Oggi è venerdì, il 12 novembre 2021. Potrebbe sembrare un giorno qualunque, l’ultimo di una intensa settimana, alle porte di un bel weekend. E invece è molto di più di questo per me. Il 12 novembre coincide con uno degli anniversari più belli di tutta la mia vita: è l’anniversario del mio primo viaggio di sola andata.
Il 12 novembre del 2014 era un mercoledì. Lo stato d’animo era completamente diverso da quello che mi trovo a vivere oggi: ero a dir poco agitata, entusiasta, incredula, carica di energie ma anche di dubbi: ce l’avrei fatta da sola? Mi sarei persa? Sarei riuscita a vedere tutto quello che avevo in mente? Quanto sarei rimasta? Sarebbe stato un fallimento?
Le dubbi e le paure era giusto che ci fossero: mi ero licenziata da pochi mesi, non sapevo ancora in modo chiaro cosa avrei fatto della mia nuova vita… era il momento giusto per mettermi alla prova e ritrovare la mia dimensione. In viaggio ovviamente. Così qualche mese prima avevo deciso di mettermi in viaggio. Da sola. Zaino in spalle. Solo via terra.
Nel pomeriggio di quel 12 novembre 2014 ho preso un treno, sono arrivata a Malpensa, e da lì un volo Etihad – che tra l’altro era mezzo vuoto, e per la prima volta in vita mia ho potuto dormire spaparanzata su una fila di sedili tutti per me – con scalo ad Abu Dhabi e poi eccomi arrivare a Bangkok.
Ricordo benissimo lo stato d’animo subito più leggero e più sollevato appena messo piede in aeroporto: imbarcato lo zaino, girando a zonzo per l’aeroporto in attesa del mio volo, le paure e le ansie se ne erano subito andate. Pazzesca questa cosa! Era chiaro che quindi ero già entrata nella dimensione giusta e quello che stavo per fare era sicuramente una scelta azzeccata. Il mio stato d’animo era lì a dirmelo: Vai serena, stai tranquilla. Andrà tutto bene perché stai facendo la cosa migliore che potessi decidere di fare.
E se sto scrivendo queste parole oggi, sette anni dopo, è per complimentarmi con le me stessa del 2014 ma anche per tornare a ricordare anche a voi tutti, che vale davvero rischiare nella vita. Se avete un sogno, anche solo una mezza idea di provare a fare qualcosa per cambiare qualcosa della vostra vita, se qualcosa dentro vi martella e vi chiama a fare altro rispetto a quello che state facendo nella vostra vita, beh, bisogna provarci.
In questo momento storico non è così facile (come era bello e facile allora! Decidevi una qualsiasi meta e in poco potevi organizzare un viaggio) viaggiare e spostarsi. Però in effetti non è necessario andare dall’altra parte del mondo, acquistare un biglietto di sola andata e stare in giro a zonzo cinque mesi (come ho fatto io). Se sentite il bisogno fisico e/o mentale di cambiare… fate il possibile per provarci, cercate di non restare mai con il dubbio.
Cosa sarebbe successo della mia vita se non avessi fatto quel viaggio? Che persona sarei se non avessi fatto quel salto nel vuoto? Sicuramente non sarei quella che sono oggi: una persona soddisfatta della propria vita, che ha in mano le redini della libertà della sua esistenza. Non che da allora tutto sia stato rose e fiori, no, anzi.
Eppure tutti gli anni, il 12 di novembre, mi emoziono tantissimo e sono felice: felice di ricordare quegli attimi bellissimi di gioia, ansia e trepidazione, e tutte le avventure bellissime (e le disavventure) che ne sono seguite. Felice di aver fatto quella scelta e di aver assecondato quella mia vocina interiore che mi diceva: vai! Buttati!
In bocca al lupo a tutti!