Ci sono mete che ci chiamano da sempre, quasi uno le avesse impresse nel DNA, sogni che si coltivano con gli anni e che magari, finalmente, un bel giorno si riescono a realizzare. Ma ci sono anche i viaggi inaspettati e le destinazioni che ti vengono a cercare quando meno te l’aspetti. Anche se non era programmato. Anche se non l’avresti mai detto. Eppure…
Con me e l’Alaska è andata proprio così. Se qualcuno anche solo pochi mesi fa mi avesse detto che da lì a poco sarei partita per un avventuroso on the road in Alaska non ci avrei proprio creduto. E invece eccomi qui, appena rientrata da un viaggio all’avventura ai margini del Circolo Polare Artico. Prima di raccontarvi del mio itinerario e dei miei dettagli di viaggio, voglio darvi però qualche consiglio e qualche informazione pratica (appresa sulla mia pelle).
Parto subito in modo nudo e crudo: organizzare un on the road in Alaska, un viaggio itinerante in macchina lungo le strade alaskiane, non è una cosa che si può improvvisare. Non è uno di quei viaggi che dici “Va beh, prendo il volo e poi mentre sono in aereo leggo nella guida cosa andare a vedere”. Ahimè no: andare in Alaska non è come andare nel Sud-est asiatico dove si può tranquillamente andare a braccio e lasciarsi guidare dall’ispirazione del momento.
1 – Studiare è d’obbligo
L’Alaska ha poche, lunghissime strade, può richiedere spostamenti lunghi e impegnativi – letteralmente fuori dal mondo – ed è una terra vasta e selvaggia. Anche se non offre città d’arte o grandi attrazioni culturali, ha moltissimo da offrire in termini di natura, esplorazione e attività all’aria aperta. Il primo step è quindi quello di costruire un itinerario su misura scegliendo con cura e per tempo quello che si vuole vedere, informandosi bene.
Costruire un itinerario può essere complicato: alcune località spesso sono raggiungibili solo in nave o in aereo (ad esempio la sua stessa capitale, Juneau, non è collegata via terra al territorio settentrionale dell’Alaska), le strade sono limitate, a volte non asfaltate e quindi richiedono attenzione alla guida, esperienza e preferibilmente tappe non troppo lunghe.
2 – L’Alaska non è un paese per solo traveler
Nonostante io ami viaggiare da sola, mi sento di sconsigliare a qualcuno di viaggiare in Alaska da solo/a: sia per un motivo economico (vedi sotto), sia per una questione di sicurezza: fare un on the road in Alaska comporta spesso il fatto di percorrere miglia e miglia in auto in mezzo al nulla, in zone selvagge, dove non deve essere divertente ritrovarsi soli soletti in caso di un guasto o di un malessere. Non da ultimo anche il fattore sociale: in Alaska non è facile trovare ostelli dove fare amicizia o socializzare.
Per chi proprio sente il richiamo di avventurarsi per un viaggio da solo in Alaska una buona soluzione può essere quella del treno (l’Alaska Railroad): ci si può spostare da Anchorage fino a Fairbanks (a nord) con fermate a Talkeetna e nel Parco del Denali oppure si può proseguire verso sud, raggiungendo Seward, nella Penisola del Kenai.
3 – L’Alaska non è una meta economica
Viaggiare in Alaska richiede un budget medio-alto: come un po’ tutte le “mete nordiche”, non è una destinazione a buon mercato. Il noleggio auto è caro (per fortuna la benzina però non lo è), il costo della vita altrettanto così come la maggior parte degli alloggi.
Esistono comunque degli utili stratagemmi per risparmiare in vista di un on the road in Alaska:
- Viaggiare in gruppo: noi abbiamo viaggiato in quattro e questo ci ha consentito di ridurre di parecchio il costo per il noleggio auto; molte camere d’hotel e molte cabin sono strutturate come quadruple (camere doppie con due letti da una piazza e mezza) quindi dormendo in quattro si riducono i costi;
- Scegliere un periodo di bassa stagione: già a settembre i noleggi auto riducono i prezzi in buona % rispetto alla tariffe piene dell’estate;
- Fare spesa al supermercato: nei campeggi ma anche in alcuni hotel/b&b si trovano a disposizione angolo cucina, cucine comuni o barbecue dove cucinare in libertà; lo scoglio principale resta solo quello di trovare qualcosa di commestibile nei supermercati americani (questo argomento merita un post a parte 🤮).
- Dormire in tenda e/o in campeggio: se vi adattate facilmente e le basse temperature non sono per voi un problema, sappiate che a fine stagione ci sono campeggi a disposizione gratuita (sì avete letto bene, non dovete pagare niente).
4 – Il noleggio auto va valutato bene
Il noleggio auto non è una cosa da trascurare o da arrangiare una volta arrivati sul posto: la scelta dell’auto è fondamentale, soprattutto se si tratta di avventurarsi in un on the road in Alaska.
Il mio consiglio è quello di confrontare bene le offerte delle varie compagnie, scegliere un mezzo robusto, comodo e spazioso (l’ideale è almeno un SUV standard), valutando sempre cosa è compreso nel prezzo e cosa no: confrontando le proposte di molte compagnie mi sono accorta che spesso non era compreso il costo dell’assicurazione (Kasco e RCA sono spesso spese a parte), che molte compagnie consentono un chilometraggio limitato al giorno e che molte vietano di percorrere strade non asfaltate. Per trovare le offerte migliori vi consiglio di dare un’occhiata qui.
Altre cose imparate: noleggiare l’auto in centro città ad Anchorage è più economico che noleggiare direttamente in aeroporto (viene applicata una tassazione inferiore), riconsegnare l’auto in una città diversa può essere molto, molto più costoso (il mio sogno di noleggiare l’auto a Juneau e quindi di proseguire in traghetto verso l’Alaska settentrionale è andato in frantumi quando ho realizzato che non era impossibile ma che il preventivo sarebbe stato di 2.600$).
5 – Il periodo conta
Il periodo consigliato per andare in Alaska, quello in cui le temperature sono più miti, hotel e tour operator sono tutti operativi, etc. è quello che va da giugno ad agosto. A me si è presentata la possibilità di andarci a settembre, periodo di passaggio tra estate ed inverno, e nonostante qualche perplessità iniziale il viaggio è andato comunque benissimo, anche se abbiamo dovuto fare dei piccoli aggiustamenti al nostro itinerario:
- A settembre alcuni hotel possono essere già chiusi: a McCarthy, nel parco del Wrangell St. Elias abbiamo trovato un unico campground aperto);
- Molte agenzie che organizzano tour in barca o in aereo chiudono già a settembre: noi siamo riusciti a fare il giro in aereo da Talkeetna ma nel Kenai era praticamente tutto chiuso;
- Il servizio traghetti viene sospeso: sognavo di prendere il traghetto da Valdez a Whittier caricando l’auto, ma ho scoperto che il servizio chiudeva due giorni prima del nostro arrivo (il viaggio in auto è stato comunque panoramicissimo).
Altro dettaglio il meteo: nel Parco del Denali il servizio di autobus chiude intorno alla metà di settembre e comunque viene sospeso con l’arrivo della neve; una volta che comincia a nevicare le strade non sono più praticabili. Detto questo c’è anche qui va in Alaska in inverno, ma come dice il detto, penso che sia una cosa da only the brave 😜
6 – Mai dimenticarsi di fare benzina
A casa siamo abituati a metterci in viaggio senza mai prestare troppa attenzione al livello del carburante: tanto se la macchina va in riserva si trova facilmente una stazione di servizio dietro l’angolo. Ecco, in Alaska no.
In terra alascana può capitare di fare un’infinità di miglia senza imbattersi in stazioni di rifornimento o, se ci sono e stiamo parlando di posti molto sperduti, la benzina può essere molto più cara (in viaggio verso il Circolo Polare Artico abbiamo trovato l’ultima stazione nei pressi del ponte sullo Yukon, dove la benzina costava tre volte il costo normale). Quindi meglio sempre essere previdenti 😉
7 – Ti può attraversare la strada un animale quando meno te l’aspetti
La natura in Alaska è prorompente e selvaggia, fauna compresa. Con mio grande dispiacere non siamo riusciti a vedere orsi, ma in compenso ci ha attraversato la strada ogni genere di animali: dagli scoiattoli alle pernici, passando per un lupo (che ci è passato davanti trotterellando come un cagnolino in pieno giorno) fino a un incontro notturno con un alce enorme (che grazie a Dio ha deciso di attraversare qualche secondo prima che sopraggiungesse la nostra macchina).
Ergo serve sempre prestare molta attenzione agli animali, sia quando si va a fare trekking sia quando si è al volante.
Ti servono altre info su un on the road in Alaska? Stai fantasticando su un viaggio nelle selvagge terre alascane? Forse ti potrebbe essere utile il mio libro Alaska on the Road: