la reflex in ostello, sono sempre rimasta in zona la sera (anche perché macinando km su km di giorno, la sera ero distrutta), ho messo lo zaino sul davanti in metropolitana per tenere tutto sotto controllo e a La Boca sono andata con un walking tour organizzato dal mio ostello.
Durante il mio soggiorno a BA non mi è successo niente di spiacevole, non ho fatto incontri strani e non ho mai ma proprio mai avvertito la sensazione di pericolo, nemmeno durante la mia visita a La Boca (forse la pericolosità sta nel fatto che si tratta di un quartiere molto turistico che quindi può attrarre borseggiatori e ladruncoli). Ho semplicemente seguito le regole di attenzione e buonsenso che adotto sempre quando mi trovo in viaggio 🙂
Altre domande su Buenos Aires? Fatele e sarò felice di rispondervi! 🙂