Di motivi per andare alle Azzorre ce ne possono essere tantissimi, ma uno sicuramente più di tutti: il trekking. Se amate scarpinare su e giù per monti, mari e laghi e immergervi nella meraviglia della natura… beh, le Azzorre sono davvero il posto giusto per voi.
Le occasioni per fare escursioni (in genere sempre di livello medio-facile) sono numerose su tutte le isole. Tra vulcani, cascate e viste a picco sul mare, qui vi racconto le cinque escursioni che valgono davvero la pena, alcune davvero insolite e particolari, diciamo non il solito trekking a cui siamo abituati in Italia!
1 – La salita alla cima del Pico (Isola di Pico)
Rispetto al Teide (3.715 m), il famoso vulcano delle isole Canarie, il Pico, la vetta più elevata sull’isola omonima, è poca cosa: “solo” 2.351 m. L’escursione fino alla sua cima non è però una cosa da prendere sotto gamba: lungo il sentiero si può trovare spesso la nebbia e il sentiero non è sempre facile da individuare; ci sono sì 47 pali a indicarlo, ma con la nebbia e le rocce scure tutto intorno non è così scontato. Il 47° e ultimo palo si trova all’interno del cratere: da qui, chi vuole proseguire fino alla cima vera e propria, il Piquinho, deve fare gli ultimi 70 metri di dislivello servendosi anche delle mani.
Il percorso parte obbligatoriamente dalla Casa da Montahna, a circa 1.240 metri di quota. Il tempo stimato per la salita è di circa 3-4 ore. Il consiglio è di arrivare molto presto, perché la salita è consentita solo a un numero limitato di persone al giorno.
- La casa di montagna è aperta 24 ore su 24 dal 1° maggio al 30 settembre.
- Dal 1° al 31 ottobre, è accessibile dalle 8:00 del venerdì fino alle 20:00 della domenica, senza interruzioni. Negli altri giorni, è aperta dalle 8:00 alle 20:00.
- Dal 1° novembre al 30 aprile, l’orario di apertura va dalle 8:00 alle 18:00.
Per l’ascesa fino al Piquinho in autonomia, senza guida, il costo è di 15€ per salire fino al cratere e di 25€ per il Piquinho, a persona (costi aggiornati 2024). Nel costo è incluso un GPS che viene consegnato singolarmente all’arrivo (ovviamente da riconsegnare al ritorno). C’è anche la possibilità di salire il pomeriggio e dormire presso il cratere così da poter ammirare l’alba in vetta (solo 32 persone max. al giorno).
Nella nostra salita al Pico non siamo stati fortunatissimi: c’era infatti parecchia nebbia, che però si è dissolta in larga parte una volta arrivati in cima svelandoci ampie porzioni dell’isola di Pico e di Faial (dall’alto è un vero incanto!). Il percorso è accidentato e molto roccioso: tenetene conto soprattutto per la discesa se avete problemi alle ginocchia.
Come dicevo sopra, per fare l’ultimo pezzo, dal cratere alla cima, bisogna aiutarsi con le mani e fare attenzione alle esalazioni di zolfo che si incontrano salendo. Oltre a questo non c’è nulla di pericoloso e il sentiero non è esposto: è comunque consigliato un buon allenamento e il giusto equipaggiamento tecnico. Attenzione alle scarpe che indossate: se vi presentate alla Casa do Montanha con delle scarpe che vengono bollate come inadatte, vi può anche essere negata la salita al Pico.
- Lunghezza: 12 km
- Dislivello: 1.100 metri
- Difficoltà: medio/difficile
Cosa altro c’è da fare e vedere sull’isola di Pico oltre alla salita sul suo iconico vulcano? Molto altro! Per approfondire potete leggere questo mio articolo.
2 – Lungo la Caldeira di Faial (isola di Faial)
Se c’è un posto sull’isola di Faial che proprio non potete perdere quello è la Caldeira, un impressionante cratere estinto formatosi in seguito a diverse eruzioni che vanta un’età di 400.000 anni e 2 km di diametro. L’area è oggi una riserva naturale che si presta a un bellissimo percorso di trekking.
Non è consentito scendere all’interno della caldera, ma è possibile percorrerla lungo tutto il suo perimetro grazie a un facile sentiero ad anello di circa 7 chilometri. Il percorso si mantiene prevalentemente in quota, ha solo qualche piccolo saliscendi, ed è percorribile in circa due ore. Punto di partenza è il belvedere detto “Miradouro da Caldeira“, dove un piccolo tunnel accede a una bellissima terrazza con vista sul cratere.
Se arrivati in quota scoprite che c’è la nebbia non demordete: siete pur sempre alle Azzorre, il meteo potrebbe cambiare nel giro di pochi minuti. Così è stato anche per noi: arrivati con una leggera pioggerellina, dopo 15 minuti di percorso il cielo si è rischiarato mostrandoci la caldera in tutta la sua bellezza.
Quando è sereno il panorama è davvero spettacolare: oltre a d ammirare la caldera dall’alto, si può vedere benissimo anche la costa sottostante e la vicina isola di Pico con il Pico stesso (Pico e Faial sono separati da soli 30 minuti di traghetto).
Se il percorso è troppo corto per i vostri gusti, potete estenderlo scendendo verso la costa fino a raggiungere il Vulcão dos Capelinhos (si trovano i cartelli con le indicazioni circa a metà del cratere).
- Lunghezza: 6,8 km
- Dislivello: quasi pari a 0
- Difficoltà: facile
Se vuoi avere altre informazioni sulle cose da fare e vedere sull’isola di Faial, le trovi in dettaglio in questo articolo.
3 – Da Serra do Topo a Fajã dos Cubres (isola di São Jorge)
Questo rientra sicuramente tra i più interessanti percorsi di trekking alle Azzorre, ma anche tra i più bei itinerari che io abbia mai percorso: tra distese di ortensie, boschi rigogliosi, lagune sul mare e viste sulla costa, lungo il tragitto la natura dà davvero il meglio di sé.
Questo percorso parte dalla Serra do Topo, lungo la strada EN2, in direzione Topo. Qui si trova il parcheggio dove potete lasciare l’auto: il sentiero (segnalato) comincia sull’altro lato della strada, dovete solo attraversare.
La prima parte del percorso, fino alla Fajã da Caldeira de Santo Cristo ha la particolarità di svolgersi lungo una mulattiera completamente in discesa, inizialmente tra pascoli bordati di ortensie e poi boschi. Tra ortensie, corsi d’acqua e viste panoramiche sulla costa si raggiunge la Fajã da Caldeira de Santo Cristo, dove si trovano alcune case in pietra tuttora usate dai turisti, tra cui molti surfisti, una chiesetta e una spettacolare laguna a bordo del mare.
Da qui si risale lungo il crinale della collina, si incontra l’abitato abbandonato della Fajã do Belo, e dopo qualche altro saliscendi lungo una bella strada carrozzabile (ci passano anche i quad) in un’oretta si raggiunge la Fajã dos Cubres, destinazione finale di questa escursione.
Arrivati al capolinea cosa fare? Tornare indietro? Ovviamente sarebbe possibile, ma da tradizione, accanto ai due baretti della Fajã attendono pazienti i taxisti: la soluzione migliore, dopo essersi fatti una birretta a fine percorso, è quello di farsi riportare al parcheggio di Serra do Topo in taxi (noi abbiamo pagato 23€ in due). Per il percorso di andata dal parcheggio fino a Fajã dos Cubres sono da mettere in conto 2/3 ore di cammino.
- Lunghezza: 10 km
- Dislivello: circa 800 metri
- Difficoltà: medio/facile
Se sei curioso di conoscere altro sulle cose da fare e vedere sull’isola di São Jorge, puoi dare un’occhiata a quello che ho scritto qui.
4 – Salto do Cabrito (isola di São Miguel)
Parlando di trekking alle Azzorre non posso non citare São Miguel, l’isola più grande: tra laghi vulcanici, cascate e picchi, anche qui i percorsi nella natura non mancano di certo. Il Salto do Cabrito è una bella cascata di 40 metri che si trova non lontano dalla Caldeira Velha, nella zona centro-settentrionale dell’isola. La cascata è molto bella ed è un luogo piacevole dove fare il bagno, magari al termine di un percorso di trekking come questo.
Il percorso (davvero insolito) passa attraverso il fitto del bosco, lungo torrenti, dighe e condutture d’acqua partendo/terminando il suo giro proprio in corrispondenza della cascata. Poco lontano dal “Salto” una ripida scalinata di metallo conduce al di sopra della cascata (se soffrite di vertigini, forse non è il percorso più indicato per voi) e quindi prosegue passando al di sopra delle conduttura dell’acqua fino a raggiungere la centrale elettrica della cascata. Da qui prosegue verso la Centrale Geotermica di Pico Vermelho. Dopo avere seguito la deviazione a destra e attraversato due torrenti, si trovano le indicazioni per Caldeiras da Ribeira Grande per quindi fare ritorno al punto di partenza.
- Lunghezza: 8,5 km
- Dislivello: circa 800 metri
- Difficoltà: medio
Le cose da fare e vedere a São Miguel non si limitano di certo a questo trekking: c’è molto di più! Per questo vi rimando all’articolo dettagliato che ho dedicato all’isola di São Miguel.
5 – Sete Cidades (isola di São Miguel)
Tra i luoghi più famosi e fotografati delle Azzorre c’è la Lagoa das Sete Cidades, sempre sull’isola di São Miguel, con i due laghi gemelli: il lago azul e il lago verde. I laghi si trovano all’interno di un vulcano estinto e con le loro diverse sfumature di colore sono un luogo davvero suggestivo (bisogna solo avere la fortuna di trovare il giusto momento, ovvero il momento in cui non c’è la nebbia!).
La zona è disseminata di punti panoramici e aree di sosta percorribili in auto. Se invece volete contemplare in tutta la sua bellezza la Lagoa das Sete Cidades potete percorrere il sentiero perimetrale di 12 km che parte nei pressi del Lagoa do Canario, in località Mata do Canario.
Il sentiero, ben segnalato, conduce verso Pico da Cruz e quindi costeggia il Lago Azul, scendendo poi in discesa con arrivo nella cittadina di Sete Cidades; non è un percorso circolare (anche qui vale la pena farsi riaccompagnare in taxi).
- Lunghezza: 12 km
- Dislivello: quasi pari a zero
- Difficoltà: facile
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