Tenerife è tante cose insieme: spiagge vulcaniche e foreste fitte, strade serpeggianti e alte scogliere, piante esotiche e distese selvagge, venti atlantici e punti panoramici a picco sul mare. Ma Tenerife è, anche e soprattutto, il Teide, il vulcano addormentato che sorveglia l’isola serioso dall’alto dei suoi 3.718 m di altezza.
Sì, un viaggio a Tenerife merita per le spiagge, alcune davvero incredibili, ma l’isola dà il meglio di sé con la sua natura dirompente di colori e profumi e con i suoi tanti percorsi di trekking.
Cose da sapere prima di organizzare un viaggio a Tenerife
Prima di iniziare raccontandovi per filo e per segno il mio itinerario di viaggio a Tenerife, vi butto lì qualche informazione pratica utile per organizzare il soggiorno e gli spostamenti:
- Tenerife è la più estesa delle Canarie ma nonostante questo è di dimensioni contenute: ci vuole poco più di un’ora per spostarsi da nord a sud; una comoda e moderna autostrada corre da nord a sud lungo tutto il suo lato orientale;
- Ci sono due aeroporti: l’Aeroporto di Los Rodeos a nord, a due chilometri da San Cristóbal de La Laguna, e l’Aeroporto Reina Sofía, a sud dell’isola, a pochi minuti dalle località di El Médano e Los Abrigos;
- Il modo migliore per scoprire l’isola è l’auto: presso gli aeroporti ci sono tante compagnie di noleggio auto a disposizione (io ho prenotato l’auto prima di partire con Cicar, la compagnia di noleggio più famosa e apprezzata delle Canarie: non serve anticipare nulla, si paga direttamente all’arrivo, in contanti o con carta di credito);
- La parte più interessante dell’isola è quella a nord: qui ci sono la capitale e le città coloniali di La Laguna e Orotava, i panoramicissimi Monti Anaga, oltre alle vie di accesso più comode per il Teide;
- Ci sono moltissimi percorsi di trekking sull’isola: tra questi la salita al vulcano, i percorsi all’interno degli aspri Monti Anaga, il Barranco de Masca (al momento – giugno 2019 – però chiuso);
- Se cercate spiagge caraibiche resterete delusi: sull’isola le spiagge sono prevalentemente scure perché di origine vulcanica (non mancano però le eccezioni).
Il mio itinerario di viaggio a Tenerife
Per il mio primo viaggio a Tenerife ho deciso di ritagliarmi cinque giorni: con il senno di poi posso dire che cinque giorni sono stati più che sufficienti per vedere e fare tutto quello che mi ero promessa (salita al vulcano inclusa), ma in effetti un paio di giorni in più non sarebbero guastati!
Qui l’itinerario che mi sono costruita:
Sono arrivata con un volo Ryan Air all’aeroporto di Tenerife sud: avendo un volo con arrivo a mezzanotte per la prima notte ho preferito scegliere un alloggio vicino all’aeroporto, nella zona della Costa del Silencio (ho soggiornato alla Blue House, nella Costa del Silencio, costo 35€ a notte).
Primo giorno: da sud a nord passando per…
Prima di lasciare la Costa del Silencio sono andata a dare una sbirciatina alla Montaña Amarilla, una piccola altura sul mare al di sopra della Playa Amarilla: piccoli sentieri permettono di salire sulla cima e di scendere al mare, passando attraverso una vegetazione selvaggia e un paesaggio decisamente lunare.
Ripartita mi sono fermata dopo pochi chilometri per fare una sosta a El Medano, una piccola cittadina sul mare, a sud-est, famosa per la sua lunga spiaggia spazzata dal vento molto amata dai surfisti e sky-surfer (il tratto finale della spiaggia è riservato interamente a loro). La spiaggia è di sabbia scura e c’è una bella passerella lungo cui è possibile camminare, oltre a un sacco di bar, ristoranti e locali. Qui è stato d’obbligo fare un primo bagnetto e una bella sosta pranzo.
Lasciata El Medano, ho fatto una sosta per andare a vedere le curiose Piramidi di Güímar, degli strani terrazzamenti in pietra di forma piramidale che qualcuno accosta alle piramidi Maya. La maggior parte delle piramidi sono ahimè ricostruite e il parco in sé si è rivelato una delusione (i 12,5€ di ingresso sono secondo me sprecati, passate oltre). Più interessante è invece la sosta alla Basilica de Nuestra Señora de Candelaria, nella cittadina di Candelaria.
Dopo di che ecco raggiunta la destinazione finale di questa mia prima giornata a Tenerife: San Cristobal de La Laguna (più semplicemente “La Laguna”) che con il suoi bei palazzi storici è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Il tardo pomeriggio e la serata li trascorro qui; la notte dormo alla Finca Rural La Casa Verde Tenerife, nel verde della campagna.
Secondo giorno: i Monti Anaga
I Monti Anaga occupano una grande porzione verde nella parte nord-orientale, la zona più antica dell’isola. Dal Centro visitatori di Cruz del Carmen partono numerosi sentieri che vanno da passeggiate di pochi minuti a percorsi di 5-6 ore. Tanti i mirador, i punti panoramici, oltre che i piccoli villaggi da scoprire, come Chinamada (consiglio assolutamente la passeggiata panoramica fino ad Alguaide), Taborno e Taganana, un villaggio sul mare con tre spiagge di sabbia nera una più bella dell’altra (se avete tempo spingetevi fino all’ultima, la Playa di Benijo, perché è davvero scenografica).
Da Taganana anziché risalire scendo a San Andres (dove si trova la bella Playa de Las Teresitas, di spiaggia gialla portata dal Sahara) e da lì risalgo verso nord per raggiungere Puerto de La Cruz (il dilemma era stato se dormire a La Orotava o se fermarmi sul mare a Puerto de La Cruz: ho scelto la seconda opzione, ma non lo rifarei; Puerto de la Cruz è una cittadina molto turistica, mentre La Orotava, anche se non sul mare, è davvero un gioiellino).
Terzo giorno: la salita al Teide
Eccolo il vero motivo del mio viaggio a Tenerife: la scalata al vulcano! Per farlo ho deciso di prenotare il pernottamento presso il Rifugio Altavista (a 3.200 m) da cui tentare l’ascesa al Pico del Teide (a quota 3.718 m) la mattina successiva (spoiler: ce l’ho fatta! ma di questo vi parlerò in un prossimo post solo dedicato al vulcano).
Da La Orotava si sale al Parco Nazionale del Teide attraverso una bellissima strada panoramica ricca di punti panoramici e viste sulla caldera. Lasciata l’auto nei pressi della Montaña Blanca, nel primo pomeriggio mi metto in cammino e raggiungo il rifugio dopo circa 3 ore e mezza. La notte la trascorro al rifugio, ammirando il Pico che staglia la sua possente mole sul mare e ammirando le stelle. (Trovate tutti i dettagli sulla salita al Teide qui).
Quarto giorno: dal Teide a Masca (e oltre)
La mattina dopo sveglia molto presto per percorrere gli ultimi 500 m di dislivello che separano il rifugio dalla cima del vulcano ammirando il sole che si alza dall’Oceano. Per risparmiare tempio faccio la discesa dal vulcano in teleferico, la moderna funivia che riporta alla base del vulcano in soli otto minuti (vento permettendo).
Dopo qualche altro punto panoramico e una tappa tra le bizzarre forme dei Roques de Garcia si scende con direzione Masca. Dal paesino di Masca parte un percorso di circa 3 ore attraverso il Barranco di Masca, una sorta di canyon che raggiunge il mare. Purtroppo però il Barranco de Masca è chiuso a causa di un incidente che ha visto coinvolti dei turisti imprudenti lo scorso anno. Quindi cambio di programma: a tutto nord!
Raggiungo Buenavista del Norte e da lì Los Silos, dove dormo in una splendida casa coloniale immersa in una piantagione di banani (l’Hotel Rural La Casa Amarilla, consigliatissimo). La zona è tranquilla e pacifica e tutto attorno ci sono piccoli paesi tranquilli sul mare e distese di banani. Appena prima del tramonto è d’obbligo dirigersi a Punta Teno, la punta più occidentale dell’isola, dove alto sulle scogliere si trova un faro di fine ‘800 e delle spiagge selvagge: uno dei luoghi più suggestivi dell’isola, impensabile non andarci!
Quinto e ultimo giorno: ritorno a sud
Ultimo giorno del mio viaggio a Tenerife, scatta il rientro verso sud da cui ho il volo nel tardo pomeriggio. Non prima però di aver fatto un altro paio di soste: nella piccola e tranquilla Garachico, un piccolo borgo di pescatori famoso per le sue vasche naturali di roccia nera.
Prima di ripartire verso sud faccio una puntatina anche a La Orotava (insieme a La Laguna, sicuramente la cittadina più bella dell’isola), con le sue strade acciottolate, i palazzi e i balconi in legno intarsiato. Prima di ripartire verso sud è però d’obbligo una sosta pranzo in un guachinche della zona, i ristoranti tipici frequentati dagli abitanti del posto.
Al prossimo post con altri dettagli e racconti del mio viaggio a Tenerife!
Come sai, io sono di parte e amo Tenerife come pochi altri posti al mondo. Mio padre vive proprio sulla Costa del Silencio e io inizio ad apprezzare certe parti del sud. Secondo me può dire molto ma ci vuole pazienza. Il Nord è da sempre nel mio cuore.
Ciao Giovy, grazie per il tuo commento!
Io ovviamente ho puntato subito a nord perché avevo tempi stretti e il Teide chiamava 🙂
Prossima volta mi dedicherò con maggiore calma al sud, a partire da El Medano che mi è piaciuta moltissimo!