Claudio Longo è un viaggiatore atipico, di quelli che prendono il viaggio molto seriamente: il viaggio con la “v” maiuscola, una esperienza di vita cruciale perché ci aiuta a scolpire il nostro carattere, a tirare fuori il meglio di noi e a cambiare. Cambiando letteralmente la nostra vita.
Parlare di viaggi e di cambi di vita mi sta particolarmente a cuore (anche io ho fatto la stessa scelta nel 2014) e Claudio Longo è un viaggiatore-scrittore molto appassionato che ha tanto da raccontare. Ecco perché ho pensato di fargli qualche domanda per conoscerlo meglio.
Cinque anni fa Claudio ha mollato tutto, la sua vita e il suo lavoro in Italia (lavorava come cuoco in un hotel della Riviera Romagnola), e ha iniziato a viaggiare. Ha vissuto in quattro continenti (a Londra, Malaga, New York, Auckland, Perth, Sydney e Bergen) ed esplorato una trentina di paesi. Ha percorso il Cammino di Santiago e viaggiato fino a Capo Nord, ha fatto un’esperienza nel deserto e in un ashram in India.
Viaggiando ha cominciato anche a dedicarsi alla scrittura: sono nati infatti tre romanzi di viaggio e il suo blog, che hanno spalancato in lui l’aspirazione a cambiare e diventare uno scrittore di viaggio. A ottobre uscirà il suo terzo libro che parlerà del trekking dell’Annapurna in Nepal. Sono curiosa di saperne di più, quindi eccomi a intervistarlo!
1 – Claudio, qual è stata la causa scatenante, il momento esatto in cui hai detto “basta” con la tua vita precedente?
Essenzialmente è successo tutto quando ho capito di non bastarmi più a livello emotivo. Ogni cosa sotto l’ombra di una spenta routine aveva preso una piega troppo piatta e scialba. Dovevo dare una scossa ai miei giorni, quindi partire per un viaggio di sola andata ha sancito la mia autentica rinascita.
2 – Quali sono state le sensazioni e le emozioni che ti hanno accompagnato in questa scelta? Hai mai avuto dubbi o desideri di tornare indietro sui tuoi passi?
Ormai non avevo più nulla da perdere, perché tornare indietro sarebbe stato come mettere la museruola ai miei desideri. Il sol pensiero di imparare una nuova lingua, di perdermi tra il caos e le verità di una capitale asiatica, tra le dorate dune di un deserto o negli scenari di una spiaggia selvaggia in Oceania, hanno reso ogni aspetto più forte di tutto.
3 – Con quale criterio hai scelto le tue mete di viaggio? Quanto tempo hai trascorso viaggiando?
Il criterio primordiale con cui ho scelto le destinazioni dei miei viaggi è stato quello dell’imprevedibilità. Da 5 anni ormai scelgo le mie destinazioni in questo modo – seguendo una corrente emozionale che spirando su di me, mi dà la sensazione che quel determinato luogo riuscirà a darmi ispirazione e insegnarmi qualcosa, al fine di migliorarmi e fare accrescere i miei valori personali e umani.
4 – In che senso il viaggiare ha cambiato il tuo modo di vedere le cose?
Ti faccio un esempio semplicissimo: prima di saltare su un treno, imbarcarmi su una nave o prendere un volo all’ultimo minuto, ero un ragazzo fermo, una persona limitata, che viveva tutto il suo tempo affacciata alla finestra, osservando gli eventi scorrere e il tramonto andare in scena. Nel momento in cui ho cominciato a viaggiare, sono finalmente diventato padrone delle mie emozioni che da quel momento hanno disegnato il senso dei miei giorni. Quel tramonto non sarebbe mai venuto da me se non avessi attraversato città, colline e paesaggi ridipinti di sogni. Quei colori infuocati sarebbero rimasti eternamente lì, appiccicati alle mie illusioni, se non avessi cominciato a correre per andare a prendermi la mia vita.
5 – Dici che viaggiando hai scoperto un “nuovo te”: cosa intendi? Che trasformazione è avvenuta in te?
Viaggiando ho finalmente iniziato a “conoscere me stesso”, mentre prima “reprimevo me stesso”. Sai, in questi anni ho imparato una cosa, o meglio una distinzione essenziale che faccio nella gente, e che ormai mi viene in automatico quando osservo chiunque: ci sono quelle persone che possiedono una luce negli occhi e quindi vivono in condizione di un sogno e quelle che abbassano lo sguardo disconoscendo ciò e quindi tutta la loro vita. Vivere in 4 continenti, attraversando tantissimi paesi in successione, mi hanno costantemente messo davanti la mia unica vera priorità: “Io vivrò in condizione della mia felicità e disegnerò con armonia le mie aspirazioni.” Il viaggio mi ha sostanzialmente dato questo. Un pass che ha disegnato valori e voglia d’identità.
6 – Quando hai aperto il tuo blog? Come sei arrivato alla scrittura?
Bellissima domanda. Il blog e la scrittura dei miei 3 romanzi sono soltanto la conseguenza di quanto fremeva in me, e che, andava scoperchiato nel vulcano della mia anima. La voglia che la mia vita diventasse un capolavoro. L’inizio di una nuova alba dove potessi finalmente sentirmi ‘protagonista’ di qualcosa di veramente meraviglioso, rincorrendo ogni giorno il mio vero ed unico obiettivo: poter condividere le mie emozioni e i passi evolutivi del viaggio descrivendole nei miei libri. È questa la cosa meravigliosa che mi è successa e che adesso veste la mia persona di una forza incredibile.
7 – A ottobre uscirà il tuo nuovo libro: ci puoi dare qualche news in anteprima?
Si certamente. Sono reduce da un trekking fotografico sull’Himalaya, in Nepal, perciò dopo aver vissuto per due settimane l’esperienza fino a 4000 m di quelle cime uniche al mondo e dei suoi villaggi remoti, è nato un libro a sfondo introspettivo che tra le sue pagine, porta con sé elementi come la fotografia, delle poesie scritte tra quelle meravigliose radure e una ricca descrizione del “viaggiatore alla ricerca di se stesso”, che resta il costante e stimolante prologo della mia vita. Così molto presto nascerà “Sulla rotta verso il Nepal”.
E noi non vediamo l’ora di leggerlo! Grazie Claudio per la chiacchierata! Buona vita e buoni viaggi!
I libri di Claudio Longo:
Il cammino e la sua isola: Osservare il lato profondo della libertà
Il cammino e la sua isola ” Vol.2 “: Il destino di una promessa